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La Muffineria, il bookbar nato per rendere la cultura più appetibile

Alla scoperta della location perfetta per mangiare muffin prelibati e leggere in compagnia

MILANO – Caffetteria, wine bar specializzata nella produzione artigianale di oltre 35 tipi di Muffin (anche salati), ma soprattutto un bancone fatto con oltre 300 libri, una libreria e diversi spazi al suo interno dedicati alla lettura. Parliamo de “La Muffineria” di Roma, la location perfetta per mangiare muffin prelibati e leggere in compagnia situato nei pressi dell’Universita Roma Tre. Un vero e proprio bookbar dove gli studenti si ritrovano per leggere, studiare e fare gruppi di lavoro. Abbiamo intervistato una delle titolari, Francesca Barrassi, per scoprire l’atmosfera unica di questo posto.

 

Come nasce La Muffineria?

L’idea della Muffineria nasce in una calda giornata di agosto durante la quale tre giovani ragazzi e amici si trovano a fantasticare sulla possibilità di aprire un posto unico in Italia che potesse offrire tutto quello che loro amavano: muffin dolci e salati da gustare in un ambiente famigliare ma allo stesso tempo originale. 15 mesi dopo quel sogno diventa realtà; il 20 novembre 2012 viene inaugurata La Muffineria in via ostiense 383 l’unico locale a Roma, in Italia e in Europa a produrre ed offrire muffin artigianali al 100% in più di 30 differenti varietà.

 

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Quali servizi offrite all’interno, capaci di diversificarvi da altri punti di ristorazione e da altri bookbar presenti in Italia?

Noi de La Muffineria pensiamo che il cibo, non sia un aspetto meccanico della vita. Nel caos della nostra martellante esistenza vogliamo proporre un ambiente in cui il bere e il mangiare non siano slegati da noi stessi. Un posto quindi in cui poter fare molto di più che “cibarsi” semplicemente. Rilassarsi ma anche creare occasioni per poter crescere culturalmente: leggendo un libro presente nella nostra biblioteca, studiando utilizzando la connessione wireless, giocando, interessandosi alle mostre temporanee presenti nel locale. E’ sicuramente questo l’aspetto che più ci differenzia dagli altri bookbar: offrire un prodotto unico in un ambiente altrettanto unico.

 

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Che tipi di incontri culturali organizzate all’interno?

Il nostro impegno è quello di dar voce ai molteplici aspetti dell’arte. Per questo organizziamo presentazioni di libri, letture, eventi a tema come “aperitivi fotografici”, serate di musica jazz, piccoli convegni universitari. Inoltre, alcune pareti de La Muffineria le abbiamo lasciate vuotamente spoglie; sono i nostri, più o meno giovani, artisti a darle un tema, una forma. Costantemente, infatti, ospitano mostre di quadri e fotografie.

 

 

Cibo e letteratura/cultura. Qual è lo stretto legame che lega questi due elementi apparentemente distanti?

Cibo e cultura possono apparire come mondi lontani, la cultura intesa come insieme di conoscenze, sembrerebbe appartenere alle parti più nobili dell’anima; il cibo invece rimanda ad uno status inferiore, l’appagamento effimero di un godimento. Fortunatamente c’è chi, come noi, non la vede cosi e crede che la letteratura e la gastronomia debbano contaminarsi e avvicinarsi sempre di più. Il cuoco diventa per noi un’artista che ha la conoscenza di preparare i piatti e renderli piacevoli al gusto, creando qualcosa di unico. D’altro canto, colui che mangia non si limita solo a nutrirsi ma diventa sempre più necessaria un’educazione alla conoscenza delle materie prime, al sentimento della qualità e del gusto. La gastronomia è dunque una scienza totale che indaga aspetti complessi, che richiedono applicazione, studio, competenza. Per noi è una vera e propria arte e una «conoscenza ragionata».

 

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Qual è il segreto per rendere la cultura “più appetibile”?

L’Italia è da sempre sinonimo del “mangiar bene” è inoltre il Paese di grandissimi letterati ed artisti. L’arte, la cultura e la gastronomia è nelle nostre radici, ma purtroppo a volte lo dimentichiamo e ci perdiamo negli innumerevoli e sempre uguali, locali banali e rumorosi per mangiare un cibo “junk” e in modo “fast”. Non c’è un segreto per rendere la cultura più “appetibile” basta “semplicemente” ricordare chi siamo e ritrovare il gusto per le cose belle, buone e per le sane abitudini…quelle che appagano il palato ma anche l’intelletto. Quelle che ci arricchiscono come persone. E’ per questo che la nascita sempre più frequente dei bookbar in Italia è cosi importante; permettono l’incontro di questi due aspetti cosi importanti per l’uomo e cosi conosciuti per noi italiani: il cibo e la cultura.

 

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