Sei qui: Home » Fotografia » Tra selfie e ritratto, i volti delle celebrità catturati da max&douglas

Tra selfie e ritratto, i volti delle celebrità catturati da max&douglas

Autoironia, disagio, compiacimento, perplessità. Sono solo alcuni tra i molti sentimenti suscitati dalla serie di ritratti della mostra ''B/ reflected'' dei fotografi max&douglas, allestita alla Triennale di Milano fino al16 febbraio...

E’ allestita fino al 16 febbraio alla Triennale di Milano la mostra ‘B / reflected’, che raccoglie 50 ritratti di celebrità realizzati da max&douglas. L’esposizione ha il patrocinio della Campagna del Millennio delle Nazioni Unite

MILANO – Autoironia, disagio, compiacimento, perplessità. Sono solo alcuni tra i molti sentimenti suscitati dalla serie di ritratti della mostra ‘B / reflected‘ dei fotografi max&douglas, allestita alla Triennale di Milano fino al 16 febbraio. Si tratta di un progetto a scopo benefico che la Campagna del Millennio delle Nazioni Unite ha patrocinato, perché crede fermamente nella collaborazione con il mondo dell’arte, della cultura e dello spettacolo per veicolare ad un pubblico più vasto messaggi e valori
fondamentali.

RITRATTI CHE METTONO A NUDO L’IMPERFEZIONE – B come il lato meno conosciuto, ma anche B come beyond, nel senso di oltre, come spiegano max&douglas che, con la scelta di questo titolo anglofono, sottolineano la natura sperimentale del loro progetto. Cinquanta personaggi a vario titolo famosi, uomini e donne, si sono messi in gioco partecipando al rito creativo, ognuno aggirando il proprio convenzionale narcisismo per scoprirne uno nuovo che consente di osservarsi, studiarsi e sorprendersi accettando il rischio dell’imperfezione.

IMMAGINI VICINE ALL’AUTOSCATTO – Max&douglas hanno fotografato molte celebrità, quasi per caso – talvolta per committenza – E il ritratto è diventato lo strumento interpretativo della loro ricerca. Qui gli autori vanno oltre il ritratto, nel significato che tradizionalmente diamo a questo linguaggio della fotografia. Per realizzare queste immagini, hanno utilizzato uno specchio, facendone la barriera corporea che separa il fotografo dal soggetto, generando un effetto che rimanda al mittente la propria immagine. E il riflesso, l’altra faccia di sé, disegna la nuova identità, inevitabilmente diversa da quella pubblica, che i personaggi sono soliti dare di loro stessi. Quasi autoscatti, in cui al protagonista è restituito l’ambiguo potere di essere soggetto creativo e oggetto creato dell’immagine stessa.

L’INTIMO INCONTRO DEL PERSONAGGIO CON SE STESSO – Dalla fotografia ci aspettiamo, forse inconsapevolmente, che riveli qualcosa delle persone, che ce le faccia conoscere, di più, che le sveli; fissiamo attentamente i volti immobili, scrutandone i dettagli, come a rubargli un segreto, convinti di andare oltre ciò che vediamo. Il furto dell’anima – così è percepito il ritratto – è potente proprio per la possibilità di rivelare o smascherare. E quindi spaventa.
La vocazione seriale di questo lavoro conferisce a personaggi, tanto diversi tra loro, l’identità in una mostra che, nella purezza del bianco e nero non rielaborato dagli artifici della post produzione digitale, restituisce l’immediatezza del momento della ripresa, la forza dell’attimo fuggente, la magia dell’incontro del personaggio con se stesso.

UN INVITO ALL’INTROSPEZIONE – Di fronte a questi volti di attori e attrici, cantanti, giornalisti, registi e calciatori – cinquanta personaggi allo specchio – max&douglas ci invitano non solo a guardare, ma soprattutto a guardarci. il progetto ‘B/ reflected’ che, in questo gioco di riflessi e rimandi a una forzata introspezione, offre l’occasione di chiederci “chi e come siamo?” e “cosa stiamo facendo?” per noi stessi, per gli altri, per il mondo circostante.

IL PATROCINIO DELLE NAZIONI UNITE – Per questo le Nazioni Unite hanno sposato il progetto. Il coinvolgimento di personalità note, in quest’era mediatica, si è dimostrato strumento efficace per veicolare in modo forte e credibile i messaggi umanitari: la lotta alla povertà, il sostegno alle popolazioni disagiate per catastrofi naturali o provocate dagli uomini, temi che sono al centro della Campagna del Millennio.

LA DICHIARAZIONE DEL MILLENNIO – Nel settembre del 2000 infatti, durante il Vertice del Millennio delle Nazioni Unite, 189 Capi di Stato e di Governo si impegnarono a rendere il mondo più giusto, sicuro e sostenibile entro il 2015. A tal fine adottarono la Dichiarazione del Millennio che li impegnava a raggiungere, entro il 2015, otto obiettivi concreti e misurabili: eliminare la povertà estrema e la fame; raggiungere l’istruzione primaria universale; promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne; diminuire la mortalità infantile; migliorare la salute materna; combattere l’HIV/AIDS, la malaria e altre malattie; assicurare la sostenibilità ambientale; sviluppare una partnership globale per uno sviluppo sostenibile.

Con la Dichiarazione del Millennio per la prima volta tutti i paesi del pianeta hanno deciso di unire le proprie forze nel quadro di un’agenda condivisa per combattere povertà e disuguaglianze attraverso azioni concrete, ma bisogna accelerare il passo per arrivare a destinazione entro il 2015. Gli impegni contro la povertà devono diventare priorità politiche di tutti i governi. Affinché ciò accada è necessario che ogni cittadino dimostri e ricordi al proprio governo che rispettare gli impegni assunti verso i più deboli è un atto di giustizia a cui non ci si può sottrarre. E l’arte e la cultura sono in prima linea a diffondere questo messaggio.

17 gennaio 2014

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione Riservata