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Arte per la Festa delle Donne, agli Uffizi una speciale mostra per l’8 marzo

Per la Festa delle Donne gli Uffizi celebrano l'8 marzo con una mostra in cui si ripercorrono tra arte e storia l'impegno e il talento femminili

MILANO – Oggi รจ l’8 marzo, Festa delle Donne e in questo giorno speciale le Gallerie degli Uffizi a Firenze celebrano conย “Lessico femminile. Le donne tra impegno e talento 1861-1926”, visibile fino alย 26 maggio, le donne e il loro impegno, la loro importanza nella societร  e la loro riscossa, dalle lotte per il lavoro al Nobel per la Deledda. Non a caso la cittร  che ospita questa mostra fu uno dei poli piรน di fermento dei movimenti femminili. Scopriamo allora insieme di cosa tratta la mostra e, perchรฉ no, immergiamoci anche nella storia della donna nella societร ,ย e in particolar modo nell’arte.

La mostra

Quest’anno le Gallerie degli Uffizi celebrano lโ€™8 marzo con una mostra dedicata allโ€™impegno professionale e al talento delle donne in Italia, tra Ottocento e Novecento. I termini cronologici si riferiscono a due eventi precisi: lโ€™iscrizione di alcune lavoratrici alla Fratellanza Artigiana nel 1861, e il premio Nobel conferito a Grazia Deledda nel 1926 per il romanzo Canne al Vento. Sono due date simboliche, che tuttavia segnano la storia di un riscatto dellโ€™immagine femminile e del ruolo pubblico delle donne nel periodo post-unitario.ย La mostra, realizzata in collaborazione con Advancing Women Artists, si sviluppa scenograficamente attorno ad un nucleo centrale di opere di grandi dimensioni, cosรฌ da far emergere le protagoniste femminili come sul palcoscenico di un teatro. Il percorso prosegue nelle collezioni della Galleria dโ€™arte moderna di Palazzo Pitti – dove รจ custodita una delle piรน significative raccolte sul tema del lavoro delle donne nei campi fra Ottocento e Novecento โ€“ attraverso un fil rouge visuale con didascalie e focus, oltre a una proiezione multimediale dedicata alle donne nei loro ambienti di lavoro.ย โ€œNellโ€™arco cronologico di poco piรน di mezzo secolo considerato nella mostra, maturano i presupposti per il riscatto sociale e per una nuova autonomia della donna, non piรน solamente ancorata al ruolo di angelo del focolare. Le opere esposte raccontano una realtร  in cui si affaccia la questione femminile, quando lโ€™impegno nel lavoro, gli interessi politici, la vita intellettuale e lโ€™indipendenza erano ancora un privilegio, o il risultato di una lottaโ€ commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt. Simonella Condemi, curatrice della mostra e responsabile della Galleria dโ€™arte moderna di Palazzo Pitti, aggiunge: โ€œLa donna ha dovuto costruirsi una propria identitร  in ambito sociale e lavorativo mantenendo comunque lโ€™impegno quotidiano tra le mura domestiche e la cura della famiglia. Abbiamo voluto rendere onore alla fatica sempre sostenuta dalle donne, documentando insieme la varietร  di modi in cui si esprime e il talento femminile nel campo dellโ€™arte, della fotografia, della scrittura, dellโ€™insegnamento, della politica, e in molti altri settoriโ€.

Fig. 9
Giuseppe De Nittis (Barletta 1846 โ€“ Saint Germain-en-Laye 1884)
In posa, 1869, acquerello su carta Galleria Berman, Torino

Uno spaccato della societร  femminile

Opere dโ€™arte, fotografie ed oggetti illustrano le diverse forme di operositร  dellโ€™universo muliebre, descrivendo energie e risorse spesso non riconosciute. Le contadine ad esempio, dedite alle pratiche agricole collegate al ciclo delle stagioni dovevano anche occuparsi degli animali nella fattoria. E nei momenti di sosta dal lavoro piรน duro, rammendavano, lavoravano a maglia o intrecciavano la paglia, come si puรฒ vedere in numerosi dipinti di Silvestro Lega esposti in galleria. Altro futuro attendeva le donne borghesi, che potevano studiare e intraprendere una carriera scolastica, diventare artiste e perfino scrittrici. In questโ€™ultimo caso, tuttavia, venivano limitate a generi e argomenti considerati specificamente femminili: la scrittura per lโ€™infanzia o per libri di scuola, o articoli in periodici per le giovinette sulle ultime novitร  della moda, sullโ€™economia domestica, sullโ€™etichetta e le buone maniere. La quiete apparente dei salotti offrรฌ spesso copertura, invece, a pensieri rivoluzionari e patriottici, e fu terreno per una fervida vita intellettuale. In quel periodo Firenze fu meta prediletta e luogo di incontro per figure di spicco nel mondo femminile non solo della letteratura e dellโ€™arte, ma anche dellโ€™impegno sociale e politico, su scala internazionale: qui vissero donne formidabili quali, tra le altre, Elizabeth Barrett Browning, Jessie White Mario, Theodosia Garrow Trollope, Margaret Fuller. “Firenze รจ stata una calamita per le artiste straniere che cercavano di ritagliarsi ‘una stanza tutta loro’ nei salotti e negli atelier – e, col tempo, nell’accademia stessa,โ€ spiega Linda Falcone, direttrice di Advancing Women Artists, un’organizzazione statunitense con sede a Firenze, dedita alla ricerca, restauro ed esposizione di opere dโ€™arte di donne storiche, nei musei e depositi museali della Toscana. โ€œLe artiste internazionali sono ben rappresentate in questa mostra, visto che le donne straniere godevano di un certo livello di libertร  in Italia, cosa che non avveniva nei loro paesi di origine. Ne sono alcuni esempi la simbolista tedesca Julia Hoffmann Tedesco, che condivideva lo stesso interesse per la sfera femminile di suo marito, esponente dei Macchiaioli, la ritrattista e poetessa irlandese Louisa Grace Bartolini, paladina per la causa italiana, Mary Egerton Bracken, una pittrice inglese dellโ€™alta societร  che frequentava lโ€™entourage di Browning a Casa Guidi, e lโ€™artista Nabis francese Elisabeth Chaplin, la piรน giovane e prolifica artista tra quelle rappresentate nella collezione delle Gallerie degli Uffiziโ€.

Fig. 11
Pompeo Mariani (Monza 1857 โ€“ Bordighera 1927) Sotto gli ulivi, 1898, olio su tela, GAM, Galleria Civica dโ€™Arte Moderna, Genova

 

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