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“La nostra casa è in fiamme”, la storia di Greta Thunberg

La storia della famiglia di Greta Thunberg, tra difficoltà e la determinazione nell'affrontare la battaglia per il clima e l'ambiente

MILANO – La nostra casa è in fiamme è il libro scritto dalla sedicenne attivista per il clima Greta Thunberg e dal resto della sua famiglia, in particolare dalla madre Malena, in cui viene raccontata la storia di una famiglia che ha dovuto lottare, e non si è ancora fermata, contro la malattia dell’autismo e contro i cambiamenti climatici. La tenacia di Greta e la sua forza di volontà hanno convinto la famiglia a seguirla in questa missione di sensibilizzazione, nella speranza di cambiare qualcosa. Mercoledì 18 aprile Greta sarà al senato a Roma, mentre il 19 aprile manifesterà in piazza insieme ai giovani di Fridays for Future, in cui il palco sarà ad emissioni zero perché verrà alimentata dalle gambe degli attivisti.

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Una crisi di cui non si parla

Il libro inizia con i testi dei discorsi più importanti e celebri che Greta Thunberg ha tenuto nel mondo, come una sorta di manifesto del pensiero che muove la giovane ambientalista nelle sue battaglie. Colpisce la sua grande determinazione nel pronunciare parole che in fin dei conti conosciamo tutti, ma che preferiamo trascurare e evitare di affrontare. La nostra casa è in fiamme. Greta lo dice nero su bianco: non si può non affrontare il problema. Nel suo discorso per TedX risalente al 24 novembre 2018, riconosce che per quelli come lei “che ricadono nello spettro autistico le cose sono sempre bianche o nere.” Non si può ricorrere a una scorciatoia per ridurre l’impatto della realtà, anche perché non possiamo più permetterci di temporeggiare. Greta Thunberg spiega senza filtri che il cambiamento, il primo passo, la rivoluzione deve partire dalle “nazioni ricche, come la Svezia, che devono cominciare a ridurre le emissioni di almeno il 15 per cento ogni anno. Solo così possiamo mantenere l’obiettivo di restare sotto i 2 gradi di aumento delle temperature.”
Greta denuncia anche il fatto che di clima e dell’allarme rosso circa l’ambiente, circa la nostra casa non se ne parla mai.

Se davvero ci fosse una crisi, e questa crisi fosse causata dalle nostre emissioni, se non altro ne vedremmo qualche segno. Non solo città allegate, decine di migliaia di morti e intere nazioni ridotte a cumuli di rovine. Vedremmo prendere qualche provvedimento. E invece no. Non ne parla praticamente nessuno. Non ci sono riunioni di emergenza, servizi in TV, edizioni straordinarie.

L’obiettivo di Greta è che se ne parli, che si prendano provvedimenti, che le persone non si sentano migliori se utilizzano della tecnologia eco-friendly, perché il cambiamento di abitudini supera qualsiasi innovazione tecnologica. Certo la tecnologia ha un suo ruolo, ma deve essere accompagnata da legislazioni radicali e politiche dall’alto: “per ogni persona che comincia a prendere l’autobus c’è un nuovo SUV a benzina. Per ogni vegano c’è un nuovo filetto di manzo importato dal Brasile.

Una famiglia che lotta

“La nostra casa è in fiamme” è anche la storia della famiglia di Greta, che ha dovuto continuamente sbattere la testa contro il muro per capire come reagire alla malattia dell’autismo. Infatti i genitori, una cantante lirica molto talentuosa e un attore, hanno cercato in tutti i modi di mantenere solida e stabile una famiglia e di rendere la vita delle figlie il più serena possibile, dal momento che a Greta è stata diagnosticata la sindrome di Asperger e alla sorella Beata l’ADHD, cioè iperattivismo con deficit di attenzione. Non è stata dunque una passeggiata sostenere la protesta di Greta. Tra le pagine viene mostrata la fragilità, lo stress e la disperazione dei Thunberg-Ernman, tra disturbi alimentari e ritmi quotidiani sempre uguali per non infrangere il delicato equilibrio.
La visione di un filmato a scuola sull’Isola di Plastica, la gigantesca isola galleggiante nel Pacifico completamente fatta di plastica, fa breccia nel cuore di Greta: da questo momento in poi comincia la sua battaglia a favore del clima e dell’ambiente, trascinando nella sua protesta anche i componenti della sua famiglia. È così che Svante, il padre, accompagna la figlia Beata ad un concerto a Londra con una macchina elettrica, decidendo di non prendere più aerei rimanendo sulla terra, per non contribuire all’emissione di carburante; è così che sono tutti diventati vegani, per non consumare più carne.

Non voglio la vostra speranza
Non voglio che siate ottimisti
Voglio che siate in preda al panico.
Voglio che proviate la paura che io provo ogni giorno.
Voglio che agiate come fareste in un’emergenza
Voglio che agiate come se la nostra casa fosse in fiamme. Perché lo è.

“La nostra casa in fiamme” è il libro per conoscere in modo più approfondito Greta Thunberg e per comprendere più da vicina la sua campagna, per essere stimolati a capire e ad aprire gli occhi di fronte alla crisi ambientale che stiamo vivendo, dalla quale, se non prendiamo provvedimenti, non usciremo mai. Ma molti altri sono i temi affrontati: primo tra tutti la diversità e la sua tutela. La madre denuncia come anche un paese altamente sviluppato come la Svezia non sia preparato ad accogliere l’autismo e come la società occidentale non tolleri la differenza, ma al contrario si appoggi a stereotipi e reprima le minoranze.

 

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