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Voglia di esprimersi con creatività, libertà e forza; la riscossa della street art

“I messaggi digitali raggiungono in tempo reale ogni parte del pianeta. E così i graffiti non sono più simboli locali ma globali” dichiara la semiologa Giovanna Cosenza, docente di scienze della comunicazione all’università di Bologna. Gli interventi pittorici eseguiti...

Un’espressione creativa che pian piano si sta affermando sempre più e sta diventando un linguaggio universale. Parliamo della street art, in ogni sua forma, dai graffiti ai murales. La pittura murale ha una sua storia, il suo successo è cresciuto nel tempo e adesso assistiamo al suo boom, al punto che ne sono nati anche dei veri e propri festival, come l’Upfest di Bristol.

 
MILANO – “I messaggi digitali raggiungono in tempo reale ogni parte del pianeta. E così i graffiti non sono più simboli locali ma globali” dichiara la semiologa Giovanna Cosenza, docente di scienze della comunicazione all’università di Bologna. Gli interventi pittorici eseguiti sul tessuto urbano in questi anni si sono moltiplicati e hanno lanciato messaggi politici, raccontato la ribellione di popoli, rappresentato idee innovative o sono diventati vere e proprie “cure” per le persone.

 
I GRAFFITI DI TUNISI, SIMBOLO DI LIBERTÀ – La studiosa Luce Lacquaniti, autrice del libro “I muri di Tunisi: segni di rivolta” ha scritto: “Il primo segnale della rivoluzione scoppiata nel 2010/2011 sono stati i graffiti sui muri della capitale”. Non solo i media dunque, o i giornali, ma anche un tipo di informazione alternativa. I muri sono di tutti e quindi accessibili a chiunque; diventano così lo strumento più democratico in assoluto per esprimere la propria idea e partecipare alla diffusione della rivoluzione.

 
UPFEST DI BRISTOL – L’Upfest è il più grande festival di street art e graffiti di tutta Europa: un evento di tre giorni iniziato nel 2008 e che oggi attira più di 250 artisti da 25 Paesi che realizzano le proprie opere sulle mura e le superfici delle aree di Bedminster e Southville della città di Bristol. Tra le opere più grandi realizzate durante l’edizione di quest’anno c’è il murale dell’artista argentino Martin Ron su una delle facciate della fabbrica di tabacco di Bedminster, un ritratto della sua fidanzata da 188 metri quadrati.

 
LA STREET ART, UNA TERAPIA – “ I graffiti fanno rinascere aree anonime, i cosiddetti non-luoghi. E sono sempre di più le istituzioni che pagano gli artisti per ridare vita a zone degradate” spiega Alice Pasquini, esponente della street art nota a livello internazionale, che ha realizzato un’opera su una facciata dell’ospedale delle Valli del Noce a Cles.
Non è la prima volta che si ricollega l’arte al piacere di vivere e non è una novità nemmeno che l’arte sia considerata una vera e propria cura. Già vi avevamo parlato, in un nostro precedente articolo, di come a Lisbona sia nato Lata 65, un laboratorio d’arte urbana che insegna le basi della street art agli anziani con lo scopo di farli divertire, di annullare il distacco generazionale e di riqualificare le zone degradate della città.

28 luglio 2015

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