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8 marzo, Claudia Tarolo (Marcos y Marcos), ”Qualità femminili e maschili, combinate insieme, generano idee più geniali”

SPECIALE 8 MARZO – Le donne non sono necessariamente più in gamba, ma la loro presenza all'interno delle case editrici, il fatto che mettano in campo qualità diverse che dialogano con quelle degli uomini, aiuta a far crescere e rinnovare l'editoria. Ad affermarlo è Claudia Tarolo, editrice di Marcos y Marcos...

Nel giorno della Festa della Donna l’editrice di Marcos y Marcos dialoga con noi del ruolo che le donne hanno nel mondo dell’editoria e dei libri  

SPECIALE 8 MARZO – Le donne non sono necessariamente più in gamba, ma la loro presenza all’interno delle case editrici, il fatto che mettano in campo qualità diverse che dialogano con quelle degli uomini, aiuta a far crescere e rinnovare l’editoria. Ad affermarlo è Claudia Tarolo, editrice di Marcos y Marcos, che nel giorno della Festa della Donna ci racconta perché secondo lei i lettori sono soprattutto donne, ci consiglia due grandi scrittrici e qualche libro da leggere per l’occasione.

Secondo lei la presenza sempre più consistente delle donne nelle case editrici italiane rappresenta un’opportunità di rinnovamento per il mercato, e se sì perché?
L’opportunità di rinnovamento è data dalla presenza di persone in gamba e aperte, un po’ più in generale: le donne non sono necessariamente migliori o più innovatrici, a mio parere.
Quello che mi pare fondamentale è la mescolanza: qualità più femminili e più maschili, combinate insieme, hanno più probabilità di generare idee e soluzioni ricche e vitali, coltivarle e farle crescere.

I lettori oggi sono soprattutto donne: perché secondo lei?
Credo che questo dato riguardi soprattutto la narrativa: in effetti per godersi un romanzo bisogna avere fantasia, disponibilità al coinvolgimento, capacità di identificarsi, desiderio di partecipare alle vite degli altri. E preferire questa bolla misteriosa a un pallone da prendere a calci o a una moto da inforcare. Caratteristiche che definirei più femminili; molti uomini ne dispongono, d’accordo, ma non si può negare che siano più diffuse nelle donne. La differenza c’è, per fortuna!

Ci sono delle autrici che ha particolarmente amato e che secondo lei hanno contribuito a risvegliare l’attenzione nei confronti della scrittura femminile?
Mi vengono subito in mente Patricia Highsmith e Marguerite Yourcenar: due giganti. La loro non è scrittura femminile: è grandissima scrittura allo stato puro. Dimostrano che il punto non è essere donne o uomini, il punto è essere bravi.

Che letture ci consiglierebbe in occasione dell’8 marzo?
“Lettere d’amore” di Anna Kuliscioff, “Marie Curie, una vita” di  Susan Quinn, “Americane avventuros”e di Cristina De Stefano, “La principessa di Clèves” di Madame de Lafayette e “La duchessa di Langeais” di Balzac.
Tra i libri Marcos y Marcos: “Controvento” di Angeles Caso e “La libertà è un passero blu” di Heloneida Studart.

8 marzo 2014

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