Sei qui: Home » Fotografia » ”Silenzi manifesti”, contemplazione e profonda riflessione negli scatti di Guido Airoldi

”Silenzi manifesti”, contemplazione e profonda riflessione negli scatti di Guido Airoldi

Inaugurerà quest'oggi, presso la galleria e spazio fotografico PhotoArt12 ''Silenzi Manifesti'', la mostra personale di Guido Airoldi...
Inaugurerà quest’oggi l’esposizione la quale, attraverso numerosi scatti, propone una osservazione con occhi diversi del paesaggio quotidiano, davanti al quale passiamo ogni giorno, senza prestare attenzione

MILANO – Inaugurerà quest’oggi, presso la galleria e spazio fotografico PhotoArt12 “Silenzi Manifesti”, la mostra personale di Guido Airoldi. Nata in collaborazione con Spirito Italiano, il progetto di Fabbrica Borroni dedicato alla promozione della giovane arte italiana, “Silenzi Manifesti” è un reportage fotografico della bassa pianura veneta interpretato attraverso la poetica del recupero dei manifesti affissi per strada. L’esposizione, curata da Annalisa Bergo, sarà visitabile sino al 25 ottobre prossimo.

L’ESPOSIZIONE – “Silenzi manifesti” di Guido Airoldi racchiude le diverse velocità del tempo della sua genesi. La serie nasce dal tempo lungo della meditazione, dell’introiezione di un paesaggio spoglio davanti al quale passiamo ogni giorno, senza prestare attenzione. Ogni paesaggio, così come ogni opera, nasconde un significato intrinseco: il segreto è stare a guardare, senza fretta, fino a quando non si trova ciò che si sta cercando.

L’OSSERVAZIONE ATTENTA IN UN PERIODO DILATATO – In un tempo in cui i ritmi sono incalzanti e frenetici, in cui le fotografie sono scattate con un cellulare,  è quasi come se rubassimo l’immagine. L’immediatezza del gesto è totale,  e non c’è più spazio per la contemplazione dello sguardo. Questa tendenza è in forte contrasto con la lentezza silenziosa del luogo e dell’opera. Il gesto rapido, in tutt’altro luogo, è anche quello dello strappo dei manifesti: dai cartelloni pubblicitari, lungo la strada o sotto un ponte, l’autore asporta blocchi di carte logore sovrapposte nel tempo e che il tempo ha reso uniche Si tratta di impronte scolorite di gocce di pioggia e muffe che punteggiano le zone colorate accanto a sedimentati bozzoli di falena, il tutto ricoperto e protetto poi da un deposito di inquinamento stradale.

L’ARTISTA – Guido Airoldi è nato nel 1977 a Bergamo. Diplomato al liceo artistico nel 1996, si laurea all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2002. La sua attività artistica è orientata verso la pittura, il collage e la performance, con una particolare attenzione al recupero di immagini preesistenti. Airoldi è stato finalista di The 4th International Arte Laguna Art Prize, esponendo nei prestigiosi spazi dell’Arsenale di Venezia. Qui ha vinto i premi Catch by the Eye, Save in the Heart e Koller Gallery Special Prize, ottenendo la possibilità di esporre a Budapest e a Londra. Il Comune di Lecce e l’Università del Salento hanno organizzato la personale "Circus Lupiensis", a cura di Carolina Lio, presso le sale del Castello di Carlo V nel 2011. Inizia a lavorare con Anfiteatro Arte dopo l’esposizione Archiviarti presso la Fabbrica Borroni di Bollate, dove viene notato il suo lavoro. E’ stato presentato ad Artfirst Arte Fiera di Bologna nel 2011 da Anfiteatro Arte mettendo a confronto il suo lavoro con l’opera storica di Mimmo Rotella.

26 settembre 2013

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione Riservata