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“Il bacio” di Hayez, l’ardore giovanile e il grande amore per la patria

"Il bacio" di Hayez nasconde dietro il languido amore dei due amanti, la storia del Risorgimento e dell'Unità d'Italia

La magia di un’amore che si completa in un bacio, una storia di amanti sospesa tra un tempo tutto loro e un tempo reale. Il mistero dell’identità dei due giovani che si snoda tra storia, letteratura ed immaginario comune. La rappresentazione indefinita di un’epoca passata che però è allegoria di quella contemporanea, due Paesi alleati contro un nemico comune, l’Italia che si prepara per l’indipendenza. Tutto questo cos’è? “Il bacio” di Francesco Hayez, ritenuto tra le opere d’arte più belle di sempre legate al bacio. Ripercorriamo l’eccezionalita di questa iconica opera in occasione dell’anniversario di Francesco Hayez, nato il 10 febbraio 1791 a Venezia e scomparso il 21 dicembre 1882 a Milano.

Francesco Hayez, il padre del Romanticismo italiano

Francesco Hayez, il padre del Romanticismo italiano

Il mondo dell’arte oggi ricorda la nascita di Francesco Hayez, considerato il massimo esponente del Romanticismo storico italiano

Il contesto storico

Tutto l’800 Italiano è percorso da una forte tensione all’interno dello Stivale, specie in zone dove la continua pressione austriaca degli Asburgo fomenta il clima e la volontà di indipendenza del Paese da questo incessante dominio, vedendo così la nascita di società segrete quali la Carboneria e la Giovine Italia, con lo scopo di alimentare i valori d’indipendenza e di libertà dall’Austria. In questo contesto i territori italiani soggetti alle pressioni austriache, guidati dall’astuto Camillo Benso Conte di Cavour, vedono nella loro battaglia un alleato forte con un nemico comune: questo alleato era la Francia di Napoleone III.

Seguirono quindi gli accordi segreti di Plombières stipulati tra Cavour e l’imperatore francese dando così il via alla seconda guerra d’indipendenza italiana e alla spedizione dei Mille. dopo aver spodestato gli Asburgo, nel 1861, si proclamerà il Regno d’Italia e il Paese potrà dirsi finalmente unito. In questa cornice Francesco Hayez, pittore veneziano attivo a Milano, dipinge “Il bacio“. Il quadro fu commissionato dal conte Alfonso Maria Visconti di Saliceto che ben sapeva del grande patriottismo dell’artista. Hayez era considerato “capo della scuola di pittura storica, che il pensiero Nazionale reclamava in Italia“.

Hayez quando eseguì “Il bacio. Episodio della giovinezza. Costumi del secolo XIV’” (titolo originale) doveva mascherare il vero scopo con cui lo realizzò, ossia rappresentare la segreta cospirazione contro il nemico asburgico. Eseguito nel 1859 (seguiranno poi una versione del 1961 e una del 1967) per la dimora Visconti, “Il bacio” venne poi trasferito, alla morte del conte nel 1886, alla Pinacoteca di Brera dove ancora oggi è conservato.

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“La leggenda del pianista sull’oceano” e la musica di Morricone

“La leggenda del pianista sull’oceano”, film diretto nel 1998 da Giuseppe Tornatore, tratto dal monologo “Novecento” di Alessandro Baricco, è ritenuto un capolavoro anche grazie alla colonna sonora realizzata da Ennio Morricone.

I colori de “Il bacio” di Hayez, omaggio dell’Italia alla Francia

Come ribadito, “Il bacio” è stato pensato da Hayez come un manifesto politico che rappresentasse lo spirito della società che stava animando il Paese. Italia e Francia erano pronti a ribellarsi all’Austria e Hayez doveva rappresentare questa alleanza senza però farsi scoprire dagli Asburgo. Ed è qui che l’astuto trucco dell’artista prende vita; ciò che rappresenta l’unione tra Cavour e Napoleone III sta nei brillanti colori, eredità della scuola di Tiziano Vecellio e Giorgione. Hayez usa per le vesti dei due giovani amanti il rosso, bianco e blu, ossia i colori della bandiera Francese, in una sorta di omaggio.

Da notare è la straordinaria abilità del maestro veneziano nella rappresentazione realistica degli abiti, dei loro tessuti, i cui toni contrastano con la neutra parete di sfondo. Nelle versioni successive, i colori delle vesti cambieranno. Nella versione del 1861 (la seconda) la donna vestirà di bianco in segno di omaggio all’unificazione italiana. A seguire, la quarta versione vedrà palesarsi l’omaggio all’Unità del Paese raffigurata dal manto verde e dalla calzamaglia rossa dell’uomo, uniti alla bianca veste della fanciulla, formando così i colori della bandiera italiana.

Le identità dei due amanti

Sebbene il romanticismo pervada la scena, questa esula bene dal rappresentare semplicemente un ardore giovanile. Abbiamo detto che lo sfondo politico del dipinto è la matrice di tutta l’opera e ciò si completa nelle figure che abitano la scena. L’uomo tiene dolcemente tra le mani il capo dell’amata mentre lei gli si abbandona languidamente stringendolo per le spalle in una possente morsa, quasi per impedirgli di partire per la ribellione consapevole dei rischi a cui il giovane andrà incontro per il suo patriottismo

Le posizioni dei due innamorati rimandano alla situazione dell’addio del volontario. Il giovane, pronto per partire, si trova ora in una posizione dinamica con il piede sinistro che poggia su un gradino lasciando così emergere dal bruno mantello l’elsa di un pugnale, che lascia intuire la partenza per la patriottica battaglia contro l’Austria. “Il bacio“, quindi, è una grandiosa celebrazione dell’amore connesso all’amore per la patria e all’impegno impegno politico e militare. Qui si uniscono per dare forma ad un grande e simbolico dipinto. L’opera esprime in maniera eccellente il fervore del Risorgimento e la rigogliosa stagione del Romanticismo italiano.

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