Massimo Troisi aveva un futuro promettente come calciatore, era veramente forte, lo dicevano tutti, ma un giorno scopri che il suo cuore non era come quello degli altri suoi compagni. Così dovette rinunciare a quella sua grande passione. Qualcun altro si sarebbe demoralizzato, lui no. Sentiva che aveva voglia di donare il suo entusiasmo e la sua fantasia a chi gli era vicino e al mondo intero, e se non con la palla, imparò a farlo con l’arte del teatro.
Gli inizi e il successo di Massimo Troisi
Con alcuni amici di San Giorgio a Cremano, vicino Napoli, Massimo Troisi iniziò a mettere su delle gag divertenti in una sorta di garage. Non esistevano i social ma solo e soltanto il passaparola. Nacque “La Smorfia” con Lello Arena ed Enzo Decaro, e da lì, passo dopo passo arrivò così tanto consenso che iniziò a girare tutto il paese fino a che, anche la televisione si interessò di lui.
Il suo cuore però nel frattempo non smetteva di dargli problemi, fu costretto ad alcuni interventi per aiutarlo a battere meglio, ma questo non fermò Massimo Troisi, anzi cominciò anche a girare film, e pellicola dopo pellicola conquistò tutta Italia. “Ricomincio da tre”, “Scusate il ritardo”, “Non ci resta che piangere”, “Pensavo fosse Amore e invece era un calesse”. Sempre accompagnato da un tic tac che oramai tutti riconoscevano sul set.
Il Postino
Massimo Troisi avrebbe dovuto fermarsi, aspettare un trapianto, ma girare “Il Postino” era la cosa che voleva fare con tutto se stesso. Trovò un compromesso con i medici, lavorare per due ore al giorno e avere un’ambulanza sempre presente fra un ciak e l’altro.
Tutti rimasero senza parole per quello che riuscì a fare durante le riprese. Si restava senza fiato per la sua tenacia. Attraverso quel personaggio voleva descrivere al mondo la sua gentilezza, la sua visione di una società più accogliente ma soprattutto raccontare a tutti la sua poesia. Ci credeva in quel film, lo sentiva come il culmine della sua carriera e ci lavorò fino all’ultimo istante ed in modo incredibile.
Appena terminato tutto il lavoro che egli poteva fare, neanche il tempo di registrare le ultimissime frasi, morì lasciando tutti senza parole ma anche regalandoci un testamento e capolavoro assoluto riconosciuto in tutto il mondo.
Alla notte degli Oscar del 1996 il nome di #MassimoTroisi era meritatamente nelle nomination come migliore attore in competizione con Sean Penn, Anthony Hopkins e Nicolas Cage E se lui non c’era, c’era tutta Italia ad onorarsi di quel suo ennesimo traguardo.
Oggi ci manca così tanto che non possiamo dimenticarlo augurandogli buon compleanno, il 19 febbario avrebbe compiuto 70 anni. Ciao Massimo e grazie per tutto quello che di bello hai saputo donarci!
Carlo Picca
photocredits: Gorupdebesanez