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Giovani Falcone, le frasi e gli aforismi più celebri del giudice-eroe

Giovanni Falcone ha scritto la storia del nostro Paese. Oggi, in occasione dell'anniversario della sua scomparsa, vi riproponiamo alcune delle sue frasi più celebri

Giovanni Falcone ha scritto la storia del nostro Paese, avendo lottato per la Giustizia e la Libertà nel nostro Paese. Oggi 23 maggio ricorre l’anniversario della strage di Capaci in cui il giudice-eroe perse la vita, insieme alla moglie Francesca Morvillo e degli agenti della sua scorta.

Il giudice-eroe

Giovanni Falcone nacque il 18 maggio 1939 a Palermo in via Castrofilippo nel quartiere della Kalsa, lo stesso di Paolo Borsellino e di molti ragazzi futuri mafiosi come Tommaso Buscetta. Falcone vinse il concorso in Magistratura nel 1964, Il suo primo caso risolto fu quello di una persona morta per un incidente sul lavoro.

"Per Giovanni Falcone", una poesia di Alda Merini sulla lotta alla mafia

“Per Giovanni Falcone”, una poesia di Alda Merini sulla lotta alla mafia

Pochi giorni dopo la strage di Capaci, Alda Merini scrisse “Per Giovanni Falcone”, una poesia dedicata al giudice e alla sua strenua lotta alla mafia

A partire dal 1966 Giovanni Falcone fu poi, per dodici anni, sostituto procuratore e giudice presso il tribunale di Trapani. A poco a poco, nacque in lui la passione per il diritto penale. Dal giorno del suo attentato a Capaci, il 23 maggio del 1992, sono state tante le manifestazioni portate avanti per non dimenticare la lotto contro la mafia portata avanti dal magistrato italiano, un impegno certamente non dimenticato. Come le sue parole. Per questo, oggi, in occasione dell’anniversario della sua scomparsa, vi riproponiamo alcune delle frasi più celebri pronunciate da Giovanni Falcone.

Giovanni Falcone, le frasi e gli aforismi celebri 

‘La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.’

  

‘L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, è incoscienza.’

  

‘La mafia, lo ripeto ancora una volta, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione.’

   

‘Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere.’

   

‘Lo stesso meccanismo di espulsione, praticamente, che si ritrova tra gli eschimesi e presso altri popoli che abbandonano i vecchi, i malati gravi, i feriti perché intralciano il loro cammino in una terra ostile, mettendo in pericolo la sopravvivenza di tutti. In un gruppo come la mafia, che deve difendersi dai nemici, chi è debole o malato deve essere eliminato.’

   

‘La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine.’

  

‘Un’affermazione del genere mi costa molto, ma se le istituzioni continuano nella loro politica di miopia nei confronti della mafia, temo che la loro assoluta mancanza di prestigio nelle terre in cui prospera la criminalità organizzata non farà che favorire sempre di più Cosa Nostra.’

 

Giovanni Falcone, 10 libri da leggere per conoscere la vita e la storia del giudice-eroe

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ll 23 maggio 1992 a Capaci (Palermo) due quintali di tritolo fanno saltare in aria l’auto sulla quale viaggiano il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della loro scorta

 

‘Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così, solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è, allora, che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare.’

   

‘Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.’

   

‘Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.’

 

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