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Nuovo Museo Egizio, l’inaugurazione il primo aprile a Torino

Il 1° aprile verrà inaugurato il nuovo Museo Egizio del capoluogo sabaudo, un progetto scientifico che ha trasformato l'oramai desueto “contenitore” ottocentesco in un museo all'avanguardia in linea con gli standard internazionali...

Torino mette a segno un importante risultato con l’apertura in concomitanza di EXPO Milano e con l’ostensione della Sacra Sindone, eventi che richiameranno visitatori da ogni parte del mondo. Ricordiamo che il Musei Egizio è uno dei Musei italiani più visitati in d’Italia

MILANO – Il 1° aprile verrà inaugurato il nuovo Museo Egizio del capoluogo sabaudo, un progetto scientifico che ha trasformato l’oramai desueto “contenitore” ottocentesco in un museo all’avanguardia in linea con gli standard internazionali. Jean Francois Champollion, padre dell’Egittologia e primo decifratore dei geroglifici nel 1822 diceva “la strada per Menfi e Tebe passa da Torino” aveva già intuito che il Museo Egizio di Torino sarebbe diventato il più importante al mondo dopo quello del Cairo.

L’APERTURA – Per festeggiare un evento tanto atteso da cittadini e appassionati di archeologia il 1° aprile l’ingresso al museo sarà gratuito e per prenotare la propria visita basterà collegarsi al sito www.egizio1aprile.it, scegliere l’intervallo di tempo in cui si desidera effettuare la visita e registrarsi inserendo nome, cognome e il codice di avviamento postale della propria residenza. Per l’inaugurazione l’orario di apertura sarà prolungato fino alle 24.00 con ultimo ingresso alle ore 23.00. L’enorme clessidra di mais e sabbia di Piazza San Carlo è ormai agli sgoccioli, la campagna di promozione del rinnovato e raddoppiato percorso museale è stata sostenuta dalla Compagnia San Paolo che ha anche coperto la metà del costo complessivo dei lavori di ampliamento e riallestimento dell’importante museo.

 

 

IL NUOVO ALLESTIMENTO E LA COLLEZIONE – Trentamila i reperti conservati dal Museo che verranno valorizzati dal nuovo allestimento in uno spazio di 12.000 metri quadrati. La straordinaria collezione dedicata all’arte e alla cultura dell’Antico Egitto è il risultato di una serie di fondi che si sono sovrapposti nel tempo ai quali vanno aggiunti i reperti trovati a seguito degli scavi in Egitto da parte della Missione Archeologica Italiana tra il 1900 e il 1935. La nascita della collezione torinese si deve a Vitaliano Donati, appassionato di egittologia padovano, che si reca in Egitto per una campagna di scavi: i reperti della sua spedizione vengono inviati a Torino. Agli inizi del XIX secolo in tutta Europa scoppia la moda per il collezionismo di antichità egizie e fu in questo periodo che un piemontese, Bernardino Drovetti, console generale di Francia colleziona, durante l’occupazione dell’Egitto oltre 8000 pezzi tra statue sarcofaghi, mummie, papiri, monili, oggetti di vita quotidiana e corredi funerari.La preziosa collezione viene acquistata da Carlo Felice nel 1824 che la fonde con la collezione di Casa Savoia dove erano confluiti i reperti di Donati. Nasce il primo Museo Egizio del mondo. Nuove acquisizioni vennero avviate a fine Ottocento da Ernesto Schiapparelli; negli anni trenta del ‘900 la collezione arriva a contare oltre 30.000 pezzi.

LO SPELNDORE DELL’ANTICO EGITTO – Una visita al Museo Egizio di Torino è un vero e proprio viaggio nell’Egitto dei Faraoni e del loro superbo culto dei morti, una immersione nello splendore delle arti e nel fascino dei geroglifici. Tra gli oggetti di eccezionale valore esposti ricordiamo il Telo di Lino risalente al periodo predinastico (4300-3700 a.C.), la Tomba di Kha e Merit, scoperta durante la spedizione archeologica condotta da Schiapparelli nel 1906, databile al 2400 a.C., il papiro regio (1292-1186 a.C.), uno dei più importanti documenti storici sulla civiltà egizia contenente un elenco di tutti i Re, dalla fondazione alla XVII Dinastia Nuovo Regno (dal 1620 al 1535 a.C. circa). Nel museo sono inoltre conservate la statua in diorite di Re Ramesse II (1279-1213 a.C.), proveniente da Tebe e nota come il ritratto capolavoro del faraone egizio più famoso e più longevo, e la Sfinge in arenaria (1292-1186 a.C.) ritrovata a Karnak. Nel percorso espositivo c’è anche lo Statuario progettato dallo scenografo, premio Oscar, Dante Ferretti vi sono esposti sfingi, sarcofagi, tavole d’offerta, elementi architettonici e, soprattutto, le statue monumentali che ritraggono alcuni dei più importanti faraoni e le divinità Ptah, Amon, Hathor e Sekhmet. Tutto il nuovo percorso è reso più stimolante grazie alla presenza di tavoli e strumenti multimediali di approfondimento.

26 marzo 2015

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