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Cesare Pavese, le frasi più celebri del grande scrittore italiano

Le frasi più belle di uno degli autori che hanno segnato la letteratura italiana del Novecento, Cesare Pavese, di cui oggi ricorre l'anniversario della scomparsa.

Cesare Pavese nacque a Santo Stefano Belbo, nelle bellissime Langhe in provincia di Cuneo, il 9 settembre del 1908 e morì a Torino il 27 agosto 1950. Scrittore tormentato e dedito alla solitudine, Cesare Pavese ha lasciato alla letteratura italiana grandi romanzi e raccolte poetiche come Paesi tuoi, La casa in collina, La luna e i falò e Lavorare stanca.

Ma Cesare Pavese è stato anche un grande traduttore: a lui si devono le traduzioni di Moby Dick e Riso nero di Anderson.

Cesare Pavese, le frasi più celebri del grande scrittore italiano

Ecco le frasi più belle di Cesare Pavese.

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“Ho girato abbastanza il mondo da sapere che tutte le carni sono buone e si equivalgono, ma è per questo che uno si stanca e cerca di mettere radici, di farsi terra e paese, perché la sua carne valga e duri qualcosa di più che un comune gioco di stagione.”

 

“Far poesie è come far l’amore: non si saprà mai se la propria gioia è condivisa.”

 

“È religione anche non credere in niente.”

 

“La fantasia umana è immensamente più povera della realtà.”

 

“Solo ciò che è trascorso o mutato o scomparso ci rivela il suo volto reale.”

 

“Se è vero che ci si abitua al dolore, come mai con l’andar degli anni si soffre sempre di più?”

 

“ La strategia amorosa si sa adoperare solo quando non si è innamorati.”

 

“ Non dobbiamo lagnarci se una persona a noi carissima ci presenta a volte atteggiamenti odiosi che ci tirano i nervi o, comunque, ci fanno soffrire. Non dobbiamo lagnarci, ma tesorizzare avidamente queste nostre ire e amarezze: ci serviranno per lenire il dolore il giorno che quella persona ci verrà in qualche modo a mancare.”

 

“ Ogni lusso che ci si concede si deve pagare e tutto è un lusso, a cominciare dallo stare al mondo.”

 

“ Non è che si esprima niente, scrivendo. Si costruisce un’altra realtà, che è parola.”

 

 “C’è qualcosa di più assurdo dell’amore? Se lo godiamo fino all’ultimo, subito ce ne stanchiamo, disgustiamo; se lo teniamo alto per ricordarlo senza rimorsi, un giorno rimpiangeremo la nostra sciocchezza e viltà di non aver osato.”

 

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