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Matteo Renzi, ”Una cultura sostenibile è alla base della nostra identità e del nostro sviluppo”

Le tre leve per rilanciare il modello italiano? Cultura, turismo e sostenibilità. E' quanto affermato dal sindaco di Firenze Matteo Renzi, impegnato domenica prossima con le primarie del Centrosinistra. Il primo cittadino fiorentino all'interno del suo programma sottolinea come una cultura sostenibile sia alla base della nostra identità e del nostro sviluppo...

Il primo cittadino fiorentino candidato alle primarie del centrosinistra spiega all’interno del suo programma il suo impegno per il rilancio del modello italiano

 

MILANO – Le tre leve per rilanciare il modello italiano? Cultura, turismo e sostenibilità. E’ quanto affermato dal sindaco di Firenze Matteo Renzi, impegnato domenica prossima con le primarie del Centrosinistra. Il primo cittadino fiorentino all’interno del suo programma sottolinea come una cultura sostenibile sia alla base della nostra identità e del nostro sviluppo, possibile solo attraverso un maggior investimento in politiche che tutelino istituzioni culturali come i musei e le scuole.

PAESE STRACOLMO DI CAPACITA’ – Il primo cittadino fiorentino tiene a specificare come il suo non sia il solito programma propagandistico, fatto da buone intenzioni e proposte astratte. “La formula magica per risolvere i problemi dell’Italia non esiste. Ciò che esiste è un Paese stracolmo di capacità e di energie. Un Paese che, nella sua storia, è sempre uscito più bello e più forte dalle crisi che ha attraversato. E lo ha fatto grazie all’unica risorsa naturale della quale dispone in abbondanza: il talento degli italiani”.

MODELLO ITALIANO – Matteo Renzi cita il grande storico dell’economia Fernand Braudel, il quale fa risalire al Rinascimento l’emergenza di un “modello italiano” fatto di arte, di bellezza e dello spirito d’iniziativa, capace di trasformare questo patrimonio in un formidabile strumento di crescita, civile ed economica. “Una cultura sostenibile – afferma Renzi nel suo programma – è alla base della nostra identità e del nostro sviluppo. Il paradosso è che, proprio mentre si afferma nel mondo un nuovo capitalismo culturale, fondato sul valore dell’estetica, della creatività, dell’esperienza e della sostenibilità ambientale, l’Italia fatica a trovare il proprio ruolo”. Proprio per questo motivo, il sindaco di Firenze propone tre assi strategici per dare nuova vita al modello italiano, basati su cultura, turismo e sostenibilità.

RISORSE PUBBLICHE E ISTITUZIONI CULTURALI – Per quanto riguarda la cultura, Matteo Renzi sottolinea il bisogno di più risorse pubbliche da investire in questo campo. “Bisogna invertire la tendenza a ridurre l’investimento pubblico in cultura. L’obiettivo tendenziale di medio periodo dovrebbe essere quello di arrivare all’1% del PIL fissato da François Mitterand e Jack Lang per la cultura francese”. Secondo Renzi occorre un nuovo regime fiscale per i finanziamenti privati. “Per incentivare i finanziamenti privati alle istituzioni culturali occorre spostare l’onere della tassazione da chi eroga i finanziamenti a chi li riceve, garantendo parità di gettito fiscale ma mobilitando meglio le risorse con effetto moltiplicatore”.

IL MINISTERO DELLA CULTURA – Altra priorità è quella che riguarda una nuova governance da parte del Ministero della Cultura. “L’Italia ha bisogno di un vero Ministero della Cultura, non di una farraginosa burocrazia dei “Beni e delle Attività Culturali”. Non si tratta di una disputa nominalistica, bensì di una profonda trasformazione che implica la riconduzione del ruolo delle Soprintendenze alle sole azioni più rilevanti per la tutela, , l’autonomia gestionale e di progetto delle singole istituzioni culturali e musei, e  l’incentivazione della collaborazione pubblico/privato a tutti i livelli anche con la costituzione di nuove fondazioni.

 

MUSEI E TV – Per lo sviluppo e la promozione della cultura italiana, secondo Renzi è necessaria un’agenzia internazionale per i musei italiani, capace di mobilitare risorse per la cultura attraverso un sistema analogo a quello istituito in Francia per i diritti internazionali dei musei. Altro passaggio cruciale è quello di cambiare la Rai per affrancarla dall’influenza dei partiti, creando concorrenza sul mercato televisivo e rilanciando il servizio pubblico. “I canali Rai che hanno una valenza “pubblica” vanno finanziati esclusivamente attraverso il canone. Gli altri, inclusi Rai 1 e Rai 2, devono essere da subito finanziati esclusivamente con la pubblicità, con affollamenti pari a quelli delle reti private, e successivamente privatizzati. Il canone va formulato come imposta sul possesso del televisore, rivalutato su standard europei e riscosso dall’Agenzia delle Entrate. La Rai deve poter contare su risorse certe, in base ad un nuovo Contratto di Servizio con lo Stato”. Dalla conservazione alla produzione, l’ultimo punto secondo Renzi riguarda la necessità di attuare una politica che premi e tuteli le industrie creative presenti nelle città e sui territori.

RILANCIARE LE SCUOLE – Il rilancio della cultura del Paese, secondo Renzi, passa anche da un rilanci degli istituti scolastici. “La scuola è il terreno sul quale si gioca il futuro del nostro Paese. Bisogna tornare ad investire, ma farlo con modalità nuove, che mettano al centro la qualità dell’educazione attraverso l’istruzione che diamo ai nostri figli. La scuola disegna l’identità delle nazioni e dai successi scolastici oggi si misura il grado di ricchezza di un paese nella società della conoscenza come anche la qualità della democrazia. Siamo già coscienti delle nostre punte di eccellenza: i migliori talenti che regaliamo al mondo provengono dalle nostre scuole, dobbiamo moltiplicarne i numeri e invertire la rotta predisponendo logiche meritocratiche soprattutto in merito agli esiti della formazione e alla collocazione nel mondo del lavoro”.

 

23 novembre 2012

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