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Biennale di Venezia, il Padiglione Italia presentato al MiBAC

Il Padiglione Italia per al 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia sarà visibile dal 11 maggio al 24 novembre 2019

MILANO – Il MiBAC presenta nella sua sede romana il nuovo e grande progetto espositivo del Padiglione Italia alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia visibile dal 11 maggio al 24 novembre 2019.

Padiglione Italia, Né altra Né questa

Il progetto espositivo del Padiglione Italia alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia (11 maggio – 24 novembre 2019) è stato presentato a Roma nella sede del MiBAC dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli con il Presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta, il Direttore Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane e Commissario del Padiglione Italia Federica Galloni, il Curatore Milovan Farronato. Né altra Né questa: La sfida al Labirinto è il titolo della mostra, a cura di Milovan Farronato, a cui partecipano lavori inediti e opere storiche di tre artisti italiani: Enrico David (Ancona, 1966), Chiara Fumai (Roma, 1978 – Bari, 2017) e Liliana Moro (Milano, 1961).
Spiega Milovan Farronato: “Venezia è un labirinto che nei secoli ha affascinato e ispirato l’immaginazione di tanti creativi, tra cui Jorge Luis Borges e Italo Calvino, i due più grandi labirintologi contemporanei a detta del matematico Pierre Rosenstiehl. Venezia, indiscusso centro cartografico del Rinascimento, viene descritta da Calvino come un luogo in cui le carte geografiche sono sempre da rifare dato che i limiti tra terra e acqua cambiano continuamente, rendendo gli spazi di questa città dominati da incertezza e variabilità. È in questo contesto dal carattere imprevedibile che emerge Né altra Né questa, una mostra in cui le opere esposte, in stretto dialogo tra di loro e con l’allestimento, generano continuamente nuovi percorsi e nuove interpretazioni, ramificati come un micelio.”

La sfida al labirinto

Il sottotitolo della mostra allude a “La sfida al labirinto”, saggio seminale di Italo Calvino del 1962, a cui Né altra Né questa si ispira. In questo testo l’autore propone un lavoro culturale aperto a tutti i linguaggi possibili e che si senta corresponsabile nella costruzione di un mondo che, avendo perso i propri punti di riferimento tradizionali, non chiede più di essere semplicemente rappresentato. Per visualizzare le ingarbugliate forme della realtà contemporanea, Calvino elabora l’efficace metafora del labirinto: un apparente intrico di linee e tendenze in realtà costruito secondo regole rigorose.
Interpretando tale linea di pensiero in chiave artistica, Né altra Né questa attualizza un progetto artistico di “sfida al labirinto” in cui si comprende la lezione di Calvino, mettendo in scena un percorso espositivo non lineare e non riducibile ad un insieme di traiettorie pulite e prevedibili. Molteplici sono i percorsi e le interpretazioni offerti allo spettatore, a cui la mostra affida la possibilità di assumere un ruolo attivo nel determinare il proprio itinerario e mettersi così a confronto con l’esito delle proprie scelte, contemplando il dubbio e l’indeterminatezza come parti ineludibili della conoscenza. Il calendario degli appuntamenti culturali prevede un ciclo di talk a cui partecipano gli artisti Enrico David e Liliana Moro e il Prof. Marco Pasi. Alla film-maker Anna Franceschini è affidata la documentazione della mostra, realizzata come film corto sperimentale con il titolo Bustrofedico, che verrà presentato a Venezia a fine mostra.
Nell’ambito della mostra verrà inoltre realizzato un programma di attività educative rivolto ai giovani studenti delle accademie e delle scuole di ballo, che si articolerà in un ciclo di appuntamenti ospitati all’interno del Padiglione.

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