Sei qui: Home » Libri » Come cambia l’amore ai tempi dei social network

Come cambia l’amore ai tempi dei social network

L'autrice Sara Gazzini lo spiega nel libro "C’è chi dice di volerti bene", dedicato a tutte le donne che hanno problemi d'amore e sono in cerca di un “love coach” personale che le aiuti

MILANO – Lo scambio di amicizia su Facebook gradualmente ha sostituito la conoscenza nei locali davanti ad una birra. Il corteggiamento? Adesso il primo passo in avanti consiste in un like su Instagram o un commento su Twitter. E’ questo l’amore oggi, ai tempi dei social secondo Sara Gazzini, detta “La Gazza” sui social network, autrice del libro “C’è chi dice di volerti bene“, un libro ironico e al tempo stesso vero, dedicato a tutte le donne che hanno problemi d’amore e sono in cerca di un “love coach” personale che le aiuti. In questa intervista, l’autrice ci parla del suo libro, un felice mix di risate, grandi verità e amarezze condivise sulle relazioni umane ai tempi dei social, e ci propone una via d’uscita per riappropriarci del vero amore.

 

Come nasce il libro “C’è chi dice di volerti bene”?

Il libro nasce dalla mia passione smisurata per la scrittura e dalla mia pagina Facebook “La Gazza” che, nel giro di poco tempo, è riuscita a catturare l’attenzione di molte persone. Il mio raccontare sentimenti, emozioni insieme ai i miei post fatti anche di tanta quotidianità e normalità sono arrivati anche alla casa editrice HarperCollins Italia che ha deciso di scommettere su di me. È stata proprio la fiducia accordatami dalla casa editrice che mi ha dato quel coraggio che forse mi sarebbe mancato per realizzare quello che in fondo era il sogno di una vita.

 

Il libro è incentrato su una seduta semiseria sull’amore con protagoniste otto “innamorate anonime”. Quale problema/dipendenza le accomuna?

Una dipendenza di tipo affettivo, una dipendenza dall’amore, dai sentimenti dell’altro, dalle scelte dell’altro. Sono donne che vivono nell’attesa di un messaggio, di un segnale, di un gesto che le possa far sperare. Sono donne ubriache d’amore, che contano i giorni che riescono a stare senza telefonargli, che cercano di liberarsi dalla dipendenza, ma che ogni volta ci ricadono; donne innamorate ma incapaci di gestire quell’emozione, di porre un limite al sentimento.

 

Quanto c’è di te in ciascuna di queste otto donne?

Beh, credo, anche per il fatto che questo è il primo romanzo, che non avrei potuto prescindere da me stessa. Io sono tutte e non sono nessuna. Mi ritrovo nella descrizione fisica di una, nel carattere di un’altra, nella storia di un’altra ancora. Rivedo le mie emozioni, i miei stati d’animo e i miei sbagli. In ognuna delle otto donne c’è un po’ di me, ma un po’ di ogni donna. Ognuna di noi almeno una volta è stata Sveva, Giulia, Bianca ecc.

 

Come è cambiato l’amore ai tempi dei social network?

È cambiato, e parecchio. Innanzitutto perché è cambiata anche la possibilità di incontro. Spesso i social diventano luoghi per conoscersi e magari lo scambio di amicizia su Facebook gradualmente ha sostituito la conoscenza nei locali davanti ad una birra. A essere cambiata è anche la fase del corteggiamento. Oggi, e le donne del mio libro lo spiegano benissimo, si aspetta un like su Instagram, un commento su Twitter, una canzone su Whatsapp e si dà a questi gesti un valore incommensurabile, dimenticando poi che le cose importanti sono altre e sono quelle che hanno avuto importanza da sempre. Esserci davvero, quello ha valore. Non solo virtualmente.

 

Cosa occorrerebbe fare per disintossicarsi dai social e vivere in maniera autentica una relazione?

Dare ai social l’importanza relativa che hanno e concentrarsi sulla realtà. Ho cercato di spiegarlo nel libro e il titolo in fondo lo preannuncia. C’è chi dice di volerti bene, ma dirlo non basta. Prima di pretendere l’amore occorre essere in grado di amarsi, e questo è il messaggio principale che ho voluto lasciare. Piacersi per piacere. E amarsi per essere amata. C’è un limite oltre il quale nessuna relazione deve portarci ed è il rispetto per se stesse. Proprio il rispetto di sé diventa la chiave di volta per vivere finalmente relazioni sane che, con la dipendenza, non hanno niente a che fare. Le mie donne ci proveranno. Iniziamo a farlo anche noi.

© Riproduzione Riservata