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”Piero di Cosimo, pittore fiorentino eccentrico fra Rinascimento e Maniera”, in mostra a Firenze

Nell’ambito del progetto culturale “Un anno ad Arte”, svolto annualmente nel capoluogo toscano, alla Galleria degli Uffizi (dal 22 giugno al 27 settembre 2015) saranno esposte per la prima volta alcune importanti opere del pittore fiorentino Piero di Cosimo...

Capolavori provenienti dai più importanti musei internazionali in mostra per la prima volta agli Uffizi. Per celebrare uno dei più eclettici pittori del Rinascimento a Firenze sono state riunite numerose opere d’arte. La mostra su Piero di Cosimo sarà inaugurata oggi e resterà aperta fino al 27 settembre.

FIRENZE – Nell’ambito del progetto culturale “Un anno ad Arte”, svolto annualmente nel capoluogo toscano, alla Galleria degli Uffizi (dal 22 giugno al 27 settembre 2015) saranno esposte per la prima volta alcune importanti opere del pittore fiorentino Piero di Cosimo (1462-1522). Un’occasione imperdibile perché questo eccentrico e versatile artista rinascimentale, alquanto affine a Leonardo da Vinci, risulta essere ancora pressoché sconosciuto al grande pubblico. Descritto da Giorgio Vasari (suo principale biografo) come personaggio bizzarro, solitario ed a tratti imprevedibile, Piero di Cosimo eseguì strabilianti dipinti, eccelsi ritratti e rari disegni, che proprio a Firenze saranno finalmente visibili in una imponente rassegna espositiva a lui appositamente dedicata.

 

AGLI UFFIZI, PRIMA MOSTRA DEDICATA A PIERO DI COSIMO – Alcune opere di Piero di Cosimo, esposte per la prima volta esposte agli Uffizi, provengono da prestigiose istituzioni internazionali, in primis National Gallery di Londra, Metropolitan Museum di New York e National Gallery di Washington. Proprio in quest’ultima galleria, (per l’occasione gemellata con gli Uffizi), da febbraio al maggio scorso sono state presentati in anteprima alcuni suoi dipinti. Queste due mostre gemelle, hanno tuttavia seguito progetti diversi e rispetto all’evento di Washington. L’attuale esposizione a Firenze include un numero di gran lunga maggiore di opere che includono anche varie originali produzioni grafiche e disegni di Piero di Cosimo. “L’esposizione fiorentina – spiega Antonio Natali (Direttore della Galleria degli Uffizi) – è stata anche occasione per riunire parecchie delle serie mitologiche di Piero di Cosimo, ora sparse fra i musei del Nord America e dell’Europa, ed esporle insieme (sempre per la prima volta) dopo la loro dispersione. Nove dipinti fra quelli in mostra in entrambe le sedi sono stati appositamente restaurati”.

 

GENIO ECLETTICO, INNOVATIVO E PRECOCE – Su Piero di Cosimo, fantasioso artista del Rinascimento fiorentino, non esistono solide testimonianze scritte. Nelle sue “Vite”, (basandosi unicamente su fonti orali), il Vasari (nel 1550 e poi nel 1568) ha tuttavia descritto Piero di Cosimo come personaggio curioso ed essenzialmente anticonformista. Nato a Firenze nel 1462, Piero di Cosimo (o più correttamente Piero di Lorenzo), s’impose precocemente nel panorama artistico della città. Appena dodicenne, fu apprendista non stipendiato presso la bottega del pittore Cosimo Rosselli, artista da cui prese il nome con il quale è poi passato alla storia. Intorno al 1481, insieme al suo maestro, egli fu chiamato a Roma da Papa Sisto per illustrare alcune storie della Cappella Sistina. A Roma, proprio in quel periodo, Piero di Cosimo eseguì peraltro tanti ritratti ad illustri personaggi del suo tempo. Fra i suoi prestigiosi committenti, facoltosi, colti e raffinati, ci furono fra gli altri i Capponi, i Tebaldi, i Del Pugliese, gli Strozzi e i Vespucci. Le variegate opere visibili da oggi agli Uffizi, oltre a pale d’altare, tondi da camera e composizioni di soggetto sacro, includono anche tele dove l’artista ha dipinto suggestive e intense scene mitologiche che raffigurano ninfe, satiri, tritoni, nereidi, ecc.

 

ECCENTRICO SPERIMENTATORE & AVANGUARDIA ARTISTICA – Fra gli artisti a lui contemporanei, Piero di Cosimo, apprezzò i pittori fiamminghi e predilesse Leonardo da Vinci rispetto a Michelangelo e Raffaello. Da recenti studi, è stato inoltre rilevato che al neoplatonismo rinascimentale, (inaugurato da Cosimo il Vecchio) ed alla religiosità teorizzata da fra Girolamo Savonarola, egli non abbia aderito, proponendo semmai a queste, una sua personale alternativa visione del mondo. Questa ipotesi è stata dedotta analizzando alcune tele e cicli di tavole – in cui Piero di Cosimo, raffigurando scene primitive, mitologiche, di caccia, naturalistiche, allegoriche – presumibilmente ispirato dal poema “De Rerum Natura” di Lucrezio (testo riscoperto nel 1417 da Poggio Bracciolini) – ha voluto raccontare l’evoluzione della civiltà dell’homo sapiens, svolta non grazie a Dio, ma semmai attraverso uno sviluppo graduale, materialistico e naturale delle umane capacità cognitive, intellettive, creative. L’esposizione agli Uffizi su Piero di Cosimo, (ideata da Serena Padovani – Direttrice a riposo della Galleria Palatina di Firenze) è promossa dal Ministero dei Beni culturali.Il catalogo di questa mostra è edito da Giunti.

Cristina Fontanelli

23 giugno 2015

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