Carlos Ruiz Zafón è morto all’età di 55 anni. Lo scrittore originario di Barcellona aveva scritto bellissimi e travolgenti romanzi come “L’ombra del vento” (2002), “Il gioco dell’angelo” (2008), “Marina” (1999), “Il labirinto degli spiriti” (2016). Le sue storie affrontano varie tematiche come la vita, la morte e l’amore, regalandoci storie che difficilmente ci toglieremo dalla mente o scorderemo. Le ambientazioni tra il misterioso, il thriller e il romantico ci danno l’idea di una Barcellona diversa dal solito, ricca di segreti e di ombre.

Viaggio a Barcellona attraverso i romanzi di Carlos Ruiz Zafón
Attraverso i libri del celebre scrittore spagnolo, è possibile ricostruire un itinerario turistico alla scoperta dei luoghi suggestivi di Barcellona
Ecco le frasi e gli aforismi più belli di Carlos Ruiz Zafón
“Parlare è da stupidi, tacere è da codardi, ascoltare è da saggi.”
“Nel momento in cui ti soffermi a pensare se ami o meno una persona, hai già la risposta.”
“Dimmi di cosa ti vanti e ti dirò di cosa sei privo.”

Carlos Ruiz Zafón, i libri da leggere dello scrittore spagnolo
Autore de L’ombra del vento, Carlos Ruiz Zafón è stato uno degli autori più letti e ammirati in tutto il mondo nei primi due decenni del 21° secolo
“Il mondo non verrà distrutto da una bomba atomica, come dicono i giornali, ma da una risata, da un eccesso di banalità che trasformerà la realtà in una barzelletta di pessimo gusto.”
“Prima o poi, l’oceano del tempo ci restituisce i ricordi che vi seppelliamo.”
“A volte è più facile confidarsi con un estraneo. Chissà perché? Forse perché un estraneo ci vede come siamo realmente, e non come vogliamo far credere di essere.”
“Gli esseri umani sono disposti a credere a qualunque cosa tranne che alla verità.”
“La televisione è l’Anticristo. Nel giro di tre o quattro generazioni la gente non sarà più nemmeno in grado di scoreggiare da sola e l’essere umano regredirà all’età della pietra, alla barbarie medievale, a uno stadio che la lumaca aveva già superato all’epoca del pleistocene.”
“Sai qual è il bello dei cuori infranti?” domandò la bibliotecaria. Scossi la testa. “Che possono rompersi davvero soltanto una volta. Il resto sono graffi”.