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Roberto Saviano accusato di plagio dalla stampa americana

Secondo il Daily Beast alcune parti di "ZeroZeroZero" sono tratte da articoli, libri e pagine di Wikipedia.

MILANO – “Il nuovo libro di Roberto Saviano sulla criminalità organizzata, “ZeroZeroZero”, contiene numerosi casi di plagio apparente, con interviste e “fonti” che probabilmente non esistono.” Inizia così l’articolo del giornalista Michael Moynihan sulle pagine del Daily Beast, all’interno del quale lo scrittore italiano Roberto Saviano viene accusato di plagio in merito al suo ultimo libro “ZeroZeroZero”. Il libro, pubblicato in Italia nel 2013, è arrivato da alcune settimane in America pubblicato da Penguin Press. All’interno dell’opera, Roberto Saviano racconta e analizza gli aspetti economici, storici e sociali legati alla cocaina.

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LE ACCUSE – Non una recensione negativa, ma un vero e proprio “j’accuse” rivolto al celebre scrittore italiano quello lanciato da Moynihan. Il giornalista sul Daily Beast scrive che ZeroZeroZero “è un libro incasinato” con “una serie di storie in cerca di una coerenza narrativa”; un racconto in cui “a eventi globalmente insignificanti viene assegnata una grande rilevanza storica” e in cui ogni cosa è “gonfiata ed esagerata”. Secondo Moynihan ZeroZeroZero è un “brutto libro”, ma anche e soprattutto un libro “incredibilmente disonesto”. moynihan, inoltre, rimprovera a Saviano di aver “rubacchiato da altri giornalisti”, senza citarli e lo accusa di aver copiato le informazioni scritte nel suo libro da Wikipedia, come nel caso dell’organizzazione criminale messicana dei Las Zetas; nel suo libro, Saviano scrive di aver ottenuto le sue informazioni da “fonti messicane e statunitensi”, mentre Moynihan presenta un breve estratto dal libro di Saviano, mostrando che è simile alla pagina di Wikipedia sui Las Zetas.

LA FINE DEL LIBRO – La principale accusa di plagio contenuta nell’articolo di Moynihan riguarda la conclusione del libro di Roberto Saviano: “ZeroZeroZero finisce con un intenso racconto dell’omicidio del giornalista messicano Bladimir Antuna García, ucciso da una gang affiliata al narco-terrorista El Chapo. Il resoconto è totalmente cannibalizzato da un report fatto nel 2009 dal CPJ (Comitato per la protezione dei giornalisti)”. Per motivare la sua tesi Moynihan presenta un link che mostra, affiancandoli, il testo del CPJ  e quello di ZeroZeroZero.

LA REPLICA DI SAVIANO – non si è fatta attendere la replica da parte dello scrittore italiano. Sulle pagine di Repubblica, Roberto Saviano inizia spiegando che “quando un libro ha molto successo, quando supera il muro dell’indifferenza, quando le storie che veicola iniziano a creare dibattito, è quello il momento giusto per fermare il racconto. Per bloccarlo.” In merito alle accuse, Saviano replica affermando che “quando non si può dire che ciò che racconto è falso, si dice che l’ho ripreso altrove. Ma il mio lavoro è esattamente questo: raccontare ciò che è accaduto, nel mio stile, nella mia interpretazione… Il metodo è la cronaca, il fine è la letteratura. Il lettore legge un romanzo in cui tutto ciò che incontra è accaduto. Si chiama non-fiction novel: ed è, credo, l’unico modo davvero efficace per portare all’attenzione di un pubblico più vasto, e in genere poco interessato, questioni difficili da comprendere. Perché in un libro che non è un saggio, ma appunto un romanzo non-fiction, non si devono riportare tutti coloro che ne hanno scritto.”

 

25 settembre 2015

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