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Il manichino della storia, arte contemporanea in mostra a Modena

L'arte dopo le costruzioni della critica e della cultura. Una mostra di respiro internazionale con 90 capolavori, tra cui anche un Basquiat

Una mostra che si domanda come appaia oggi l’arte. Questo dopo essere sopravvissuta alle pretese e alle richieste che nel corso della storia le sono state rivolte dal sistema dell’arte, incluso il mercato. Sullo sfondo di un immaginario palcoscenico dell’apparire, l’arte (secondo una metafora che provocatoriamente l’avvicina alla moda) potrebbe mostrarsi quasi come un manichino che guarda i suoi ultimi guardaroba o cambiamenti di scena, indossati, come un abito, a seconda delle nuove mode.

La città di Modena è lieta di presentare in occasione di EXPO 2015 un evento dedicato all’arte contemporanea internazionale. Ha inaugurato venerdì 18 settembre nelle sale espositive del Mata a Modena, la mostra “Il manichino della storia: l’arte dopo le costruzioni della critica e della cultura”.

Curata da Richard Milazzo, la mostra presenta circa 90 capolavori appartenenti a collezioni private del territorio. Opere realizzate nel periodo compreso fra gli anni Ottanta e i nostri giorni. Il progetto, inserito nel programma di eventi sviluppato in città per Expo 2015, rientra anche nel programma di iniziative del festivalfilosofia, quest’anno incentrato sul tema “ereditare”.

 

STILI E CORRENTI ARTISTICHE 

Mentre testimonia la direzione niente affatto provinciale del collezionismo locale – quasi tutte le opere provengono da collezioni private del territorio – la mostra solleva questioni che interrogano la natura stessa dell’arte e le sue pretese.  Le opere sono state realizzate negli ultimi tre decenni, soprattutto in ambito newyorchese e sono una successione di stili e movimenti.

Concettualismo, Appropriation art, Neo-Pop, Superkitsch, Arte povera, Transavanguardia, Neo-espressionismo, varie modalità di Realismo, YBA (Young British Artists), Scuola di Düsseldorf, Figurazione, Astrattismo, Iperrealismo, e via e via. Sono tutte etichette con cui la critica e l’organizzazione del mercato hanno tentato di effettuare una presa entro un divenire accelerato che ostenta sempre il superamento di un movimento sull’altro.

 

L’ARTE MOSTRA SE STESSA 

Proprio lo sguardo diacronico di grandi collettive come questa lascia intravedere qualcosa oltre le tante maschere dell’arte. Nel moto accelerato con cui “prova ad eludere o sopravvivere alla storia dell’arte”, l’arte arriva a conoscere e mostrare qualcosa di se stessa. Porosa e aperta anche verso quei processi che la negano come tale, l’arte non cessa però di sovvertirli, continuando a sua volta a negare impietosamente le varie etichette del guardaroba della moda. In questa doppia negazione dialettica, l’arte contemporanea esprime ed illumina il Moderno – Die Neue Zeit, il tempo nuovo – e mostra quell’Altro in sé che continua a perseguire.

 

SPETTACOLARIZZAZIONE DELL’ARTE 

“L’arte si è trasformata in uno spettacolo – dichiara Richard Milazzo, curatore della mostra – non solo per le case d’asta, le fiere d’arte, le gallerie commerciali, i musei e i collezionisti, ma anche per i critici, i curatori, i media, in larga parte per gli artisti stessi. L’arte, di conseguenza, in quanto spettacolo, è diventata un manichino”.

 

L’ARTE MANICHINO 

Nell’opera di Goya, El Pelele (1791-92) – individuata dal curatore come metafora attorno alla quale gravita l’intera mostra – un manichino viene lanciato in aria da quattro fanciulle che reggono una coperta. La scena si svolge nel contesto rurale di una festa paesana, (una situazione non così lontana da EXPO 2015 o dalla Biennale di Venezia), e lascia presumere che le stesse fanciulle, nel momento in cui il manichino cadrà di nuovo a terra, saranno pronte a riprenderlo. “Se noi leggiamo questa immagine in senso allegorico – prosegue Milazzo – la figura del manichino/arte viene scagliata in ogni direzione da tutti i soggetti coinvolti nella festa, nei giochi o negli spettacoli della critica e della cultura”.

PERCORSO DI PROMOZIONE PER MODENA

“Abbiamo chiesto alla città di fare emergere energie e competenze – ha dichiarato il vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Modena Gianpietro Cavazza – di collaborare per realizzare un programma in occasione dell’Esposizione Universale che cogliesse il momento di attenzione internazionale per valorizzare il nostro territorio e che guardasse anche oltre l’Expo avviando un vero e proprio piano di promozione per Modena. È in questo percorso – ha aggiunto Cavazza – che alcuni collezionisti hanno proposto al Comune una mostra che permettesse ai visitatori di ammirare opere d’arte di straordinario valore altrimenti difficilmente accessibili al pubblico”.

 

OPERA DI BASQUIAT IN MOSTRA 

‘New York, New York’, opera di Jean-Michel Basquiat, è arrivata alla Manifattura Tabacchi (Mata) di Modena a completare l’allestimento della mostra d’arte contemporanea da collezioni private ‘Il manichino della storia: l’arte dopo le costruzioni della critica e della cultura’, fino al 31 gennaio 2016. Una parete ospiterà l’opera realizzata da Basquiat nel 1981, quando ancora si firmava ‘Samo’, già transitata a Modena nella prima personale sull’artista alla Galleria Mazzoli.

 

GLI ARTISTI

Nel percorso espositivo sono presenti dipinti, sculture, fotografie e installazioni. Il lavoro di quarantotto artisti che sono protagonisti della scena artistica internazionale, degli ultimi decenni. Artisti provenienti da 10 Paesi nel mondo (Italia, Gran Bretagna, Svizzera, Panama, Germania, Brasile, Giappone, Iran, Cina, e Stati Uniti d’America).

Si tratta di William Anastasi, Jean-Michel Basquiat, Donald Baechler, Carlo Benvenuto, Ross Bleckner, Alighiero Boetti, Jake and Dinos Chapman, Sandro Chia, Francesco Clemente, Gregory Crewdson, Enzo Cucchi, Gino De Dominicis, Nicola De Maria, Urs Fischer, Nan Goldin, Andreas Gursky, Peter Halley, Jenny Holzer, Mark Innerst, Alex Katz, Anselm Kiefer, Louise Lawler, Annette Lemieux, Robert Longo, Allan McCollum, Malcolm Morley, Vik Muniz, Takashi Murakami, Shirin Neshat, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Richard Prince, Thomas Ruff, David Salle, Salvo, Mario Schifano, Julian Schnabel, Andres Serrano, Cindy Sherman, Kiki Smith, Haim Steinbach, Philip Taaffe, Wolfgang Tillmans, Felix Gonzáles-Torres, Franco Vaccari, Meg Webster, Chen Zhen.

 

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