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Premio Strega 2018, vincerà (finalmente) una donna?

Il 5 luglio verrà proclamato il vincitore del Premio Strega 2018, il più importante riconoscimento letterario italiano, che quest’anno vede tre donne nella cinquina dei finalisti

MILANO – Il 5 luglio verrà proclamato il vincitore del Premio Strega 2018, il più importante riconoscimento letterario italiano, che quest’anno vede tre donne nella cinquina dei finalisti. E’ dal 2003 che una donna non vince il prestigioso Premio Strega, e dal 1947 – primo anno in cui si è tenuta la votazione – sono solo 10 le donne ad aver vinto, contro ben 61 uomini.

 

Le 10 donne vincitrici finora

Le 10 donne che hanno vinto lo Strega arrivano al 2003, da quando sono solo uomini i vincitori: 14 anni sono passati dall’ultima premiazione al femminile, un periodo decisamente lungo. Ecco chi sono state le dieci vincitrici: Elsa Morante, “L’isola di Arturo”, 1957; Natalia Ginzburg, “Lessico famigliare”, 1963; Anna Maria Ortese, “Poveri e semplici”, 1967; Lalla Romano, “Le parole tra noi leggere”, 1969; Fausta Cialente, “Le quattro ragazze Wieselberger”, 1976; Maria Bellonci, “Rinascimento privato”, 1986; Mariateresa Di Lascia, “Passaggio in ombra”, 1995; Dacia Maraini, “Buio”, 1999; Margaret Mazzantini, “Non ti muovere”, 2002; Melania Mazzucco, “Vita”, 2003.

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Le finaliste di quest’anno

Oltre agli scrittori Marco Balzano e Carlo D’Amicis, ci sono tre finaliste donne al Premio Strega di quest’anno. La scrittrice italo-tedesca Helena Janeczek, 54 anni, la favorita della cinquina con il suo “La ragazza con la Leica” (Guanda), un libro che ricostruisce la storia di Gerda Taro, la prima fotoreporter morta su un campo di battaglia a 26 anni. Sandra Petrigani, 65 anni, con “La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg” (Neri Pozza), biografia di una delle più importanti protagoniste del panorama culturale italiano del Novecento. E infine Lia Levi, 86 anni, già Premio Strega Giovani, con il suo ‘Questa sera è già domani‘ (Edizioni E/0).

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In Italia la scrittura è degli uomini

Le donne sono molto presenti nel mondo della letteratura italiana – sono numerose le scrittrici note e meno note, basti citare Elena Ferrante che con la sua “L’amica geniale” ha ottenuto un grande successo anche all’estero – ma il livello della loro scrittura non è mai riconosciuto come pari a quello dei loro colleghi maschi. La scrittrice Alessandra Sechi ha dichiarato ad una giornalista del sito LitHub che la letteratura in Italia è vista attraverso un occhio critico che è in gran parte maschile; nel nostro paese si crede ancora che le donne scrivano libri intimi, confessionali, ‘verbosi’, se non decisamente sentimentali: questo stereotipo sarebbe difficile da smentire, secondo Sechi, e influenzerebbe il modo in cui i critici valutano i libri.

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