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Paul Cézanne, il pittore post-impressionista che anticipò il cubismo

l 22 ottobre del 1906 il pittore Paul Cézanne morì a seguito di una polmonite, contratta dipingendo en plein air nella campagna della Provenza. ''Padre spirituale'' di Matisse e Picasso, il suo stile è prettamente post-impressionista...

Oggi il mondo dell’arte ricorda la scomparsa di Paul Cézanne, pittore post-impressionista francese che per certi versi, anticipò il cubismo e le prime avanguardie pittoriche del Novecento. Come spesso accade a molti artisti, non ebbe abbastanza successo in vita e il suo talento gli fu riconosciuto soltanto postumo

MILANO – Il 22 ottobre del 1906 il pittore Paul Cézanne morì a seguito di una polmonite, contratta dipingendo en plein air nella campagna della Provenza. ”Padre spirituale” di Matisse e Picasso, il suo stile è prettamente post-impressionista, quasi cubista, per l’attenzione che dona alle forme e per l’uso del colore.

I PRIMI ANNI – Paul Cézanne, di lontane origini italiane, nacque il 19 gennaio 1839 a Aix-en-Provence da una famiglia piuttosto benestante, che gli permise fin da subito di studiare nelle migliori scuole. Uno dei suoi amici e compagno di scuola, fu infatti Émile Zola, con cui condivideva la passione per Victor Hugo e Alfred de Musset. Questa sua formazione spirituale improntata al romanticismo, influenzò particolarmente le sue scelte pittoriche. Dopo un breve soggiorno a Parigi con l’amico Zola e Jean-Baptistin Baille, Paul aprì il suo studio dio pittura a Aix, ostacolato dal padre ma incoraggiato dalla madre e dalla sorella. Ritornò a Parigi, dove frequentò un semestre all’Académie Suisse, visitando frequentemente il Louvre e il Salon, e facendo la conoscenza di pittori come Monet, Pissarro, Renoir e Sisley. Al Salon del 1865, quello che vide lo «scandalo» dell’Olympia di Manet, Cézanne inviò un’opera che venne però rifiutata, mentre Zola pubblicò il romanzo “La confession de Claude”, dedicato a lui e a Baille.

IL PERIODO IMPRESSIONISTA – Cézanne, prima di trasferirsi per due anni con la famiglia ad Auvers-sur-Oise, (nel frattempo infatti si era fidanzato ed era diventato padre) soggiornò alcuni mesi a Pontoise, il paese di Pissarro, col quale dipingeva en plein air. Il risultato più alto di questa esperienza, che è alla base del nuovo indirizzo intrapreso da Cézanne, è “La casa dell’impiccato”, che presentò alla prima mostra degli impressionisti nel 1874. Per quanto Cézanne accettasse l’impressionismo e ne condividesse gli obiettivi, non si identificava però totalmente con esso. Per certi versi infatti, Cézanne era più un pittore post-impressionista. Cézanne è famoso per il suo stile a macchia: dipinse a chiazze di colore, come se ogni pennellata fosse una tessera di mosaico, che acquista un senso solo quando è unita alle altre nel ricomporre un oggetto: usa cioè il colore per “costruire” le forme e per questo ogni pennellata è densa e stesa con energia.

L’ULTIMO PERIODO E LA MORTE – I continui insuccessi, tanto alle mostre degli impressionisti quanto presso i Salons ‘ufficiali’, che continuavano a respingere regolarmente le opere che Cézanne si ostinava ad inviare, lo portarono a un periodo di isolamento, aggravato anche dai contrasti con il padre il quale, già disapprovando la convivenza del figlio con Hortense, quando venne a conoscenza della nascita del bambino, giunse a ridurgli gli aiuti economici che fino ad allora non aveva mancato di fargli pervenire. Morì solo il 22 ottobre 1906 senza aver mai davvero raggiunto il successo che avrebbe meritato in vita. Come spesso accade, nel febbraio del 1907, al Salon d’Automne, gli fu dedicata una imponente retrospettiva commemorativa, che sconvolse un’intera generazione di nuovi artisti (tra cui Picasso e Modigliani), e che pose le basi del cubismo, aprendo le strade alle avanguardie artistiche del Novecento.

I SOGGETTI – Accanto alle celebri nature morte e ai paesaggi, soprattutto quelli della sua amata Provenza, Cézanne dipinse numerosi ritratti, attente indagini psicologiche ma anche forma di celebrazione del personaggio dipinto, poiché ne viene descritta l’importanza sociale, la ricchezza o una qualche passione come il collezionismo. Per i suoi ritratti posano amici come il mercante Ambroise Vollard e il collezionista Victor Choquet, o i familiari, come il padre, lo zio, la moglie Hortense, il figlio Paul. Più spesso però i modelli di Cézanne sono personaggi umili: contadini, cameriere o semplici paesani incontrati al caffè.

22 ottobre 2014

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