Oggi ricorre l’anniversario della nascita del pittore di origine ebraica Marc Chagall, nato a Vitebsk, Bielorussia il 7 luglio 1887 e morto a Saint-Paul-de-Vence il 28 marzo 1985. Vi proponiamo cinque tra i più celebri quadri dell’artista bielorusso che raccontano la sua vita artistica e privata e che mostrano quanto il fascino caratteristico della sua città d’origine abbia influenzato la sua produzione.
Marc Chagall, i 5 quadri più celebri
Tra soggetti che richiamano l’esperienza giovanile, amori profondi e totali, realtà dolorose come quella della guerra, ripercorriamo l’iter artistico di un pittore immortale.
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Sopra Vitebsk, 1914
In quest’opera riconosciamo una delle figure ricorrenti nell’arte di Chagall: l’ebreo errante, rappresentato con il bastone e il sacco in cui ha raccolto ciò che possiede. L’uomo sta fuggendo da Vitebsk, paese natale dell’artista. Come in gran parte della produzione artistica di Chagall, l’uso di un linguaggio onirico e fiabesco racconta un dramma reale: quello della persecuzione degli ebrei nella Russia dello zar, circostanza che ha condizionato la giovinezza dell’artista bielorusso.
Gli amanti blu, 1914
Marc conosce Bella nel 1909 e tra i due scocca immediatamente la scintilla. Lui, successivamente, la descriverà come una giovane dalla pelle di avorio e dai grandi occhi neri. Bella inizia ad abitare nel cuore di Marc e nei suoi quadri, ritratta mentre lo bacia affettuosamente in questa tela del 1914. Durante i felici anni del loro fidanzamento, Chagall avvia il ciclo di dipinti dedicati all’amore che come rivelazione poetica. Ne “Gli amanti in blu” Marc e Bella sono viso a viso, immortalati in un attimo in cui gli individui si fanno archetipi, in cui sentimento e sogno si fondono. Bella trascina a se il suo amato e gli stampa un bacio dolce e sicuro sul lato delle labbra, trattenendo il volto di Marc a sé con le dita affondate nelle sue guance. Ad occhi chiusi, il candore dei loro corpi brilla di un riflesso lunare, immersi in un blu vibrante di pigmenti puri, da cui trapela la vitalità energica dell’intimità: la notte abbraccia gli amanti.
Il compleanno, 1915
L’amore è anche fatto di gesti quotidiani e di piccole ricorrenze da festeggiare. In questo quadro si assiste ad un iconico spaccato di felicità casalinga, i due giovani si librano nell’aria. Lui si contorce nel tentativo di baciarla, lei tiene in mano i fiori odorosi . Tutto fa pensare ad una sorpresa, ad un affettuoso regalo. La torta aspetta di essere tagliata mentre, tutt’attorno, intrecci di tessuti, tendine e piccoli oggetti sembrano essere taciti testimoni di questo amore. Lei, nella sua autobiografia, userà queste parole per descrivere il magico momento e la genesi del dipinto: “Non ti muovere. Resta ferma dove sei…”. Ho ancora i fiori tra le mani. Non so dove metterli. Vorrei immergerli nell’acqua. Potrebbero appassire. Ma, ben presto, me ne dimentico.
Marc Chagall, la sua Bibbia in mostra a Catanzaro
Ha aperto il 23 maggio, nel Complesso Monumentale del San Giovanni di Catanzaro, una particolare mostra dedicata a Marc Chagall
La guerra, 1943
Chagall dipinge questo quadro durante la seconda guerra mondiale. Il blu della notte di Vitebsk, cittadina natale del pittore, viene improvvisamente rischiarato dai gialli bagliori delle fiamme che si alzano dalle case. La città sottosopra cade in rovina mentre i suoi edifici crollano, la strada è inondata di sangue e un uomo vi giace esanime. Gli animali impazziscono e rovesciano i carri. La fuga disperata è l’unica soluzione. I toni del dipinto sono accesi e violenti, il rosso sembra allargarsi ed estendersi fino ad inghiottire la tela, agitando l’animale in primo piano ,di solito mansueti. In questo dipinto immortala la distruzione della sua amata città.
La passeggiata, 1917-1918
Altra opera celeberrima di Chagall è “La passeggiata” uno dei dipinti più romantici del Novecento, capace di dare corpo e forma all’amore, sentimento difficile da descrivere senza ricorrere in stereotipati cliché. Chagall lo racconta con una sconvolgente semplicità. La coppia è rappresentata al termine di un picnic. A terra una tovaglia e una bottiglia di vino mezza vuota (o mezza piena) e al centro della scena c’è l’artista, ben piantato a terra che tiene per mano Bella mentre volteggia felice nell’aria, eterea e leggera. È un periodo felice nella vita di Chagall, si ritrae infatti con un largo sorriso sul volto e un docile uccellino in mano, segno dell’armonia che lega lui e la sua amata alla natura e al mondo che li circonda.