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Albert Camus, le frasi più celebri del Premio Nobel per la Letteratura

Oggi ricorre l'anniversario di nascita del grande scrittore francese Albert Camus. Per ricordarlo abbiamo selezionato alcuni dei suoi aforismi più celebri

”Per la sua importante produzione letteraria, che con serietà chiarificante illumina i problemi della coscienza umana nel nostro tempo.” Con queste parole è stato assegnato nel 1957 il Premio Nobel per la Letteratura al grande scrittore francese Albert Camus, esponente dell’esistenzialismo.

Attraverso le sue opere, Albert Camus opera è stato in grado di descrivere e comprendere la tragicità di una delle epoche più tumultuose della storia contemporanea, quella che va dall’ascesa dei regimi totalitari al secondo dopoguerra e fino all’inizio della guerra fredda.

Le riflessioni filosofiche di Albert Camus, magistralmente espresse in immagini letterarie, hanno una valenza universale e atemporale capace di oltrepassare i meri confini della contingenza storica, riuscendo a descrivere la condizione umana nel suo nucleo più essenziale.

Per Camus la strada maestra dell’uomo è quella di combattere contro l’assurdo e la mancanza di senso dell’esistere. Un assurdo che non è nella natura dell’uomo in quanto tale, ma nei “modi” con cui l’uomo struttura negativamente il proprio esistere e il proprio convivere.

L’unico scopo del vivere e dell’agire, secondo Albert Camus, che pare esprimersi dialetticamente fuori dell’intimità esperienziale, sta nel combattere nel sociale le ingiustizie oltre che le espressioni di poca umanità, come ad esempio la pena di morte.

Albert Camus, le frasi più celebri 

Albert Camus nasce il  7 novembre 1913 e muore il 4 gennaio 1960. Per ricordarlo, in occasione del suo anniversario, abbiamo selezionato alcune delle sue frasi più celebri.

Albert Camus

Albert Camus, i 4 libri più belli dello scrittore francese

Albert Camus è lo scrittore e filosofo francese che ha saputo comprendere la tragicità del suo tempo. Ecco i suoi 4 libri più belli per ricordarlo nel giorno in cui ricorre l’anniversario della sua scomparsa

 

Abbiamo imparato, che non possiamo accettare nessuna concezione ottimistica dell’esistenza, nessuna specie di lieto fine al dramma della storia.

Tuttavia, se crediamo che essere ottimisti è una stoltezza, sappiamo anche che dichiararsi pessimisti quanto alla possibilità di agire in mezzo ai nostri simili per diminuire i mali che ci affliggono e procurare qualche bene, è una viltà

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In nome di che cosa giudichiamo, noi che giudichiamo?

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Non camminare dietro a me, potrei non condurti. Non camminarmi davanti, potrei non seguirti. Cammina soltanto accanto a me e sii mio amico.

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Sii realista, chiedi l’impossibile.

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La grandezza dell’uomo è nella decisione di essere più forte della sua condizione.

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Il male che c’è nel mondo viene quasi sempre dall’ignoranza, e le buone intenzioni possono fare altrettanto danno della cattiveria se mancano di comprensione.

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Non voglio essere un genio: ho già problemi a sufficienza cercando di essere solo un uomo.

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Io mi ribello, dunque esisto.

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Per lottare contro l’astratto, bisogna un po’ somigliargli.

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Se la Natura condanna a morte l’uomo, che almeno l’uomo non lo faccia.

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Un uomo senza etica è una bestia selvaggia che vaga libera in questo mondo.

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Il fascino è l’arte di farsi dir di sì senza aver posto alcuna domanda esplicita.

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Il gran desiderio d’un cuore inquieto è di possedere interminabilmente la creatura che ama, o di poterla immergere, quando sia venuto il tempo dell’assenza, in un sonno senza sogni che non possa aver termine che col giorno del ricongiungimento.

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L’autunno è una seconda primavera dove ogni foglia è un fiore.

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Tutte le persone normali, hanno una volta o l’altra desiderato la morte di coloro che amano.

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L’assurdo è la lucida ragione che constata i suoi limiti.

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L’abisso che c’è fra la certezza che io ho della mia esistenza e il contenuto che tento di dare a questa sicurezza, non sarà mai colmato.

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Il vero amore è eccezionale, due o tre volte in un secolo all’incirca. Per il resto, vanità o noia.

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Non è la lotta che ci obbliga a essere artisti, è l’arte che ci obbliga a lottare.

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La speranza, al contrario di quello che si crede, equivale alla rassegnazione. E vivere non è rassegnarsi.

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