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L’installazione di Matt Mullican all’Hangar Bicocca

"The feeling of things", l'esibizione dell'artista americano Matt Mullican in tre appuntamenti, esposta nello spazio dell'Hangar bicocca

MILANO – L’Hangar Bicocca presenta l’installazione dell’artista statunitense Matt Mullican, “The feeling things”. l’esibizione è prevista per il 3 – 10 – 26 maggio, date in cui l’artista accompagnera fianco a fianco i visitatori al fine di semplificare la visione del suo ambizioso progetto artistico.

Esibizione

Il primo appuntamento del Public Program dedicato alla mostra “The Feeling of Things” del 3 maggio si riassume in una lecture in cui Matt Mullican ripercorre le opere e i concetti fondamentali del proprio lavoro in un lungo monologo che assume progressivamente i ritmi e la ritualità di una performance. Strutturata in tre parti, la lecture prevede momenti in cui Mullican descrive attraverso parole e disegni i concetti chiave del suo lavoro, mostra immagini delle sue opere e infine video delle sue performance.
Nelle sue lecture performative, che l’artista concepisce come una parte fondamentale della propria pratica, Mullican analizza in modo speculativo e analitico i principi teorici del suo lavoro e al tempo stesso mette in scena di fronte al pubblico la complessa relazione che lega la sua identità di artista con la propria opera.

Prossimi appuntamenti

Il 10 maggio, alle ore 21:00, ci sarà la proiezione sul grande schermo del film Elevated (2005), creato da Matt Mullican attraverso frammenti di found footage di immagini di strada a New York negli anni Trenta, accompagnato dal vivo dalla composizione men di David LangPer il 26 maggio, alle ore 19:00, è prevista una performance di Matt Mullican in cui, in uno stato di trance profondo indotto da un ipnotista, lascia emergere la personalità e i gesti di That Person, un’entità senza sesso né età che appare come suo alter ego all’interno di performance in stato di ipnosi. Nelle sue vesti Mullican svolge di fronte al pubblico azioni improvvisate e imprevedibili per durata e contenuto, muovendosi all’interno di un’area delimitata dove sono presenti alcuni oggetti legati alla quotidianità. La pratica dell’ipnosi è utilizzata dall’artista fin dalla fine degli anni Settanta come mezzo per indagare lo spazio psicologico e interiore e per mettere in discussione la posizione estetica ed esistenziale dell’artista.

Artista

Attivo dagli anni Settanta, attraverso il suo lavoro, Matt Mullican (Santa Monica, California, 1951) ha incessantemente cercato di spiegare e dare struttura a ciò che lo circonda, sviluppando un vocabolario e un sistema complesso di modelli che definisce “i cinque mondi”. Ogni mondo corrisponde a un diverso livello di percezione ed è rappresentato da altrettanti colori: verde per gli elementi fisici e materici; blu per la vita quotidiana (il “mondo senza cornice”); giallo per gli oggetti che acquistano valore, come l’arte (il “mondo nella cornice”); bianco e nero per linguaggio e simboli; rosso per soggettività e idee.

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