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La fotografia d’autore di Luca Catalano Gonzaga per difendere i diritti dell’infanzia

Da giovedì 20 settembre, fino al 14 ottobre, la Fondazione Forma per la Fotografia ospiterà ''Infanzia in Pericolo. Child survival in a changing climate'', 100 immagini per denunciare le conseguenze dei cambiamenti climatici sull'infanzia...
Alla Fondazione Forma per la Fotografia una mostra per denunciare le conseguenze dei cambiamenti climatici sull’infanzia. L’inaugurazione domani, alle 18.30

MILANO – Quando la fotografia d’autore scende in campo a favore dell’infanzia. Da giovedì 20 settembre, fino al 14 ottobre, la Fondazione Forma per la Fotografia ospiterà “Infanzia in Pericolo. Child survival in a changing climate”, 100 immagini per denunciare le conseguenze dei cambiamenti climatici sull’infanzia, puntanto l’obiettivo per primo sulla tragedia dei bambini nel più grande campo profughi del mondo, quello di Dadaab, in Kenya. Questa mostra, promossa dalla Fondazione Nando Peretti, testimonia l’impronta umanitaria della fotografia di Luca Catalano Gonzaga, da sempre impegnato in reportages sulla tutela dei diritti umani nel mondo. L’inaugurazione si terrà domani, mercoledì 19 settembre, alle ore 18.30.

INFANZIA IN PERICOLO – L’obiettivo fotografico di Luca Catalano Gonzaga racconta la tragedia dei bambini nel più grande campo profughi del mondo, quello di Dadaab in Kenya a 30 kilometri dal confine somalo, abitato da 400.000 eco-rifugiati in fuga dalla più grave siccità e conseguente desertificazione del Corno d’Africa. Con lui si scopre che ci sono 60.000 persone che rischiano da un momento all’altro di essere travolte dalla tracimazione di un lago glaciale in Nepal a causa del ritiro dei ghiacciai dell’Hindu Kush Himalayano. In Burkina Faso il Sahel ha insabbiato ogni fiume, in Mongolia il Gobi è entrato a Ulan Bator, l’aumento delle precipitazioni in Zambia ha portato la malaria a proliferare in proporzioni esponenziali con 50.000 decessi di bambini all’anno, ed in Bangladesh ad un innalzamento del livello del mare senza precedenti tanto da inginocchiare l’economia agricola del paese. Il reportage mostra un filo di speranza, con le immagini del campo eolico di Dhule in India. Si tratta di 650 pale rotanti su 50 km2 ognuna delle quali produce 1,25 kw di elettricità all’ora, l’equivalente del fabbisogno di 400 abitazioni. Intorno a questa nuova economia, che elimina la produzione di 70.000 tonnellate di anidrite carbonica all’anno, è nata una città: i bambini di Dhule sono il primo passo verso la grande sfida che l’umanità dovrà necessariamente affrontare nei prossimi anni.

L’AUTORE – Luca Catalano Gonzaga è un fotoreporter che si occupa principalmente di reportages sulla tutela dei diritti umani nel mondo. Nasce a Roma e dopo i suoi studi classici e una laurea in Economia e Commercio, inizia a lavorare nel mondo della comunicazione. Nel frattempo porta avanti la sua passione per la fotografia, che gli offre una grande opportunità quando il Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM) gli commissiona prima nel 2004 un progetto che documenti l’opera ospedaliera e umanitaria dei cavalieri e in seguito nel 2006 una serie di reportage in Cambogia, Italia, Laos, Libano, Palestina, Polonia e Romania. Dal 2008 diventa fotografo professionista a tempo pieno, sviluppando in particolare reportages sulle violazioni dei diritti umani, ritratti e progetti ad hoc legati al mondo industriale e aziendale. Da subito si fa solida la collaborazione con la Fondazione Nando Peretti, che, per la sua attenzione speciale nella promozione dei diritti umani e in particolare nella protezione dell’infanzia e di tutte quelle categorie di persone che vedono cancellati i loro diritti fondamentali, gli commissiona il reportage “Child survival in a changing climate”.

L’IMPEGNO UMANITARIO – Nel 2010 Luca Catalano Gonzaga ha fondato Witness Image, un’associazione no-profit, con lo scopo di promuovere e supportare l’educazione e il rispetto dei diritti e delle libertà. La sua mission è quella di mostrare la realtà della vita in tutta la sua crudezza, quando necessario, mantenendo sempre il più totale rispetto della dignità umana. Witness Image opera credendo fermamente nel potere del linguaggio della fotografia di saper divulgare, attraverso le sue immagini, realtà sconosciute, ma devastanti, dando la possibilità alle minoranze – di ogni tipo – di avere la possibilità di esprimersi.

18 settembre 2012

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