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Concerto di Baghdad, il geniale impegno per la pace di Franco Battiato

Franco Battiato sfidò l’embargo portando la sua musica di pace in Iraq. Il Concerto di Baghdad una delle più suggestive esibizioni dell'artista siciliano

Concerto di Baghdad è tra le cose più curiose e interessanti della vita di Franco Battiato. Tenuto a nella capitale irachena il 4 dicembre 1992. Un’iniziativa di Pace, d’impegno, un incontro culturale  in cui alcuni testi di canzoni tradizionali iracheni furono reinterpreti dall’artista. 

Lo spettacolo si svolse al Teatro Nazionale iracheno e l’artista siciliano era accompagnato dall’orchestra de I Virtuosi Italiani e dall’Orchestra sinfonica nazionale d’Iraq. I direttori d’orchestra furono Mohammad Othman, Antonio Ballista e Giusto Pio. Il concerto faceva parte dell’iniziativa umanitaria per l’infanzia irachena Un ponte per Baghdad. Un’opera che vista a distanzi di così tanti anni rende esplicito il significato dell’intera opera musicale di Franco Battiato.

Concerto di Baghdad un incontro di pace culturale

Il Concerto di Baghdad è un incontro di culture apparentemente lontane, ma che possono arricchirsi reciprocamente. E’ il manifesto che la sintesi culturale rende esponenziale la bellezza, la conoscenza. Da poco erano cessate le ostilità della prima guerra del Golfo, iniziata nell’agosto del 1990 e terminata sei mesi più tardi. All’Iraq furono imposte durissime sanzioni economiche con conseguenze disastrose sui civili inermi cui mancavano generi di prima necessità e cure mediche.

Il concerto fu trasmesso in televisione per raccogliere fondi per l’infanzia irachena. Battiato non aveva scopi politici, lo dichiarò esplicitamente: “Lo scopo della mia visita in Iraq era umanitario, perché non trovo giusto che un popolo debba soffrire per colpe non sue; ma è anche vero che credo sia giusto dare a tutti una possibilità di redenzione, agli assassini di diventare santi”.

Concerto di Baghdad, il ricordo dei responsabili di Un Ponte per

L’agenzia d’informazione Sir, ha intervistato Alfio Nicotra e Angelica Romano, i due co-presidenti nazionali di “Un ponte per”, che ricordano Franco Battiato, scomparso a 76 anni. “Un grande e geniale artista ma anche uno straordinario uomo di pace che non esitò ad usare il suo prestigio e notorietà per violare l’embargo insensato contro il popolo iracheno”. 

Era il 4 dicembre 1992 – spiegano i leader dell’associazione di volontariato che opera da oltre 25 anni in Medio Oriente – e l’Iraq e il suo popolo erano messi all’indice dalla comunità internazionale. Ci chiese di collaborare ad un suo sogno, quello di tenere un concerto a Baghdad. Ci parve subito una idea bellissima e mettemmo a disposizione ogni nostro contatto e forza affinché il concerto si tenesse. Senza la sua ferma volontà non ci saremo mai riusciti”.

“Fu un concerto emozionante, bellissimo – proseguono Nicotra e Romano, sempre intervistati dall’agenzia Sir -, in Italia fu trasmesso in diretta dal Teatro nazionale di Baghdad da Videomusic. Le note rompevano gli steccati, attraversavano il muro dell’odio, unendo con la musica i popoli. Battiato stesso ricordava, non nascondendo la propria emozione, la commozione dei musicisti iracheni privati, a causa dell’embargo, di spartiti, ance e corde per violini. Lo stesso pianoforte del concerto venne accordato a 440 invece che a 442 per paura che saltasse tutto. 

Franco Battiato e la sua interpretazione di Fogh in Nakhal

In chiusura del concerto, Battiato eseguì in arabo Fog El Nakhal, un brano molto popolare in cui si canta un amore impossibile da raggiungere. Fu estremamente emozionante perché fu il momento in cui si percepì l’unione dei popoli.

Fogh In Nakhal

Fogh in-nakhal fogh ya ba
fogh in-nakhal fogh
medri lama’k khaddak ya ba
medri l-ghomar fogh
walla marida balini balwaw-inshidni l-batran ya ba
lesh wajhak asfar wajhak asfar
kull marad ma biyya ya ba
min dard il-asmar
 

Sopra le palme, Franco Battiato

Sulle palme,lassù
sulle palme, lassù
non so se é la tua gota che brilla
o la luna, lassù.
Io non voglio, ma la pena mi tormenta.

L’insolente mi chiede:
“Perché giallastro é il tuo viso?”
Non ho nessuna malattia:
soffro per quella persona bruna
che m’imprigiona coi suoi dolci occhi.

 

Concerto di Baghdad mai uscito in CD

Il Concerto di Baghdad, considerato una delle più suggestive esibizioni dal vivo di Battiato misero in luce l’interpretazione di canzoni come Solo ((dall’opera Gilgamesh) e Fogh in Nakhal, che furono riproposti da Battiato in altri album di Battiato. Fogh in Nakhal, letteralmente “sopra le palme”, è un canto della tradizione popolare irachena, in lingua araba. È stato riproposto da Battiato nel suo album Caffè de la Paix, pubblicato nel 1993.

Il concerto non è mai uscito su CD, tuttavia alcuni brani del Concerto di Bagdad  furono pubblicati all’interno di altre raccolte come L’ombra della luce,  Racconti d’Oriente, uscito nel 1997. L’ombra della luce è stata nuovamente pubblicata nella versione europea di Anhtology – Le nostre anime, mentre Il re del mondo è presente come traccia bonus nell’edizione del 40º anniversario de L’era del cinghiale bianco.

Concerto di Baghdad, l’evento che fu trasmesso da Videomusic

Via: Youtube No Damno

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