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Eurostat, Italia ultima per la spesa destinata a cultura e istruzione

I numeri parlano chiaro, Roma e Atene fanalini di coda in Europa per investimenti in cultura e istruzione. E' quanto emerge da uno studio pubblicato da Eurostat sui dati 2011...

E’ quanto emerge dal rapporto sui dati 2011. Solo la Grecia ha fatto peggio di noi in Europa

MILANO – I numeri parlano chiaro, Roma e Atene fanalini di coda in Europa per investimenti in cultura e istruzione. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato da Eurostat sui dati 2011, anno nel quale la spesa pubblica complessiva è stata pari al 49,1% del Pil, diminuendo per tutte le voci esclusi i servizi pubblici generali (cresciuti molto a causa degli interessi) e si è concentrata per il 55% su protezione sociale e sanità.

FANALINO DI CODA – In particolare, il Belpaese, in proporzione agli altri settori, investe l’1,1% in cultura (ultima in classifica, preceduta dalla Grecia) e l’8,5% in istruzione (penultima, prima della Grecia ferma al 7,9%), a fronte rispettivamente del 2,2% e del 10,9% dell’Ue a 27. La testa della classifica spetta all’Estonia, che riserva il 5% della spesa pubblica al comparto ‘ricreazione, cultura e religione’, mentre resta in fondo alla lista anche la Germania, che, però, con l’1,8% di investimenti in cultura (pari merito con l’Irlanda) e il 9,4% in educazione, stacca di parecchio ultimo e penultimo posto. In Francia , invece, si spende il 2,5% in cultura, mentre il Regno Unito si attesta al 2,1%.

DOVE SI SPENDE IN ITALIA – L’Italia invece è settima per la spesa sanitaria e la spesa in protezione sociale, con percentuali pari rispettivamente al 14,7% (pari merito con la Francia) e al 41% (sopra la media Ue ferma al 39,9%), ed è in linea con la Ue su difesa (3%) e ordine pubblico (4% contro il 3,9% della media europea).

8 aprile 2013

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