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Franco Arminio, “Le persone si incontrano per rinascere”

Rinascere è fondamentale per la nostra vita. L'incontro con gli altri il dono più grande che la vita può regalare

Amato dal popolo del web,  Franco Arminio è uno dei poeti più seguiti in Italia. Ci ha colpito uno dei versi tratti dalla raccolta di poesie “Resteranno i canti“, edito da Bompiani (2014).

“Le persone si incontrano per rinascere. Nascere non basta mai a nessuno”.

Rinascere nell’incontro con l’altro

La rinascita è un tema che sta diventando sempre più attuale. La Pandemia degli scorsi anni ha reso questo argomento centrale nelle vite di tutti noi. L’incontro è fondamentale per scoprire cose di noi stessi che magari non conoscevamo.

La frase di Franco Arminio nella sua semplicità mette in evidenza qualcosa di assolutamente profondo: nascere non basta mai a nessuno. La vita così come ci appare molte volte ci spinge verso la routine, la noia, la solitudine, il dolore. Aprirsi a nuovi incontri, non solo umani, ma anche spirituali, ci può aiutare a trovare nuova linfa vitale.

La scoperta di altro o dell’altro è fondamentale per metterci davanti allo specchio per capire chi siamo. Le domande e i dubbi su noi stessi sono pura forza rigeneratrice. Non bisogna mai avere paura di incontrare le novità, perché da questo incontro ci rimane sempre qualcosa. Le persone che si incontrano sono il dono che la vita ci fa. Come tale dobbiamo approfittare della magia dell’incontro per scoprire una parte di noi stessi che non conoscevamo.

Questo verso ci ha conquistato, perché è pura magia, fa parte del percorso di vita che tutti noi dovremmo0 fare, magari per apprezzare cose che prima non pensavamo. L’amore, la gioia, la felicità, la positività sono doni che dobbiamo far nostri cercando di cogliere dall’incontro con l’altro sempre il meglio. Non dobbiamo farci accecare dalla convinzione che noi siamo così come quando nasciamo. La vita è mutamento, evoluzione e scoperta. L’apertura se vogliamo realmente essere migliori dovrebbe essere la vera missione.

Franco Arminio, l’inventore della paesologia

Franco Arminio è un poeta, documentarista e scrittore campano, salito alla ribalta per i suoi scritti sulla “paesologia”. Ovvero un modo nuovo di guardare alle zone disabitate o ai piccoli paesi che lentamente e inesorabilmente si stanno spopolando, a favore di agglomerati urbani più grandi. Da anni, ormai, Arminio si batte per sensibilizzare sul problema dello spopolamento dei paesi e sulla ricchezza delle storie che dovrebbero essere tramandate riguardo a vecchie tradizioni.

“Se il vostro paese conta seimila abitanti visitatene uno che ne ha quattromila. Se ne ha quattromila andate in uno più piccolo, e così via…Poi cercate una persona anziana, sedetevi vicino a lui o a lei, e ascoltate quello che ha da dire. I paesi per prima cosa bisogna guardarli, andare a trovarli con un moto di passione. Attraversarli e osservarli. Salvarli con gli occhi”, racconta Franco Arminio in un’intervista rilasciata a Internazionale a inizio gennaio.

Un poeta d’amore

Considerato l’inventore della paesologia, Franco Arminio è prima di tutto un poeta d’amore. Il “tu” a cui il poeta si rivolge è un soggetto sfocato e indefinito, che torna sotto mutevoli forme a ispirare colui che canta. È un “tu” camaleontico, che da persona fisica diventa paesaggio e da paesaggio si trasforma in dettaglio. In contrasto con la pornografia e con l’ostentazione del sentimento proprio di questi giorni, l’amore cantato da Arminio è uno spazio intimo e domestico, in cui rifugiarsi al riparo dagli sguardi, proprio come Francesco Petrarca cantava nel celebre sonetto “Solo et pensoso”.

Le poesie di Franco Arminio sono come paesaggi dipinti e il corpo, trasfigurato talvolta in vegetazione, emana una sensualità conturbante. Infatti, se il sentimento è rappresentato come l’incontro fra due anime, la fisicità diventa scontro, impatto, schianto fra due corpi che lottano per poi arrendersi alla forza del sentimento, a quel desiderio siderale di fusione.

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