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SituAzioni 2, sette fotografi per sette stanze d’artista

Tutto pronto per SituAzioni 2, il primo appuntamento di Fotograficamente 14, la rassegna che, da luglio a settembre 2014, propone una serie di iniziative legate al mondo dell'immagine concentrate sul territorio dell'alta Langa...

Al via il 19 luglio la seconda edizione di SituAzioni, la rassegna fotografica che completa il ricco programma di FotograficaMente 14 – La Fotografia incontra, in programma a Palazzo Tovegni di Murazzano (CN) fino alla fine di agosto. FotograficaMente è la rassegna di mostre, conversazioni, letture portfolio e workshop che indaga il rapporto tra Fotografia e Narrazione.

Tutto pronto per SituAzioni 2, il primo appuntamento di Fotograficamente 14, la rassegna che, da luglio a settembre 2014, propone una serie di iniziative legate al mondo dell’immagine concentrate sul territorio dell’alta Langa, organizzata dalla Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba (CN) che si conferma come un punto di riferimento per la promozione della cultura fotografica.

SituAzioni 2, la mostra 

La mostra, curata da Daniela Trunfio indaga le relazioni tra gli spazi, siano essi quelli urbani o teatrali, naturali o artigianali, propri delle botteghe; presentando 7 fotografi che abitano altrettante “stanze d’artista”. I soggetti coinvolti sono: Spazio Nuovo Contemporary Art di Roma (Marco Maria Zanin), Weber & Weber a Torino (Luca Gilli), Galleria Spaziofarini6 a Milano (Francesco Pergolesi), Paola Sosio Contemporary Art a Milano (Mario Daniele), Alberto Peola a Torino (Eva Frapiccini), Fabbrica Eos a Milano (Giuseppe Mastromatteo) e MeMus, Museo e Archivio Storico del Teatro di San Carlo a Napoli (Luciano Romano).

“In tempi di forte crisi economica – afferma la curatrice -, che rischiano di mettere in serio pericolo non solo la programmazione culturale, ma anche la sopravvivenza di prestigiose strutture museali, credo che sia importante pensare anche a nuovi modelli espositivi che includano con più forza i diversi protagonisti della progettualità artistica. Lavorare in modo partecipativo con galleristi e artisti non significa mettere il luogo “pubblico” museo, nelle mani della mercificazione e del collezionismo privato, ma saper sfruttare al meglio, invece, professionalità e progettualità diversificate per realizzare proposte espositive più originali e attuali, che possano dialogare con più efficacia con il tessuto culturale esterno”.

IL PERCORSO ESPOSITIVO 

Il percorso espositivo inizia con una riflessione a specchio sullo spazio. Quello urbano, esasperato nella sua modernità degradante e intriso di dolente umanità, delle due grandi opere di Marco Maria Zanin che si confronta con quello sul vuoto e sulle impeccabili geometrie bianche degli interni pre-abitati di Luca Gilli, recente vincitore del premio BNL-BNP Paribas, all’edizione 2014 di MIA Fair. Le due stanze centrali presenteranno gli “Heroes” di Francesco Pergolesi, una ricognizione sulla resistenza degli artigiani, che premia un microcosmo sociale messo in bella mostra grazie al lavoro di restyling degli interni delle botteghe e dal sapiente utilizzo della luce teatrale del giovane fotografo umbro.

Si prosegue con la ricerca sul paesaggio, uno dei soggetti preferiti da Mario Daniele qui rappresentato dalla serie “Quel sentiero per il lago”: si tratta di una fotografia lenta, fatta di attese e ritorni sui luoghi, per fissare quella luce limpida e abbagliante che rende omaggio alla vastità dei laghi alpini piemontesi, e a una natura apparentemente incontaminata. La terza sezione diventa “luogo del teatro”.

Lo sguardo attento e rispettoso di Luciano Romano restituisce la complicità tra fotografo e artista-scenografo, elemento fondamentale per segnare la distinzione tra fotografia documentaria e fotografia di teatro. Il ciclo “Opera ad Arte” è frutto di una rara e intelligente operazione che lega una prestigiosa committenza (quella del Teatro San Carlo di Napoli) ad artisti e fotografi, per generare non solo memorie d’archivio, ma anche una straordinaria valorizzazione della progettualità artistica e della produzione.

Accanto alle immagini di Luciano Romano, s’incontrerà la serie di Eva Frapiccini liberamente ispirata al dramma incompiuto di Bertolt Brecht “La Caduta dell’Egoista Johann Fatzer”, scritto tra il 1926 e il 1930, in bilico tra passato e futuro, certezze e precarietà. Chiude il percorso il video “Homogenic” di Giuseppe Mastrommatteo che mette in fila otto sguardi che si dispongono ritmicamente mantenendo fissa la frontalità della posa. La forma del viso cambia ma gli occhi sono sempre gli stessi, in una strana indagine sui nuovi concetti di identità, ai tempi della massificazione mediatica.

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