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Ecco perché i libri ci salvano dall’ansia e dalla depressione

I libri ci salvano dalla depressione e dall'ansia. Lo dicono la scienza e le storie di persone che si sono salvate grazie alla lettura

MILANO – I libri ci salvano dalla depressione e dall’ansia. Lo dicono la scienza e le storie di persone che si sono salvate grazie alla lettura. È il caso dello scrittore Matt Haig, che, in un articolo pubblicato sul “Telegraph“, ha raccontato la sua storia. A 24 anni ha subìto un severo crollo. Andava tutto bene fino al giorno prima e poi, improvvisamente, tutto era cambiato. Nel giro di qualche settimana gli erano stati diagnosticati disturbi d’ansia e depressione. Poi la sua ragazza gli è corsa in aiuto e lo ha spinto a prendere un libro e a cominciare a leggere. Prese un romanzo che conosceva a memoria da quante volte l’aveva letto da ragazzo. All’inizio fu tremendamente difficile concentrarsi ma pagina dopo pagina l’ostacolo si abbassava. O forse, semplicemente, Matt stava imparando a saltare più in alto.

IL PARERE DELL’ESPERTA – “I libri possono aiutare molto chi soffre d’ansia o di depressione”, racconta a Libreriamo Vera Slepoj, psicologa, psicoterapeuta e scrittrice, autrice di “La psicologia dell’amore” (Mondadori 2015). I saggi, secondo la psicologa, sono utili perché ci rendono un po’ più consapevoli della nostra situazione ma non sono capaci di cambiare il nostro stato d’animo. Molto più utili sono i romanzi perché lo scrittore, attraverso la sua storia, ci porta dentro la nostra. Dato che i problemi psicologici dipendono in larga parte da come vediamo il mondo, i romanzi sono dei toccasana perché ti mettono in contatto con le emozioni degli altri, con una visione del mondo diversa dalla tua, permettendoti di rompere lo schema dell’isolazionismo in cui ti spinge la depressione.

QUALI LIBRI LEGGERE E QUALI EVITARE – Però ci sono libri che aiutano e libri che aiutano meno e che forse è meglio evitare. Da evitare, secondo Vera Slepoj, sono i gialli, le spy stories, e romanzieri come Sartre, Kafka,  Proust e Pavese. Meglio invece indirizzarsi verso romanzi come “Il maestro e Margherita“, “Siddharta“, verso quelle storie che forniscono al lettore strumenti utilissimi per fronteggiare l’esistenza. Anche un capolavoro come “Guerra e pace” può fare bene, perché fornisce diverse interpretazioni sull’animo umano, i conflitti, le sofferenze amorose e sociali. “I grandi problemi dell’individuo – racconta l’autrice – in fondo sono sempre gli stessi: i rapporti con la famiglia, i genitori e l’amore”. Altri autori che fanno bene sono Carlos Ruiz Zafón, Italo Calvino, Andrea Vitali e Andrea Camilleri ma anche i fumetti di Topolino e le favole permettono, grazie alla narrazione, di partire verso mondi straordinari.

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