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Giorgia Antonelli, ”Selezioniamo libri che possano diventare classici della letteratura italiana contemporanea”

Scelta oculata degli autori, alla ricerca di quelli che possano durare nel tempo e diventare dei classici, e cura del volume in ogni dettaglio, dall'editing alla correzione di bozze e alla promozione: questi i principi che guidano la linea editoriale di LiberAria, casa editrice nata nel 2012 alle prese con l'avvio del suo progetto. L'editrice Giorgia Antonelli ci racconta i primi passi di questa avventura...
L’editrice di LiberAria ci presenta la neo-nata casa editrice e il suo progetto editoriale

MILANO – Scelta oculata degli autori, alla ricerca di quelli che possano durare nel tempo e diventare dei classici, e cura del volume in ogni dettaglio, dall’editing alla correzione di bozze e alla promozione: questi i principi che guidano la linea editoriale di LiberAria, casa editrice nata nel 2012 alle prese con l’avvio del suo progetto. L’editrice Giorgia Antonelli ci racconta i primi passi di questa avventura.

Quando, per iniziativa di chi e con quali intenti nasce LiberAria? Qual è il bilancio dell’attività fin
qui svolta?

LiberAria nasce nel 2012, per iniziativa della sua fondatrice, Giorgia Antonelli. LiberAria non è stata creata per aggiungere un’altra casa editrice indipendente sul mercato, ma ha origine dal desiderio di pubblicare, con passione, le storie che tanto amiamo, contribuendo alla crescita culturale del nostro paese grazie alla produzione di narrativa e saggistica di qualità.
È ancora presto per stilare un bilancio, almeno dal punto di vista economico. Dopo un anno d’intenso lavoro, i primi libri verranno distribuiti a partire da maggio. Quello che possiamo stilare, però, è un bilancio tutto umano di soddisfazione e speranza per l’editoria. Il più grande traguardo che abbiamo raggiunto è stato riuscire a ottenere un contratto con il più grosso distributore nazionale di libri, Messaggerie, che ha creduto nel nostro progetto, nel nostro lavoro e nell’amore che mettiamo nel produrre libri. Per noi è un grande segnale di orgoglio e di speranza sia per il progetto LiberAria, sia perché questo successo è la dimostrazione di come impegno, professionalità e passione possano davvero aprire le porte al futuro.

Nella presentazione della casa editrice pubblicata sul sito di Liberaria si legge: “Come sosteneva Gustave Flaubert, ‘Scrivere è un modo di vivere’. Noi alziamo la posta e lavoriamo perché anche leggere diventi un modo di vivere”: come cercate di raggiungere questo obiettivo? Quali principi guidano la vostra azione per vincere questa sfida?
La nostra idea è quella di curare in ogni dettaglio i titoli che pubblichiamo, selezionando con oculatezza i nostri autori. Le linee guida che animano il nostro lavoro sono chiarite nella linea editoriale: cercare autori che possano durare, i cui libri lascino un segno nel lettore, ne arricchiscano le prospettive e, perché no, che possano un domani entrare, di diritto, nell’empireo della letteratura italiana contemporanea. Per fare questo rifiutiamo categoricamente di farci pagare le pubblicazioni, leggiamo tutti i testi e poi scegliamo in base, ovviamente, al nostro intuito e al nostro gusto personale. Una volta effettuata questa prima scrematura, il prodotto-libro inizia il suo percorso verso la pubblicazione seguendo tutte le tappe che ogni casa editrice dovrebbe prevedere: un editing che faccia emergere i punti di forza di ogni autore, curato dall’eccellente professionalità di Alessandra Minervini, tre giri di correzione di bozze, l’ideazione e la creazione di una copertina che rispecchi l’essenza del libro, un capillare lavoro di promozione grazie all’impagabile lavoro della nostra addetta stampa, Caterina Morgantini. Non ultima, la distribuzione nazionale affidata, appunto, a Messaggerie Libri.

Quali strategie d’azione sarebbero necessarie da parte del mondo editoriale per diffondere l’abitudine della lettura in Italia?

Le case editrici, soprattutto quelle medio-piccole, cercano da sempre di promuovere se stesse e l’abitudine alla lettura: festival, bookcrossing, reading, bookparty, solo per citarne alcune. Il desiderio di trasmettere l’amore per la lettura è costitutivo di queste realtà. Per il resto, credo che l’abitudine per la lettura possa trasmettersi con l’educazione alla meraviglia contenuta in un libro: far comprendere, senza il segno grigio dell’obbligo, che leggere è un’esperienza multisensoriale, che stimola lo spirito critico, la conoscenza e la fantasia. Leggere abbraccia tutta la gamma delle emozioni possibili, è un procedimento attivo, che potenzia i muscoli cerebrali, coinvolge e stimola il lettore, esattamente come suonare uno strumento, ascoltare musica, fare sport.

Il vostro è un progetto editoriale molto giovane: può presentarci le vostre collane, quelle già avviate e quelle in cantiere? Può anticiparci quali uscite avete in programma?
LiberAria ha scelto di iniziare la sua esperienza in campo editoriale con l’ideazione e la creazione di tre collane, per il momento: “Meduse”, narrativa italiana, curata da Alessandra Minervini, “Phileas Fogg”, narrativa straniera, curata da Mattia Garofalo e “Metronomi”, saggistica contemporanea, per cui lavoriamo in sinergia. Per il futuro, pensiamo di arricchire la nostra offerta con una collana che riediti testi fuori produzione della letteratura contemporanea, che si chiamerà le “Onde”.
On line, sul nostro sito, è già presente invece una collana interamente in digitale, i Singolari. Si tratta di un osservatorio sui nuovi talenti della narrativa italiana. Sono storie che raccontano gli universi letterari degli autori dentro una trilogia (tre racconti per ciascuno autore). Tutti i racconti sono scaricabili singolarmente o nelle raccolte disponibili sul nostro sito e sulle maggiori piattaforme digitali on line.
Per quello che riguarda il futuro prossimo, invece, possiamo anticiparvi gli autori che faranno parte delle nostre prime cinque uscite, previste per maggio: sui titoli dovrete avere ancora un po’ di pazienza.
Per Meduse pubblicheremo Fabio Lubrano e Noemi Cuffia (nota al popolo della Rete per il suo blog Tazzina di caffè); per Phileas Fogg invece sono in uscita un romanzo di Glen David Gold, (la stampa americana l’ha definito “il romanziere più affamato, abile, divertente e umano che abbiamo”) e l’autobiografia di Gil Scott Heron; ad inaugurare i Metronomi sarà, invece, un saggio di  Silvia Bencivelli, giornalista scientifica.

5 febbraio 2012

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