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“È meglio la peggiore delle democrazie della migliore di tutte le dittature” di Sandro Pertini

Sandro Pertini è stato uno dei presidenti della Repubblica italiana più amati di sempre. Iniziamo la giornata con questo suo celebre aforisma, più che mai attuale.
Nasceva il 25 settembre 1896 Sandro Pertini, uno dei presidenti della Repubblica italiana più amati di sempre. Iniziamo la giornata con questo suo celebre aforisma, più che mai attuale.
È meglio la peggiore delle democrazie della migliore di tutte le dittature

La lotta contro dittature e soprusi

Ostile al regime fascista fin dall’inizio, per la sua attività politica fu bersaglio di aggressioni squadriste. Il suo studio di avvocato a Savona fu devastato più volte, mentre in un’altra occasione fu picchiato perché indossava una cravatta rossa, oppure ancora per aver deposto una corona di alloro dedicata alla memoria di Giacomo Matteotti. Il 22 maggio 1925, Pertini venne arrestato per aver distribuito un opuscolo clandestino, stampato a sue spese, dal titolo Sotto il barbaro dominio fascista, in cui denunciava le responsabilità della monarchia verso l’instaurazione del regime fascista, le illegalità e le violenze del fascismo stesso, nonché la sfiducia nell’operato del Senato del Regno. In seguito a questo, fu aperto a suo nome un fascicolo al Casellario Politico Centrale e venne accusato di “istigazione all’odio tra le classi sociali”.

L’esempio di Pertini oggi

Nell’interrogatorio dopo l’arresto, in quello condotto dal procuratore del Re e all’udienza pubblica davanti al Tribunale di Savona, Pertini rivendicò il proprio operato assumendosi ogni responsabilità e dicendosi disposto a proseguire nella lotta contro il fascismo e per il socialismo e la libertà, qualunque fosse la condanna. Per questo, nell’autunno 1926 espatriò clandestinamente in Francia assieme a Filippo Turati.  Nel 1929 rientrò in Italia era quello di riorganizzare le file del partito socialista e stabilire contatti con gli altri partiti antifascisti, tra cui i democratici di “Nuova Libertà”. Quello di Pertini è un esempio di lotta ad ogni costo per inseguire i propri valori, per il bene personale e della comunità che condivide gli stessi ideali. Un esempio di cui dovremmo ricordarci tutti noi ancora oggi
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Il presidente più amato

Sandro Pertini, all’anagrafe Alessandro Giuseppe Antonio Pertini, è stato un politico, giornalista e partigiano italiano. Fu il settimo presidente della Repubblica Italiana, in carica dal 1978 al 1985. Andando spesso oltre il “basso profilo” tipico del ruolo istituzionale ricoperto, il suo mandato presidenziale fu caratterizzato da una forte impronta personale che gli valse una notevole popolarità, tanto da essere ricordato come il “presidente più amato dagli italiani” o il “presidente degli italiani”.

Gli uomini per essere liberi di Sandro Pertini

“Gli uomini per essere liberi, è necessario prima di tutto che siano liberati dall’incubo del bisogno”. È questo uno dei passaggi più significativi contenuti nella lettera inedita che apre questa raccolta di testi e scritti di Sandro Pertini. Al centro del pensiero e dell’impegno di Pertini c’è un’idea forte e irrinunciabile di eguaglianza che ha come suo corollario la negazione di ogni privilegio e consorteria. Il presidente più amato dagli italiani, simbolo per tutti di una nazione possibile e sognata, voleva che l’Italia divenisse una “Repubblica declinata al plurale”. Il libro è curato da Pietro Pierri, vicepresidente della Fondazione Sandro Pertini.

 
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