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Dieci personaggi della letteratura che dovrebbero esistere nella realtà

Vi è mai capitato di leggere un libro e sognare di poter incontrare veramente il vostro personaggio preferito? Quello che più di tutti vi ha conquistato? Certamente sì, ad ogni booklover è sicuramente successo di affezionarsi...

Quando un libro ci appassiona, ci facciamo coinvolgere completamente dalla storia e dai suoi personaggio. Tanto che molti booklovers hanno sognato di incontrare almeno una volta, nella vita reale, quel personaggio inventato dall’autore che tanto li ha fatti sognari. E’ successo anche a voi? Diteci qual è il vostro personaggio preferito!

MILANO – Vi è mai capitato di leggere un libro e sognare di poter incontrare veramente il vostro personaggio preferito? Quello che più di tutti vi ha conquistato? Certamente sì, ad ogni booklover è sicuramente successo di affezionarsi a qualche protagonista, o personaggio secondario di qualche romanzo. L’Huffingtonpost ha proposto una lista dei dieci personaggi inventati, presenti nella letteratura moderna e contemporanea, che dovrebbero esistere davvero nel mondo reale, perché in questi personaggi sono impersonati storie vere, filosofie e stili di vita e ricordi degli autori che li hanno modellati. Ma sicuramente, alla lista, ne mancano molti altri. Per voi, qual è il personaggio che dovrebbe esistere anche nella vita reale?

HOWAR ROARK, “La fonte meravigliosa” di Any Rand – Ayn Rand utilizza il protagonista del suo libro, Howard Roark, per definire la sua filosofia dell’oggettivismo. Howard Roark è un architetto che si rifiuta di soccombere agli ideali della società e per questo deciderà di resistere evitando di compromettere i suoi disegni. Howard dimostra di possedere una mentalità individualistica, infatti, quando il preside della sua scuola di architettura gli chiede che chi sarà colui che gli permetterà di costruire le case che desidera progettare, lui risponde: ‘Non è questo il punto. Il punto è chi mi fermerà?’. La filosofia dell’oggettivismo di Rand sostiene le idee e i diritti individuali, il potere dell’ego  e il valore di sé . Non esiste niente di più importante della vita di un individuo: le sue idee le sue convinzioni e la sua mentalità. Il personaggi di Ayn Roark nasce dall’idea della fiducia in se stessi prima di tutto.

HARRY POTTER, “Harry Potter e l’Ordine della Fenice” di JK Rowling – Al termine di questo romanzo lasciamo Harry in preda al suo tormento derivato dalla morte del suo padrino, Sirius. Harry è saturo di dolore ed è pronto a rinunciare a tutto, nonostante avesse già sopportato numerose difficoltà e sofferenze nella sua vita. Silente gli dice: ‘Il fatto che puoi sentire tutto questo dolore è la tua più grande forza”. Così, nonostante la perdita dell’ennesima persona importante nella sua vita e nonostante le costanti difficoltà che lo mettono alla prova, Harry arranca senza mai rinunciare alla vita. JK Rowling in numerose interviste ha discusso dei benefici del fallimento e ha dichiarato che proprio nei momenti di difficoltà si scopre la forza che abbiamo dentro. Tutto questo è davvero evidente in Harry, infatti, è sempre pronto ad accogliere le sfide che la vita gli impone senza mai nascondersi o tirarsi indietro. La Rowling è fermamente convinta che non ci si conosce davvero e non si comprendono davvero le relazioni che intercorrono tra persone fino al momento in cui una disgrazia ci colpisce. Dopo aver perso Sirius, Harry comincia a concentrarsi davvero sulla sua missione, focalizza gli obiettivi che vuole raggiungere nella sua vita e scopre quali sono i suoi veri amici.

TYLER DURDEN, “Fight Club” di Chuck Palahniuk – Influenzato dalla sua appartenenza al gruppo chiamato The Cacophony Society, Palahniuk crea il disinvolto e  spensierato Tyler Durden per istituire il fight club clandestino e  il Project Mayhem. Durden rappresenta la libertà e la doppia personalità del narratore che anela a sfuggire dal suo mondo che lo intrappola. Tyler Durden tenta di demolire la civiltà e di liberarsi dalla corruzione moderna.

RANDLE PATRICK McMURPHY, “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Ken Kesey – Quando il ribelle McMurphy è rinchiuso in un ospedale psichiatrico tenta di incoraggiare i pazienti a e ad  incrementare la fiducia in se stessi. Ken Kesey costruisce questo romanzo intorno alla sua esperienza reale di drogato di psicofarmaci, immergendosi completamente nel clima e nella vita dei pazienti rinchiusi negli ospedali e osservando soprattutto come questi vengono trattati.

SIDDAHARTHA, “Siddhartha” di Herman Hesse – Ci troviamo in India e Siddhartha sta cercando il senso della vita in un percorso dialettico. Attraverso il Buddismo, una vita volta all’amore e alla ricchezza interiore, Siddhartha esplora le grandi verità dell’umanità. Hesse è stato ispirato dai suoi viaggi in tutta l’India e nei paesi asiatici e, soprattutto, dalle storie ben raccontata da suo nonno, missionario in India.

BOXER, “La fattoria degli animali” di George Orwell – Nella favola di Orwell, Boxer è un cavallo e il suo motto ‘Lavorerò di più ‘è ricorrente. Boxer è conosciuto per la sua lealtà e etica del lavoro e per la sua capacità di garantire la prosperità della fattoria. Orwell scrisse il romanzo che in realtà è una metafora del comunismo sovietico e ha utilizzato il cavallo boxer per rappresentare la classe operaia.

HOLDEN CAULFIELD, “Il giovane Holden” di JD Salinger – Anche se Caulfield cerca costantemente di isolarsi e di rimanere fedele a se stesso, in realtà sperimenta una forma credibile di crescita interiore. Inizia essendo un ragazzo cinico e raggiunge una condizione di nostalgia; ed è innegabile che si tratti di una crescita personale ammirevole. Sembra che Salinger abbia scritto parti del romanzo durante la seconda guerra mondiale e che poi sia stato ricoverato in ospedale. Successivamente, dunque dopo essere stato ricoverato per un certo periodo decise spontaneamente di tornare in guerra. Holden sembrerebbe essere la proiezione delle sensazioni che Salinger provò in questo periodo.

PAT SOLATANO, “ Il lato positivo” di Matthew Quirk – Pat Solatano soffre di un disturbo bipolare, ma è un inguaribile ottimista. Il lettore lo accompagna nel suo percorso, insieme a lui scopre da dove derivano le sue ossessioni ed è testimone delle sue infinite battaglie e della sua sofferenza costante. Nonostante tutto Pat riesce sempre a trovare il lato positivo. Le battaglie personali di Quirk con la depressione e gli sbalzi di umore lo hanno ispirato a scrivere questo romanzo.

THE GIVER, “Il Donatore” di Lois Lowry – Il Donatore conserva i ricordi più dolorosi dell’umanità. In questo romanzo distopico si assiste alla cosiddetta ‘Cerimonia dei Dodici’ in cui a ciascun dodicenne viene assegnato il lavoro che svolgerà per il resto della vita. Nella Comunità infatti nessuno decide il proprio consorte, la casa, la famiglia né il lavoro, ogni unità familiare è meticolosamente assemblata e i bisogni di tutti equamente soddisfatti dal comitato. Non si conoscono i colori, i piaceri, l’amore, le incertezze o i rischi, e persino il tempo atmosferico non cambia. Jonas, in questa cerimonia, viene insignito del compito di custodire le Memorie dell’Umanità. Egli dovrà ricevere le memorie dal ‘Donatore’, provando sulla propria pelle un terribile e misterioso dolore, sensazioni che nessun altro membro della comunità potrà mai conoscere. Lowry ha deciso di scrivere questo romanzo il giorno in cui era in visita ai suoi genitori, nella casa di cura dove la mente di suo padre stava gradualmente perdendo tutti i suoi ricordi. Così nasce l’idea del donatore.

JACE, “Città di ossa” di Cassandra Clare – Questo guerriero semi-angelo  ricoperto di tatuaggi è molto coraggioso e con le sue azioni fa sembrare che il coraggio sia cosa da tutti. Non si ferma davanti a nulla pur di proteggere Clary, a prescindere dalle circostanze. Cassandra Clare ha tratto ispirazione per la serie e per il personaggio di Jace a Clare nell’East Village, mentre osservava un negozio di tatuaggi si è resa conto che il personale, dopo aver completato un lavoro, lascia la propria “impronta” del tatuaggio appena terminato sul soffitto. Da questo espediente ha pensato bene di creare un apparato magico basato proprio sui tatuaggi.

 

Martina Brunetti

28 maggio 2014
 
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