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La lettera del professore alla studentessa suicida

Guido Saraceni, professore di Filosofia del Diritto e Informatica Giuridica all’Università di Teramo, ha scritto una lettera aperta il giorno dopo il suicidio della studentessa napoletana Giada

MILANO – “L’Università non è una gara, non serve per dare soddisfazione alle persone che ci circondano, non è una affannosa corsa ad ostacoli verso il lavoro. Studiare significa seguire la propria intima vocazione.” E’ questo il cuore della lettera che ha deciso di postare sul proprio profilo facebook Guido Saraceni, professore di Filosofia del Diritto e Informatica Giuridica presso l’Università di Teramo. Le sue parole, indirizzate a tutti gli studenti ed ai loro genitori, sono un libero sfogo all’indomani della morte di Giada, la ragazza che ha deciso di togliersi la vita il giorno presunto della sua laurea perché non in regola con gli esami.

Speranza nel futuro

Parole, quelle del docente, che vogliono trasmettere quello che deve essere il reale senso e significato del raggiungimento di un obiettivo, per uno studente, come quello della laurea, la quale deve essere una giornata che “celebra la maturazione, la fatica e l’impegno dei nostri studenti. Ha il sapore della speranza nel futuro”. Un invito a prendere in considerazione il vero senso del percorso universitario non rivolto soltanto agli studenti, ma anche ai genitori, i quali sono invitati dal docente guido Saraceni a liberare i propri figli “una volta per tutte dall’ossessione della prestazione perfetta, della competizione infinita, della vittoria ad ogni costo.” Un gesto d’amore che, conclude il docente “può letteralmente salvarne la vita”.

Di seguito, l’intero testo della lettera.

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