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Cosa conta nella vita secondo Bertolt Brecht

La frase del giorno è tratta dalla poesia “Piaceri”, scritta nel 1954 a Berlino Est e pubblicata da Bertolt Brecht nella raccolta “Poesie 1947-1956”.

La citazione con cui vi proponiamo di iniziare la giornata appartiene a Bertolt Brecht, drammaturgo, poeta, regista teatrale e saggista tedesco nato il 10 febbraio 1898 e scomparso il 14 agosto 1856.

“Scrivere, piantare viaggiare cantare essere gentili”

Poetica

Brecht è conosciuto soprattutto come drammaturgo, ma è stato autore di diverse raccolte di poesie, tra le più commoventi della lirica tedesca novecentesca. I suoi versi diretti, la scrittura semplice e ritmata, il tono disilluso e al tempo stesso pacato, come se stesse prendendo delle brevi annotazioni quotidiane, raccontano di uno scrittore sensibile e di un intellettuale attento. Nonostante l’epoca di atroci crudeltà che gli si dipana intorno, il suo immaginario poetico è concreto, concentrato sull’esaltazione di una forma di bellezza gentile e appagante, a cui è difficile sottrarsi, e sui piccoli piaceri della vita.

Piaceri

La citazione di oggi è presa dal finale di una poesia che Bertolt Brecht dedicò ai piaceri della vita. Scritta in periodo di grande leggerezza, ispirata da uno stato d’animo d’appagamento, ed eccitato dalla soddisfazione per la casa che gli era appena stata assegnata in Chausseestrasse, a pochi passi dal teatro Berliner Ensemble di Berlino Est, la poesia racconta dei piccoli piaceri mattutini e dei piccoli gesti che rendono la nostra vita più bella.

In un momento favorevole, con le migliori condizioni di vita cui poteva aspirare e con il tempo a disposizione, finalmente, per poter organizzare la sua giornata e il suo lavoro al meglio, nel 1954 Brecht si butta anima e corpo a comporre poesie.

Ecco di seguito il testo integrale:

“Piaceri”

Il primo sguardo dalla finestra al mattino
il vecchio libro ritrovato
volti entusiasti
neve, il mutare delle stagioni
il giornale
il cane
la dialettica
fare la doccia, nuotare
musica antica
scarpe comode
capire
musica moderna
scrivere, piantare
viaggiare
cantare
essere gentili.

Chi è Bertolt Brecht

Eugen Berthold Friedrich Brecht, conosciuto come Bertolt Brecht, nasce in Germania nel 1898 in una famiglia borghese. Cresce schivo e solitario; i frequenti problemi di salute gli impediscono di trascorrere un’infanzia spensierata. Nel 1913 comincia a scrivere i suoi primi componimenti. Prosegue gli studi con scarso interesse, più appassionato all’arte, al cinema e alla letteratura.

Quando nel 1920 muore la madre, Bertolt Brecht rompe tutti i legami con Augusta, la città di origine, e si trasferisce a Monaco, città culturalmente ricca e vivace. Qui, infatti, Brecht si entra a far parte della Lachkeller, la “Cantina delle risate”, un gruppo diretto dal famoso cabarettista Karl Valentin, che si esibisce in spettacoli comici e clowneschi.

Questa esperienza influenza moltissimo il lavoro dell’autore che, in questo periodo caratterizzato dalle espressioni dadaiste e futuriste, si interessa sempre di più ai poeti ribelli, come i francesi Villon, Rimbaud e Verlaine e il drammaturgo tedesco Büchner.

I componimenti di Brecht, che prima erano più incentrati sul patriottismo e sulla grandezza della Germania, adesso si focalizzano sulla povertà del popolo: la fame, la guerra, la miseria, l’emarginazione e la povertà sono tematiche che il poeta tratta facendo uso della pietas e riesumando la forma semplice e tradizionale della ballata. Bertolt Brecht diventa sempre più famoso.

Gira l’Europa e conosce molti intellettuali dell’epoca. Alcune delle sue opere teatrali causano tensioni con i governi dei paesi in cui esse vengono rappresentate, come avviene più volte a Berlino Est.

Il suo teatro, che ha fortemente influenzato l’arte scenica del Novecento, lo rende celebre in tutto il mondo e lo fa entrare a pieno diritto nel canone artistico e letterario europeo. Muore nel 1956, a causa di un infarto cardiaco che è solo il culmine di un lungo periodo di malattia.

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