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Parioli Fotografia Festival, le fotografie invadono il noto quartiere di Roma

La prima edizione del Festival nasce da un'idea del fotoreporter Gilberto Maltinti. Un intero quartiere chic coinvolto in una rassegna dove i protagonisti sono i fotografi e i loro racconti sui piccoli paesi italiani, sui paesaggi e le atmosfere dell'America Latina, nonché del Nepal, delle Filippine, dell'Iran...

Dal barbiere al ristorante glam, i clic di undici fotoreporter italiani in mostra fino al 27 maggio 

 

MILANO – Offrire immagini visionarie da catturare con lo sguardo mentre magari ci si tagliano i capelli, si fa colazione, l’aperitivo o la cena e si compra un mazzo di fiori. E’ questo l’originale intento con cui il fotoreporter Gilberto Maltinti ha ideato il Parioli Fotografia Festival, la mostra-evento partita il 19 maggio e che si terrà lungo le vie del famoso quartiere della capitale fino a domenica 27.

FOTOGRAFIE DELL’ALTRO MONDO – Il tema scelto dagli organizzatori del Parioli fotografia Festival è “Fotografie dell’altro mondo”, immagini che creando contenuti che vanno oltre la testimonianza cruda di fatti e luoghi e hanno come comune denominatore il guardarsi intorno concretamente, il viaggio inteso come allontanamento da sé, diversità, esperienza dell’altro, tra fotografie in piccoli comuni italiani che rischiano di scomparire, immagini in paesi lontani come il Nepal, l’Iran o le Filippine, nonché click in analogico dell’America Latina.

 

LUOGHI E SGUARDI – I luoghi che ospitano le foto, da scoprire inseguendo il viola e il giallo del logo del Festival, sono non-gallerie, il barbiere, la trattoria, il ristorante alla moda che per qualche giorno si trasformano e parlano di arte fotografica, dei fotografi e di quel loro ruolo di narratori, di mediatori, di costruttori di un racconto per immagini dotate di significato. Immagini visionarie da catturare con lo sguardo mentre magari ci si tagliano i capelli, si fa colazione, l’aperitivo o la cena e si compra un mazzo di fiori. Foto a colori o in bianco e nero uniche, elementi di un progetto ragionato, frutto di uno “sguardo di tempi lunghi” e non di un prelievo occasionale.

LA TRASFORMAZIONE DI UN QUARTIERE – I Parioli, che sono il quartiere bene della buona borghesia della capitale – simile alla San Babila milanese o al 16° arrondissement parigino di Passy – per qualche giorno si trasformano e parlano di arte fotografica, dei fotografi e di quel loro ruolo di narratori, di mediatori, di costruttori di un racconto per immagini dotate di significato. Le fotografie sono esposte in luoghi non convenzionali che solitamente non hanno rapporti diretti con la fotografia o con l’arte in genere: dal barbiere in piazza all’enoteca di rango, dal ristorante alla moda al gelataio storico, dalla hall del circolo sportivo alla pasticceria più famosa del quartiere.

GLI ARTISTI – Nei giorni del Festival sono in programma incontri sulla fotografia e lectio brevis a ingresso libero. Tra gli artisti coinvolti Sergio Ramazzotti, Roberto Vignoli fotografo dell’Espresso, Gianni Galassi, Fabio Fojanini photo editor Rizzoli, Francesco Brunotti, Vittorio Giannella fotoreporter per Airone e Corriere della Sera, Martino Nicoletti, Alberto Scarpitti, Lorenzo Monacelli, Gabriele Friscia e Alessandro Grassani. Tra gli incontri in programma presso lo Studio Parioli Fotografia, sabato 26 maggio alle ore 19.30 si tiene l’incontro con il direttore della fotografia Stefano Palombi dal titolo “La luce nel cinema e nella televisione”, mentre domenica  è previsto l’incontro con il photo editor Andrea Pace dal titolo “Utilizzo dei social network per lo studio, lo sviluppo e la condivisione della fotografia”.

 24 maggio 2012

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