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Quando gli ereader leggono nella mente dei booklover

Lo sapete che più dell'80% delle persone che leggono un giallo danno una sbirciatina alle pagine finali per scoprire chi è l'assassino? È uno dei dati che emergono dallo studio sul comportamento dei lettori da parte di app digitali come Scribd Inc., Oyster ed Entitle Books...

Applicazioni come Scribd Inc., Oyster ed Entitle Books, che offrono ebook illimitati in lettura in cambio di un abbonamento mensile, hanno sempre più successo. Queste app rendono possibile interagire con i lettori e studiare alcuni loro comportamenti: ecco cosa emerge

MILANO – Lo sapete che più dell’80% delle persone che leggono un giallo danno una sbirciatina alle pagine finali per scoprire chi è l’assassino? È uno dei dati che emergono dallo studio sul comportamento dei lettori da parte di app digitali come Scribd Inc., Oyster ed Entitle Books. Che cosa sono? Start up che offrono ebook illimitati in cambio di un abbonamento mensile. Il Wall Street Journal ha analizzato in un articolo il successo di queste applicazioni, che a pochi mesi dalla propria nascita hanno già registrato un numero impressionante di abbonamenti.

I SERVIZI DI LETTURA IN ABBONAMENTO – Il futuro dei libri è sempre più intrecciato al digitale: secondo dei recenti dati dell’istituto Pew Research, circa la metà dei cittadini USA possiede un ereader e il 28% ha letto un ebook lo scorso anno. Con l’aumento della domanda, cresce anche l’offerta dei servizi per i lettori digitali. In particolare, i servizi in abbonamento sono popolari perchè ‘riducono il fardello emotivo’ dell’acquisto secondo Julie Haddon, vice presidente del marketing di Scribd. Comprare un libro può significare essere obbligati a finirlo per non avere la sensazione di aver sprecato i propri soldi; mentre invece con l’abbonamento ‘hai già pagato e puoi leggere quanto ti pare’, spiega Brian Konash, che lavora presso Oyster. Inoltre questo tipo di abbonamento ‘riduce l’attivazione di energia per la lettura’, afferma il CEO di Oyster, Eric Stromberg, perché praticamente azzera il tempo che passa tra il sentir parlare di un libro e pensare di leggerlo e averlo concretamente nelle proprie mani.

L’INTERAZIONE CON I LETTORI – Per poter venire incontro alla domanda sempre crescente dei nuovi utenti, queste start up chiedono ai propri lettori di fornire un ‘segnale attivo’, votando i libri che leggono. Le app registrano anche il ‘segnale passivo’, come la percentuale di lettura di un libro oppure quanti utenti che visualizzano un libro lo cliccano per saperne di più. ‘I segnali attivi rappresentano cosa ‘vorremmo voler leggere’, mentre i segnali passivi sono più onesti’, spiega Jared Friedman, responsabile dell’ufficio tecnologico Scribd. Un esempio? Diversi lettori hanno dato il massimo dei voti a ‘Il Grande Gatsby’, e magari hanno divorato, ma non votato, thriller come ‘Il codice Da Vinci’. 

COSA SA DI TE IL TUO EREADER – Dai dati registrati da queste applicazione, è possibile capire molte caratteristiche dell’atteggiamento dei lettori: per esempio, i libri di auto-aiuto sono molto popolari, ma solo il 20% degli utenti che cominciano un libro del genere terminano la lettura. La maggior parte dei lettori ha difficoltà con le biografie, mantenendo una media di lettura di 20 pagine all’ora, media che triplica quando si leggono romanzi erotici. E più si accelera nel corso della lettura, più alto sarà il voto finale che sarà assegnato a quel libro.

I SUGGERIMENTI PER GLI UTENTI – Le tre app, infine, danno molta importanza ai suggerimenti per gli utenti. Entitle, per esempio, offre un servizio chiamato ‘Se questo libro avesse un figlio’, dove gli utenti possono inserire due libri e trovarne un terzo con temi simili. Per esempio, il ‘figlio’ del romanzo di Joseph Heller ‘Comma 22’ e di ‘Anna Karenina’ di Tolstoij è il capolavoro di Dostoievskij ‘I fratelli Karamazov’.

IL CONFLITTO CON LE LIBRERIE – Il successo di questi servizi entra necessariamente in conflitto con le librerie, che spesso hanno un’offerta di ebook molto limitata, per cui ‘molti titoli sono spesso non disponibili’, e rendono i servizi delle librerie ‘non convenienti per l’accesso istantaneo ai testi’ lamenta Laura Girmscheid, ricercatrice per la rivista Library Journal.

Elena Chiara Liguori

4 marzo 2014

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