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7 consigli per una vita migliore ispirandosi a Jane Austen

Scopri come migliorare la tua vita seguendo i preziosi consigli di Jane Austen. Un'ispirazione senza tempo grazie ai suoi libri.

Jane Austen è stata una tra le più brillanti scrittrici britanniche e soprattutto un’acuta osservatrice della natura umana. Forse è proprio per questo che le sue opere sono ancora molto amate: storie intelligenti, grandi favole d’amore, l’eleganza del linguaggio, caratterizzazioni dei personaggi.

Di certo, nelle sue opere c’è tanta visione del mondo e rivoluzione gentile. C’è la voglia di cambiare le cose e di non smettere mai di lottare per affermare la propria identità.

Abbiamo provato attraverso i suoi libri a raccogliere i suggerimenti da applicare alla nostra vita, per fare in modo di vivere meglio.

Imparare a vivere meglio grazie ai romanzi di Jane Austen

1.  Ascolta la tua guida interiore

Quante volta ci capita di incontrare persone che sentono sempre il bisogno di dirci quello che è meglio fare? Ricordatevi, come diceva sempre Jane Austen, che la guida migliore ce l’abbiamo all’interno di noi stessi e nessuno, a parte noi, sa quello che è giusto o quello che è sbagliato.

L’esempio arriva da Fanny Prince, la protagonista di Mansfield Park. Tutti volevano che lei sposasse Henry Crawford, ma lei disse di no. Nonostante tutti le dicevano il contrario, lei sapeva che non erano fatti l’uno per l’altra.

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2. Scopri i tuoi doni e fai quello che ti piace

Jane Austen visse in un’epoca in cui poche donne erano autrici e la maggior parte dei romanzi erano di natura gotica, con castelli tetri, stanze chiuse, eventi violenti e donzelle in pericolo.

Da scrittrice matura, Austen ha coraggiosamente aperto una nuova strada, regalandoci il romanzo realistico: storie incentrate su persone familiari che incontravano gli stessi problemi sociali, emotivi ed economici dei suoi lettori.

Ci sono voluti coraggio, forza d’animo e un enorme investimento di tempo per scrivere quei libri, ma fortunatamente hanno venduto bene e hanno reso l’autrice felice e orgogliosa.

La vita è una sola, meglio approfittarne. Anche Jane Austen è cresciuta in un momento non troppo facile. Farsi strada come autrice di romanzi, nonostante sia ora molto amata, per lei è stata una gran faticaccia.

Era un periodo in cui spopolava il romanzo gotico, tutti raccontavano di castelli cupi, violenza, misteri. Jane Austen no. Lei ha portato le storie di famiglia, l’amore…ha trovato il suo dono, è ha dato sfogo alla sua passione.

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3. Non mollare mai

Questo è il corollario di “Fai ciò che ami”. Vi siete impegnati a lungo in qualcosa, ma l’obiettivo che desiderate da tempo non è ancora stato raggiunto? State pensando di arrendervi? Non fatelo! 

Sembra una frase fatta, ma non è cosi. E’ vero, a volte ci sono dei momenti durissimi in cui tutto sembra dipingersi di nero, ma bisogna sempre resistere e non togliere mai gli occhi dall’obiettivo finale.

Pensate che il primo manoscritto di Jane Austen è stato più volte rifiutato, ma lei non si è arresa mai e ha continuato a scrivere, realizzando altri due romanzi.

Quando finalmente ne vendette uno per l’enorme somma di 10 sterline, rimase su uno scaffale inedito per oltre un decennio.

Anche se sembra che la Austen abbia avuto difficoltà a scrivere durante gli anni itineranti che seguirono la morte del padre, quando nel 1809 si stabilì con la madre e la sorella nella quiete e nell’intimità di Chawton Cottage, tornò a scrivere con foga.

Dovette pagare di tasca sua per pubblicare Ragione e sentimento, ma fu pagata dall’editore per tutti i libri successivi. Jane Austen sapeva cosa voleva e non si è mai arresa. E nemmeno noi dovremmo farlo.

Nonostante, il periodo un po’ buio che ha attraversato dopo la morte del padre, Jane Austen non ha mai rinunciato alla sua passione per la scrittura.

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4. Date sempre una seconda occasione

Orgoglio e Pregiudizio” vi dice niente? Questo romanzo è l’esempio lampante di come i pregiudizi e le prime impressioni a volte sono completamente sbagliati.

Elizabeth Bennet, per esempio, pensava che Mr. Darcy forse la persona più antipatica del mondo, puntando tutto invece su Mr. Wickham.

Nel corso del romanzo, Elizabeth si rende conto che le sue percezioni iniziali di entrambi i gentiluomini sono completamente sbagliate.

L’eroina di Emma fa la stessa scoperta quando i suoi piani di combattimento vanno disastrosamente a monte; anche lei, come Elizabeth, crede troppo nei suoi poteri di discernimento.

Catherine Moreland trascorre la maggior parte dell’Abbazia di Northanger in uno stato di ingenua illusione, intuendo crimini che non esistono e credendo in persone che non sono assolutamente degne di fiducia.

Mai scelta fu più errata. Jane Austen, tra le righe, ci avverte che ci vuole del tempo per valutare una situazione e che bisogna giudicare il carattere di una persona non con le parole e l’apparenza, ma con le azioni e le opere.

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5. Sposa un uomo che ami e stimi

Certo, non ci vuole un romanzo di Jane Austen per insegnarci questo piccolo trucchetto amoroso. Ma ai tempi della scrittrice, non era esattamente così.

Solitamente una donna, o meglio la famiglia, sceglieva un uomo soprattutto in base alla sua posizione sociale e alla sua disponibilità economia (siamo sicuri che sia una pratica del tutto scomparsa oggi?).

Donne come la Charlotte Lucas di Austen in Orgoglio e pregiudizio si sentivano spesso costrette a sposarsi senza affetto, per avere una casa e una sicurezza economica. Jane Austen aveva forti sentimenti sull’argomento, come espresse nella sua opera incompiuta I Watson:

“La povertà è un grande male, ma per una donna istruita e di sentimenti non dovrebbe, non può essere il più grande. Preferirei essere un’insegnante in una scuola (e non riesco a pensare a nulla di peggio) piuttosto che sposare un uomo che non mi piace”.

I romanzi della Austen sono pieni di personaggi infelici perché si sono sposati per le ragioni sbagliate. L’autrice insiste sul fatto che il partner che sposiamo deve non solo piacerci, ma anche amarci, rispettarci e stimarci, perché solo così possiamo trovare la vera felicità.

Jane Austen però non era come tutte le altre. Alla veneranda età di 27 anni era considerata già una vecchia zitella. E’ risaputo che accettò la proposta di matrimonio del giovane Harris Big-Wither solo per ritrattare tutto la mattina seguente.

Lui era un ragazzo di ottima famiglia e avrebbe potuto far vivere Jane Austen nell’agio, ma lei non lo amava. Ma non lo amava e lo rifiutò: una decisione coraggiosa che cambiò la storia della letteratura.

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6. Prendi la vita con ironia e sii autoironica

Se siete degli amanti di Jane Austen, sicuramente sapete quanto la scrittrice amasse l’ironia. Elemento che si trova in molti dei suoi romanzi, sparso qua e là, tra le pagine delle sue avvincenti storie. Bisogna sempre ricordarsi di sorridere, anche se a volte capita di passare dei momenti no.

Jane Austen aveva il dono di trovare l’umorismo in ogni cosa. Nei suoi romanzi e nelle sue lettere, ci regala una gioia di vivere che salta fuori dalla pagina. Mentre era in visita nel Kent, scrisse alla sorella:

“Ricordati di me a tutti quelli che non chiedono di me”.

Riferendosi a un uomo che era stato suggerito come possibile pretendente, Jane scherzava:

“Sposerò il signor Papillon, qualunque sia la sua riluttanza o la mia”.

Viveva con vivacità e trovava piacere nelle piccole cose. Descrivendo il “tempo squisito” durante una visita a Londra, scrisse:

“Me lo godo tutto addosso, dalla testa ai piedi, da destra a sinistra, in senso longitudinale, perpendicolare, diagonale; e non posso che sperare egoisticamente che duri fino a Natale”.

Sapeva ridere anche delle piccole seccature della vita. Riferendosi a una perdita nella loro casa di Southampton, Jane scrisse:

“Se le mie idee potessero scorrere veloci come la pioggia nel ripostiglio, sarebbe incantevole”.

I romanzi della Austen sono incentrati su temi seri, ma lei li infonde di umorismo, regalandoci personaggi divertenti come Mr Collins, Mr Elton e Mr Woodhouse.

L’autrice ci ricorda che, sebbene la vita possa essere a volte difficile, noiosa o dolorosa, non dobbiamo concentrarci sulle cose negative, né diventare apatici o annoiati. Jane ci dice di cercare il lato positivo. Ricordatevi di ridere!

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7. Bisogna sempre essere consapevoli di sé

Questa è probabilmente la lezione più grande che troviamo attraverso i libri di Jane Austen, un consiglio che si riallaccia un po’ al primo.

Il punto di svolta di Orgoglio e pregiudizio è quando Elizabeth Bennet legge la lettera del signor Darcy e grida:

“Io, che mi sono vantata del mio discernimento! Io, che mi sono stimata per le mie capacità!…Fino a questo momento non mi sono mai conosciuta”.

È solo quando Emma riconosce i suoi difetti e ammette i suoi passi falsi che capisce la profondità dei suoi affetti.

Cosa ci vuole dire Jane Austen? È essenziale cercare di conoscersi il più possibile, imparando a distinguere il vero dal falso, capendo i propri pregi e i propri difetti e conoscendo i nostri limiti. Solo così ognuno di noi può scrivere il proprio lieto fine.

Un’autrice simbolo dei diritti delle donne

Non dimentichiamo che Jane Austen è stata un punto di riferimento per i diritti delle donne. Nata il 16 Dicembre del 1775, Jane ci ha insegnato che cosa significa essere donne in una società di uomini, esattamente quella in cui lei è cresciuta.

Il 13 Giugno del 1908, più di 10000 donne marciavano per le strade di Londra in maniera pacifica per far prevalere i loro diritti. Il nome di Jane Austen per le suffragette era un vero e proprio simbolo di libertà. 

Jane è vissuta tra il 1700 e il 1800, in un periodo storico dove era impensabile che le donne potessero avere un destino diverso da quello imposto dagli uomini.

La letteratura austeniana racconta la società inglese del tempo, fortemente patriarcale e maschilista. E in questo contesto le sue storie erano rivoluzionarie perché contenevano quelle piccole ribellioni silenziose, attraverso matrimoni mancati, situazioni di insofferenza e dialoghi interiori.

La sua silenziosa battaglia a favore dei diritti delle donne è così evidente proprio nell’incipit di Orgoglio è pregiudizio:

“È cosa ormai risaputa che uno scapolo in possesso di un vistoso patrimonio abbia bisogno soltanto di una moglie. Questa verità è così radicata nella mente della maggior parte delle famiglie che, quando un giovane scapolo viene a far parte del vicinato – prima ancora di avere il più lontano sentore di quelli che possono essere i suoi sentimenti in proposito – è subito considerato come legittima proprietà di una o dell’altra delle loro figlie.”

Il matrimonio resta comunque il fulcro di ogni suo racconto perché era impensabile per una donna dell’epoca non sposarsi.

Eppure Jane Austen, esattamente come la Lizzie di Orgoglio e pregiudizio scelse di non convolare a nozze soltanto per interesse finanziario. Scelse di restare nubile e dedicare la sua vita alla scrittura.

E lei il suo senso di libertà, quella che non gli era stato concesso al punto tale che in vita non vide mai il suo nome pubblicato nelle sue opere, lo ha trasmesso alle eroine dei suoi romanzi.

Sono passati due secoli dalla nascita di Jane Austen eppure la sua storia la rende tutt’oggi la scrittrice per la parità di genere più letta e amata di sempre.

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