Sei qui: Home » Libri » Francesco Palombi, ”Dal 1914 ci occupiamo d’arte e valorizzazione del patrimonio di Roma e della regione”

Francesco Palombi, ”Dal 1914 ci occupiamo d’arte e valorizzazione del patrimonio di Roma e della regione”

La fotografia è elemento indispensabile dell'editoria artistica: in questo settore un buon libro deve necessariamente avere un apparato iconografico d'alta qualità. Ad affermarlo è Francesco Palombi, editore dell'omonima casa editrice d'arte, che illustra le caratteristiche e i principi guida della linea editoriale da lui diretta e parla con noi di fotografia, una forma espressiva che in Italia purtroppo non ha ancora pienamente raggiunto la dignità di arte autonoma...
L’editore di Palombi illustra l’attività della sua casa editrice e parla del ruolo della fotografia nell’arte e nell’editoria italiana
MILANO – La fotografia è elemento indispensabile dell’editoria artistica: in questo settore un buon libro deve necessariamente avere un apparato iconografico d’alta qualità. Ad affermarlo è Francesco Palombi, editore dell’omonima casa editrice d’arte, che illustra le caratteristiche e i principi guida della linea editoriale da lui diretta e parla con noi di fotografia, una forma espressiva che in Italia purtroppo non ha ancora pienamente raggiunto la dignità di arte autonoma.
UNA CASA EDITRICE D’ARTE – “La casa editrice Palombi è specializzata in arte: ci occupiamo di cataloghi di mostre, archeologia e di tutto quanto ha a che fare con la valorizzazione dei beni culturali, intesi nell’accezione più ampia – beni paesaggistici, storici e artistici – con una particolare attenzione per il patrimonio di Roma e del territorio regionale. Questa è una specificità che ci portiamo dietro dal 1914, quando è nata la nostra azienda, che è da sempre un’azienda a carattere famigliare”: così Francesco Palombi ci introduce all’attività della casa editrice. 
IL PROGETTO EDITORIALE – Quanto al progetto editoriale, Palombi spiega che i temi trattati si concretizzano in tre filoni distinti. “Uno dei nostri filoni classici è la produzione di guide: attraverso questo prodotto editoriale dal prezzo contenuto ci occupiamo in particolare del patrimonio romano. Abbiamo per esempio guide dedicate all’architettura del Novecento, oppure alla scoperta della città di Roma e del Lazio nei loro aspetti non solo strettamente storico-artistici, ma anche più curiosi: pubblichiamo così guide ai luoghi del cinema, guide eno-gastronomiche e altre di questo tipo. Un secondo filone è quello dei cataloghi di mostre, sia quelle che hanno luogo nelle grandi istituzioni museali – quest’anno abbiamo pubblicato il catalogo della mostra “Lux in arcana” ai Musei Capitolini, la più visitata in Italia – sia quelle allestite in gallerie private. Infine ci sono le monografie, dove vengono presi in considerazione e trattati in modo approfondito luoghi particolarmente importanti della nostra città, della nostra regione o del nostro Paese, per esempio la monografia su Villa Lante o quella su Villa Taverna, sede dell’ambasciatore americano a Roma.”
IL LIBRO D’ARTE DEVE ESSERE GRADEVOLE ALL’OCCHIO – Riguardo al valore dell’immagine e della fotografia nell’editoria d’arte, Francesco Palombi afferma che è enorme. “Il libro d’arte, ancor prima di essere interessante, dev’essere gradevole all’occhio, affascinante, suggestivo: deve colpire il cuore del lettore. Per riuscire in questo obiettivo gli è indispensabile un apparato iconografico, delle immagini e delle fotografie bellissime e di qualità. L’attenzione per la riproduzione è fondamentale: bisogna essere estremante accurati.”
IN ITALIA MANCA UNA CULTURA DELLA FOTOGRAFIA – Palombi ha anche diversi libri dedicati alla fotografia, una forma d’arte che secondo l’editore non è ancora abbastanza valorizzata in Italia. “Manca purtroppo nel nostro Paese una cultura del libro fotografico e della fotografia, che non ha ancora pienamente raggiunto la dignità di arte autonoma. Ci sono editori che trattano anche di fotografia, ma non che si occupino specificamente e in maniera esclusiva di questa forma espressiva. All’altezza di questo compito è forse soltanto Contrastobooks. In generale gli italiani non sono molto attenti al contemporaneo: a Roma vengono soprattutto a visitare le rovine, eppure abbiamo realtà importanti dedicate all’arte contemporanea. Il Macro – il Macro Testaccio e quello di via Nizza –, il Maxxi, la Galleria d’arte moderna, l’Accademia Internazionale di Arte Moderna sono istituzioni di grande valore per l’arte moderna e contemporanea. C’è qualche segnale di movimento: il Macro ha recentemente ospitato la mostra fotografica di Steve McCurry, un grande successo. Ma non siamo ancora ai livelli dei Paesi anglosassoni in questo settore.”
LA CRISI DELL’EDITORIA – Nel campo in cui si muove la casa editrice Palombi, quello dell’arte, la crisi si fa sentire meno che nel resto del mondo editoriale. “Siamo una struttura piccola, agile, con un pubblico settoriale: tutte questi tratti ci permettono di soffrire meno dei grandi gruppi. Le vendite in libreria hanno subito una flessione del 20-25% nel primo semestre del 2012, certo, ma noi operiamo anche attraverso altri canali: chi fa arte ha anche le committenze di enti e istituzioni – anche se purtroppo, in questo caso, le difficoltà derivano dai ritardi nei pagamenti. A risentire della crisi è soprattutto chi fa narrativa. Probabilmente la situazione, per questi editori, è aggravata dal fatto che non c’è sufficiente selezione dei titoli: nel tentativo di trovare il best-seller si pubblica di tutto, e a questo si aggiunge il fenomeno dell’editoria a pagamento. In questo modo si disorienta ulteriormente un pubblico che, nel nostro Paese, non è sufficientemente educato alla lettura e a una cultura del libro.”
 
4 agosto 2012 
© Riproduzione Riservata