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La biancheria utilizzata dalle donne nell’epoca di Jane Austen

Alcune curiosità sulla biancheria indossata dalle donne all'epoca di Jane Austen e che ci faranno sentire grate per la nostra modernità

MILANO – Chi si trova per qualche motivo a dover indossare costumi d’epoca, ad esempio per ricoprire un ruolo cinematografco, sa bene che indossare la biancheria è una parte fondamentale per comprendere ed immedesimarsi nel personaggio. Se prendiamo come esempio la tanto amata scrittrice britannica Jane Austen, ci troviamo di fronte a un esempio di donna nata nell’era georgiana ed è comprensibile pensare che in quell’epoca le signore avevano una complessa routine legata alla biancheria. Per poter comprendere un pò di più cosa potesse significare essere donna in quel periodo storico, si possono esaminare i personaggi delle opere della Austen dove di certo non mancano come temi importanti identità e potere femminile. Se volete scoprirne di più a riguardo non vi resta che leggere le curiosità stilate da Bustle.

Non esistevano ancora le moderne mutande

Jane e tutte le sue audaci eroine hanno vissuto in un periodo di svolta per la biancheria intima. Secondo il Jane Austen Center le mutande, che ancora non esistevano, erano sostituite da pantaloncini sciolti che, anche se indossate nel 1806, non erano di uso comune tra le donne fino al 1820.

Le camicie erano fondamentali

Lo strato inferiore di biancheria intima per la parte superiore del corpo era il “Chemise”, una sottospecie di camicia a maniche corte che doveva assorbire tutto il sudore e gli oli di una donna. Queste camicie erano l’unico indumento intimo che poteva essere indossato e per molto tempo è stato anche l’unico indumento che poteva essere lavato.

Uso dei corsetti prima dei reggiseni

Anche se i reggiseni non furono inventati prima del 1914, è stato fatto molto per mantenere sotto controllo i seni di una donna. Qualcuno avrà sentito a riguardo il termine “stay” inteso come sostegno e che si riferisce a delle strutture che si uniscono per formare una base che terrà fermo il tronco di una donna. Durante l’era della reggenza furono utilizzati poi i “corsetti corti” che consentivano di mostrare le linee naturali delle donne. Il Jane Austen Center offre una descrizione imbattibile dei corsetti Regency: “a differenza dei corsetti vittoriani che si allacciavano in avanti e tenevano su il dorso, i corsetti più vecchi hanno solo bloccato la schiena usando una fasciera a corda che sarebbe stata inventata in seguito irrigidendo la parte anteriore con un tronco di legno o di osso scolpito”. E’ facile pensare, dunque, alla scomodità di questi corsetti. Le donne erano inclini a svenire dalla mancanza di ossiggeno e per questo oggetti come sali odoranti venivano utilizzati per prevenire questo problema.

Non si poteva fare a meno delle sottovesti

Come primo strato sotto gli abiti di ndossava naturalmente la sottoveste. Realizzate con tessuti più rigidi, le sottovesti erano fatte di una sottile stoffa agganciata dalla vita in giù e che aiuterebbero a dare forma all’abito. Queste a volte erano visibili sotto la gonna e aiutavano anche a proteggere l’abito dal danneggiamento. All’epoca i tessuti degli abiti erano talmente sottili che se una donna indossava un abito senza la sottoveste, iltesuto dell’abito rischiava di aggrapparsi al corpo mostrando la forma delle gambe e delle parti inferiori del corpo.

Photocredit: www.janeauste.co.uk

 

 

 

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