MILANO – Da Frank Sinatra a David Bowie, arrivano nella mostra Terry O’Neill.Icons a Bologna al Palazzo Albergati, dal 12 luglio fino all’8 settembre, le celebri fotografie del grande fotografo Terry O’Neill.
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Il grande Terry O’Neill in mostra
Nominato Commander of the Order of the British Empire per il servizio fotografico realizzato in occasione del compleanno della Regina, arriva a Bologna il genio della fotografia Terry O’Neill. Fino all’8 settembre i ritratti iconici che raccontano un’epoca attraverso i volti dei miti del cinema, della musica, della moda, della politica e dello sport si popoleranno le sale di Palazzo Albergati componendo un’eccezionale retrospettiva dedicata al grande fotografo britannico conosciuto nel panorama mondiale come l’artista che ha saputo ritratte senza paragoni gli anni ‘60 e ’70.
Vivendo tra i miti dello spettacolo e avendo con loro un rapporto di grande vicinanza e complicità, nei suoi cinquant’anni di carriera Terry O’Neill realizza alcuni dei ritratti più autentici: da Frank Sinatra (fotografato nell’arco di trent’anni) a Elvis Presley, da Elton John a Bono Vox, da Elizabeth Taylor a Audrey Hepburn, da Brigitte Bardot a Ava Gadner, da Sean Connery a Mick Jagger, da Amy Winehouse a Bruce Springsteen fino a Marlene Dietrich, Paul Newman, ai Beatles, ai Rolling Stone e tanti altri ancora.
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I grandi personaggi dello star system
Tra gli oltre 60 scatti leggendari che hanno catturato momenti cruciali della storia dei più grandi personaggi, una sezione è interamente dedicata a una delle più poliedriche figure dello star system mondiale, icona dandy di stile che ha fortemente influenzato la percezione dell’arte e il mondo della moda di questo ultimo secolo: David Bowie.
Terry O’Neill sarà sempre ricordato come un maestro nell’arte dei ritratti fotografici. “Il contributo alla storia della fotografia offerto da O’Neill è consistito nella capacità di creare un nuovo stile di ritratto, più intimo e reale, più in sintonia con lo spirito spontaneo e fresco degli anni Sessanta, senza tuttavia mai sminuire l’aura, il carisma e il mistero del personaggio ritratto”, spiega la curatrice Carrillo de Albornoz.
“Ogni opera esposta è frutto di una pazienza illimitata, da parte del fotografo, nel ricercare l’angolo perfetto, a volte per mesi interi, mantenendo una salda fiducia in sé stesso e un’idea molto chiara di ciò che voleva ritrarre. Il risultato dimostra una maestria davvero inimitabile.”