MILANO – Lo scultore britannico Henry Moore torna in Italia dopo ventโanni, da quando cioรจ la Fondazione Cini di Venezia gli dedicรฒ unโimponente rassegna allโisola di San Giorgio Maggiore.
A spezzare il silenzio รจ stata allestita una mostra che sarร aperta al pubblico fino al 10 gennaio 2016. Lโesposizione รจ curata da Chris Stephens e Davide Colombo e promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e lโArea archeologica di Roma, in collaborazione con Tate e con Electa, che presenterร a Roma una selezione di sculture, disegni, acquerelli e stampe del gigante inglese dellโarte contemporanea.
PIENI E VUOTI – Molte le creazioni in mostra che denotano il suo peculiare rapporto tra pieni e vuoti, esaltato dalla monumentalitร del luogo, le Grandi Aule delle Terme di Diocleziano. Soprattutto ai vuoti รจ infatti affidato un senso di continuitร tra dentro e fuori, cosi che le sculture non vivono solo nello spazio ma nello stesso tempo lo creano, come se spazio e materia scultorea fossero un tuttโuno. Straordinaria la serie delle figure femminili sdraiate, come espressione dellโeterna femminilitร , della Madre Terra.
LA LOCATION- Ad esaltare il rapporto tra pieni e vuoti che caratterizza la produzione dellโartista sarร una sede dโeccezione: le Grandi Aule delle Terme di Diocleziano, che con la loro monumentalitร offriranno continuitร alle 75 opere esposte permettendo alle sculture di generare nuovi spazi e stabilire un dialogo con la tradizione classica rappresentata lungo il percorso espositivo del Museo Nazionale Romano.
LE SEZIONI TEMATICHE – La rassegna si suddivide in aree tematiche che esplorano lโetร moderna, i temi della guerra e della pace, la piรน famosa tematica di Moore โmadre e figlioโ e le sculture destinate agli spazi pubblici.
HENRY SPENCER MOORE – (Castleford, 30 luglio 1898 โ Much Hadham, 31 agosto 1986) รจ stato uno scultore britannico. Figlio di un ingegnere minerario, Moore divenne famoso per le sue opere astratte in bronzo di grandi dimensioni e per le sue sculture squadrate in marmo. Durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale da parte dei tedeschi, Moore come molti dei suoi concittadini londinesi, era solito rifugiarsi nelle stazioni della metropolitana. Da qui trasse ispirazione per molte delle sue opere che lo resero famoso. Il suo stile influenzato dallโarte primitiva e tribale rompe con i canoni classici tradizionali.
Henry Moore amava ispirarsi al corpo umano. Le sue statue rappresentano corpi primitivi e deformati, spesso dalle lunghe membra innaturalmente distese ma dinamiche nei gioco dei movimenti. Spesso raffigurano donne, simbolo di fertilitร , o figure supine che sottolineano come lโuomo appartenga alla natura. Questo tema รจ stato interpretato come un segno di speranza e di fede nellโumanitร , messaggio positivo che ha contribuito al successo di cui lโartista ha goduto dopo la Seconda guerra mondiale.
30ย settembre 2015