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Il Duomo di Siena ‘scopre’ il pavimento in anteprima

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Un capolavoro da scoprire, in tutti i sensi. Dall’ 1 al 31 luglio sarà possibile visitare per la prima volta in assoluto, al di fuori del periodo stabilito ogni anno, il Pavimento del Duomo di Siena, uno dei più vasti e pregiati esempi di un complesso di tarsie marmoree, un progetto decorativo che è durato sei secoli, dal Trecento all’Ottocento.

MILANO – Un’occasione più unica che rara si propone agli amanti dell’arte. In occasione di Expo il Pavimento a commesso marmoreo della magnifica Cattedrale di Siena, solitamente coperto e visibile solamente da fine agosto ad ottobre, potrà essere ammirato da tutti i visitatori anche dall’1 al 31 luglio. Il Pavimento è considerato un capolavoro unico, non solo per la tecnica utilizzata e la sua organicità, ma anche per il messaggio delle figurazioni, un invito costante alla ricerca della Sapienza.

 

APERTURA STARDINARIA IN OCCASIONE DI EXPO – L’Opera della Metropolitana di Siena, in occasione dell’Expo Milano 2015, offre ai visitatori di tutto il mondo un’opportunità eccezionale, la scopertura del Pavimento del Duomo di Siena dal 1°luglio, apertura straordinaria senza precedenti, che si aggiunge a quella consueta dal 18 agosto, dopo il Palio dell’Assunta alla fine di ottobre.

 

UN PAVIMENTO SOLITAMENTE INACCESSIBILE – Abitualmente, il prezioso tappeto di marmo è protetto dal calpestio dei fedeli, ma ogni anno, per alcuni mesi, viene “scoperto” all’ammirazione costante e in progressiva crescita dei visitatori. Si tratta del pavimento “più bello…, grande e magnifico”, che mai fosse stato fatto, secondo la nota definizione del Vasari, fra i più noti scrittori d’arte. È il risultato di un complesso programma iconografico realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all’Ottocento. La tecnica adoperata durante i secoli passati è quella del graffito e del commesso con marmi di provenienza locale come il broccatello giallo, il grigio della Montagnola, il verde di Crevole, ecc.

 

I CARTONI PREPARATORI – I cartoni preparatori per le cinquantasei tarsie furono disegnati da importanti artisti, quasi tutti “senesi”, fra cui il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi, oltre che da un pittore “forestiero” come l’umbro Pinturicchio, autore, nel 1505, del celebre riquadro con il Monte della Sapienza, raffigurazione simbolica della via verso la Virtù come raggiungimento della serenità interiore.

 

L’INNOVATIVO CHIAROSCURO DI BECCAFUMI – Rispetto agli artisti delle precedenti generazioni, Domenico Beccafumi si avvale di nuovi modi stilistici così rinnovando la tecnica del commesso marmoreo. L’artista invece di utilizzare pietre di vario colore accosta marmi di sfumature diverse rispetto alla tinta di base. Attraverso le gradazioni tonali del grigio-verde, Beccafumi riesce così a ottenere risultati sorprendenti di chiaro-scuro, in cui luci e ombre delineano le figure con una tale abilità artistica, da sembrare capolavori realizzati con la tecnica silografica o pitture monocrome.

 

ACQUA ENERGIA DI VITA – Beccafumi compie tale rivoluzione nel fregio con Mosè fa scaturire l’acqua dalla roccia che si inserisce tra i due pilastri che sorreggono la cupola, verso il presbiterio. La fonte principale del soggetto è un passo dell’Esodo (17,1-7, ma si veda anche Numeri 20,1-13), in cui il popolo d’Israele, dopo la traversata del Mar Rosso, in marcia verso la terra promessa, è costretto a sopportare la mancanza d’acqua, fino al miracolo in cui Mosè percuoterà la roccia in Horeb, alla presenza degli anziani: «da essa sgorgherà acqua e il popolo berrà». Secondo l’interpretazione di san Paolo, nella prima lettera ai Corinti (10, 4), la pietra rappresenta il Cristo, dalla quale sgorga la salvezza per quegli uomini che attingono acqua dalla sua sorgente: «tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo». L’acqua diventa dunque energia di vita e fonte di salvezza. Una tematica decisiva inerente al progetto di Expo Milano 2015: «Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Un evento unico che incarna un nuovo concept di Expo: tematico, sostenibile, tecnologico e incentrato sul visitatore».

 

LE ALTRE SALE – Il percorso completo nel Complesso monumentale del Duomo di Siena permette, oltre alla visita del Pavimento in cattedrale, quella al Museo dell’Opera ove si potranno ammirare, nella Sala delle Statue, i mosaici con i simboli delle città alleate di Siena e le tarsie originali di Antonio Federighi con le Sette età dell’Uomo. Nella Sala dei Cartoni, il cui ingresso fiancheggia la magnifica Maestà di Duccio, è visibile la celebre pianta del Pavimento del Duomo delineata da Giovanni Paciarelli nel 1884, che consente di avere un quadro d’insieme delle figurazioni e dell’itinerario che, dall’ingresso, conduce fino all’altar maggiore.La visita al pavimento può essere effettata con le audiovideoguide, tablet multimediali che permettono l’ascolto del testo-guida e la visione dei particolari visibili e di quelli più nascosti. Un nuovo sistema tematico, tecnologico e soprattutto fondato sulle esigenze del visitatore più attento.Il catalogo Virginis templum edito da Sillabe presenta il percorso iconografico del Pavimento oltre a una panoramica di tutto il Complesso del Duomo.

2 luglio 2015

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