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Gli italiani stanno spendendo di più in cultura

Trend positivo in tutti i campi culturali, gli italiani investono di più in tutti i settori della cultura. Ampio divario, però, tra Nord e Sud Italia

MILANO – Il nuovo rapporto di Federculture presentato il 22 ottobre alla Camera di Commercio di Milano mostra un trend positivo in tutti i campi della cultura: +2,6 % la spesa delle famiglie nel 2017 rispetto all’anno precedente, pari a 71,4 miliardi di euro. In particolare, 31 miliardi di euro sono stati destinati a teatro, cinema, musei e concerti (+3,1% rispetto al 2016). Anche il numero dei lettori è in aumento: cresce leggermente la quota di chi legge almeno un libro all’anno (dal 40,5% del 2016 al 41% del 2017).

Cosa non va

Il trend positivo del settore, però, lascia spazio anche ad alcune ombre come le disparità geografiche e il divario tra Nord e Sud Italia. Nelle regioni settentrionali la spesa mensile in cultura in media supera i 150 euro, mentre in Meridione si abbassa intorno ai 95 euro, con il Trentino Alto Adige sul podio con una spesa media di 191 euro e i siciliani ultimi in classifica, che spendono circa 66 euro al mese in cultura. Questa differenza «è un vero problema – avverte il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli -: è la dimostrazione che l’Italia è un Paese che ha delle linee di faglia e ha grosse tensioni interne. Per questo abbiamo pensato a una manovra economica che ha l’obiettivo di far ripartire l’economia, ma anche di andare in controtendenza rispetto a questa separazione dell’Italia a due velocità».

Nonostante la crescita della spesa, l’Italia rimane comunque al di sotto della media europea: nel budget famigliare degli italiani la voce cultura copre il 6%, contro una media di 8,5 % degli europei e addirittura dell’11% dei più virtuosi svedesi. ma la voce che più preoccupa nel rapporto è quella dell”inattività culturale: il 38,8% degli italiani adulti non partecipa a nessun tipo di attività culturale.

In crescita il turismo culturale

Il 2017 è stato un anno favorevole e in crescita anche per il turismo culturale, che si conferma il segmento di maggior peso del settore coprendo il 35,4% del mercato turistico e che ha visto un aumento dell’11,4% della spesa. Lombardia, Lazio e Veneto sono le regioni in cui si concentra il 60% della spesa turistica. Per il presidente di Federculture Andrea Cancellato, «buona parte della crescita del settore è data anche dal turismo culturale ma un servizio culturale è forte se lo è anche per i cittadini e le famiglie».  «Il dato che più mi preoccupa – afferma però il presidente di Federculture Andrea Cancellato – è che nella crescita del fatturato nello spettacolo dal vivo (+0,71% al botteghino) abbiamo però meno biglietti staccati (-4,31% di ingressi): è la prima volta che accade e questo va osservato con attenzione. «Investire in cultura ha un doppio valore – ha aggiunto il presidente della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, Carlo Sangalli – significa investire nella crescita umana e nelle imprese, quindi sostenere l’economia».

Via Ansa

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