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Le 5 opere più amate di Andy Warhol

In occasione dell’anniversario della nascita di Andy Warhol, vi proponiamo la classifica delle opere più famose ed amate del poliedrico artista

MILANO – Artista geniale ed eccentrico, fu pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e montatore statunitense, Andy Warhol è senz’altro la figura predominante del movimento della Pop art e tra gli artisti più influenti del XX secolo.

Il padre della Pop Art

Dal suo stile ‘neutro’ e pubblicitario prende il via la cosiddetta Pop-Art. L’intera attività di Warhol appare quasi un catalogo delle immagini-simbolo della cultura di massa americana: si va dal volto di Marilyn Monroe alle inconfondibili bottigliette di Coca Cola, dal simbolo del dollaro ai detersivi in scatola, e così via. In queste sue opere non vi è alcuna scelta estetica, ma neppure alcuna intenzione polemica nei confronti della società di massa: unicamente esse ci documentano quale è divenuto l’universo visivo in cui si muove quella che noi definiamo la ‘società dell’immagine’ odierna. Ogni altra considerazione è solo conseguenziale ed interpretativa, specie da parte della critica europea, che in queste operazioni vede una presa di coscienza nei confronti del kitsch che dilaga nella nostra società, anche se ciò, a detta dello stesso Warhol, sembra del tutto estraneo alle sue intenzioni. Ecco, di seguito, le sue opere più amate.

Marylin Monroe

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Il volto di Marilyn Monroe qui ripreso, appartiene ad una cartella contenente 10 serigrafie su carta che Andy Warhol realizzò nel 1967, tutte dedicate alla diva americana La cartella dedicata a Marilyn è una delle più famose e citate dell’artista americano e si caratterizza per una ricchezza cromatica che cambia da serigrafia a serigrafia, giocando sui contrasti complementari di colori quali il blu, il rosso, il verde, l’azzurro e il rosa.

La zuppa Campbell’s

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Alle scatolette Campbell Warhol ha dedicato una quantità enorme di quadri. L’ha rappresentata a volte chiusa, come in questo caso, altre volte aperte. Non che la cosa faccia cambiare significato all’immagine, ma la grande ripetizione del medesimo tema sembra sfruttare i meccanismi della pubblicità: il bombardamento costante delle stesse immagini, colpendo in maniera subliminale, provocano quel meccanismo del «riconoscere», che è una delle molle, a livello inconscio (inteso in questo caso più alla maniera di Jung che non di Freud) con cui le masse manifestano le proprie scelte e preferenze.

Ultima cena

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Rivisitò anche le grandi opere del passato, come L’ultima cena di Leonardo da Vinci o capolavori di Paolo Uccello e Piero della Francesca.

Il “Banana album” con Lou Reedwarhol_banana

Warhol ha sostenuto e sperimentato anche altre forme di comunicazione, come ad esempio il cinema e la musica: ha prodotto alcuni lungometraggi e film, ha sostenuto alcuni gruppi musicali, tra cui i Velvet Underground con Lou Reed, per i quali ha disegnato questa celebre copertina dell’album d’esordio The Velvet Underground & Nico.

Flower Series

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Nel lontano 1964, Warhol e i suoi amici Taylor Mead e John William Kennedy, attori e sceneggiatori, vanno al Flushing, nel quartiere newyorkese del Queens per scattare foto a quella che sará poi conosciuta come la “Flower Series” di Andy Warhol.

 

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