Sei qui: Home » Libri » David Bowie, i libri da leggere per ripercorrere la vita e la carriera del “Duca Bianco”

David Bowie, i libri da leggere per ripercorrere la vita e la carriera del “Duca Bianco”

Per il "Giorno della Libertà" noi celebriamo David Bowie, uno degli artisti più innovativi ed esemplari della seconda metà del XX secolo, attraverso dei libri da leggere sulla sua vita

David Bowie ha attraversato cinque decenni di musica rock, reinventando nel tempo il suo stile e la sua immagine. Dal folk acustico all’elettronica, passando attraverso il glam rock, il soul e il krautrock, ha lasciato tracce che hanno influenzato molti artisti. E nel giorno della libertà istituito per celebrare la caduta del muro di Berlino il 9 novembre 1989, noi celebriamo una star del Rock che della libertà ne ha fatto il principio assoluto.

E’ stato questo David Bowie, cantautore, polistrumentista, attore e compositore britannico scomparso la scorsa notte. Per ricordare uno degli artisti più innovativi ed esemplari della seconda metà del XX secolo e ripercorrere le tappe principali della sua vita artistica, ecco alcuni libri da leggere.

Ecco i libri da leggere dedicati a David Bowie

David Bowie è” di V. Broackes e G. Marsh

Un libro-oggetto, impreziosito da una grafica all’avanguardia e da foto inedite, che passa in rassegna tutti i volti del poliedrico Bowie, con i contributi di studiosi di fama mondiale nel campo di cinema, moda, musica, letteratura, fra cui Camille Paglia, Cristopher Frayling, Howard Goddall, Jon Savage. In realtà è molto difficile da trovare e sta diventando un oggetto da collezione.

Essere ribelli di David Bowie

Essere ribelli – raccolta di pensieri, visioni e confessioni – è uno spazio multiforme in cui David Bowie apre il suo universo, riscrive la leggenda che da sempre avvolge i suoi lavori, le sue personalità, e innesca un dialogo con chiunque abbia il coraggio di stare di fronte al suo sguardo.Per Bowie, essere ribelli, vivere appassionatamente un continuo sentimento rivoluzionario, desiderare di sovvertire il proprio tempo, immaginarlo con nuove forme, nuovi suoni, si traduceva in un’unica esigenza: essere felici.

Non gli importava il modo in cui l’avrebbe raggiunta, la felicità, se attraverso le droghe, la musica, il cinema, i libri, perché era sicuro che il suo viaggio sarebbe terminato solo quando la sua aspirazione sarebbe stata appagata. Anche solo per un giorno.«Penso che la mia musica non sia mai stata considerata soltanto musica.»

Sono l’uomo delle stelle di David Bowie

David Bowie androgino e magnetico nell’abito elegante del Duca Bianco. Ziggy Stardust e la tuta spaziale stretta sul corpo scavato. Aladdin Sane, elettrico e diafano, l’occhio acceso da un fulmine scarlatto. David Bowie a Berlino, in fuga dalla cocaina, alla ricerca del suono del futuro. David Bowie e il detective Nathan Adler. David Bowie Halloween Jack, David Bowie Pierrot.

David Bowie Prettiest Star, BlackStar, polvere di stelle inafferrabile e iridescente.David Bowie non è mai stato uguale a se stesso. Ha cantato il cambiamento in Changes, profezia del suo incessante mutare, e l’ha messo in atto per tutta la vita, fuggendo dalla noia della ripetizione, esplorando percorsi sempre nuovi, facendo del proprio corpo il protagonista di un’arte performativa e sonora. Ha dato voce all’odissea malinconica di un astronauta perduto nello spazio, e all’eroismo quotidiano all’ombra del muro di Berlino. È stato l’inventore del glam rock, il padre nobile della new wave, ha spaziato dalle sonorità acustiche degli anni sessanta alla musica elettronica, dal funky al soul.

Ha intrecciato amicizie e collaborazioni con Brian Eno e Mick Jagger, Iggy Pop e John Lennon, Lou Reed e Freddie Mercury.Sono l’uomo delle stelle raccoglie – insieme a fondamentali contributi critici apparsi sulle maggiori riviste musicali inglesi e americane – le interviste rilasciate nel corso di 35 anni di carriera.

È la travolgente confessione della vita, dell’arte e del pensiero che hanno generato una delle avventure più intense della storia del rock.Attraverso la sua voce, fra i mille travestimenti, David Bowie svela le insicurezze, il coraggio, i fallimenti e le scintille creative da cui sono scaturiti i capolavori che hanno cambiato per sempre il destino della musica. E mette a nudo i segreti di un artista che ha brillato della luce pulsante delle stelle.

L’ ultimo dei marziani. David Bowie raccontato dal poprock italiano” di Leo Mansueto 

David Bowie androgino e magnetico nell’abito elegante del Duca Bianco. Ziggy Stardust e la tuta spaziale stretta sul corpo scavato. Aladdin Sane, elettrico e diafano, l’occhio acceso da un fulmine scarlatto. David Bowie a Berlino, in fuga dalla cocaina, alla ricerca del suono del futuro. David Bowie e il detective Nathan Adler. David Bowie Halloween Jack, David Bowie Pierrot. David Bowie Prettiest Star, BlackStar, polvere di stelle inafferrabile e iridescente.David Bowie non è mai stato uguale a se stesso.

Ha cantato il cambiamento in Changes, profezia del suo incessante mutare, e l’ha messo in atto per tutta la vita, fuggendo dalla noia della ripetizione, esplorando percorsi sempre nuovi, facendo del proprio corpo il protagonista di un’arte performativa e sonora. Ha dato voce all’odissea malinconica di un astronauta perduto nello spazio, e all’eroismo quotidiano all’ombra del muro di Berlino.

È stato l’inventore del glam rock, il padre nobile della new wave, ha spaziato dalle sonorità acustiche degli anni sessanta alla musica elettronica, dal funky al soul. Ha intrecciato amicizie e collaborazioni con Brian Eno e Mick Jagger, Iggy Pop e John Lennon, Lou Reed e Freddie Mercury.Sono l’uomo delle stelle raccoglie – insieme a fondamentali contributi critici apparsi sulle maggiori riviste musicali inglesi e americane – le interviste rilasciate nel corso di 35 anni di carriera.

È la travolgente confessione della vita, dell’arte e del pensiero che hanno generato una delle avventure più intense della storia del rock.Attraverso la sua voce, fra i mille travestimenti, David Bowie svela le insicurezze, il coraggio, i fallimenti e le scintille creative da cui sono scaturiti i capolavori che hanno cambiato per sempre il destino della musica. E mette a nudo i segreti di un artista che ha brillato della luce pulsante delle stelle.

David Bowie. L’uomo delle stelle di Lorenzo Bianchi e Veronica Veci Carratello 

Nessuno avrebbe potuto aspettarsi che l’8 gennaio, lo stesso giorno in cui il suo ultimo attesissimo album è stato rilasciato, David Bowie sarebbe morto prematuramente. Questo volume era stato pensato in occasione dell’album e diventa tristemente una edizione post mortem. Astronauta perso tra le stelle, alieno venuto dallo spazio, investigatore dell’occulto, smilzo Duca Bianco… Mille identità, un solo uomo. Ma chi è davvero David Bowie?

Bowie. La trilogia berlinese di Thomas J. Seabrook 

Nella prima metà degli anni Settanta Bowie aveva anticipato tutti i trend, indossando i panni di camaleontico musicista folk, poi hard rock, poi icona giani, infine profeta del plastic soul. Da Major Toni a Ziggy Stardust, da Halloween Jack al Sottile Duca Bianco, una carrellata di personaggi e maschere aveva celato la sua vera personalità.

Fino a quando nel 1975, in preda ai demoni della cocaina e a una paranoica ossessione per l’occulto, fuggì da Los Angeles per dirigersi con Iggy Pop a Berlino – la Berlino di Isherwood e dei fumosi cabaret, quella “città fatta di bar in cui la gente triste può andare a ubriacarsi” – in cerca di anonimato e di nuovi stimoli.

Per Bowie, affascinato dall’arte espressionista e dalla musica kosmische, dalla devastazione della guerra e dall’atmosfera di sbiadito glamour che la pervadeva, Berlino, divisa dal Muro al confine tra l’Est comunista e l’Occidente capitalista, era “tagliata via dal suo mondo, dalla sua arte, dalla sua cultura, agonizzante e senza alcuna speranza di risarcimento”.

David Bowie. Fantastic voyage: Testi commentati di Francesco Donadio

Simbolo di libertà e creatività, edonismo e decadenza. Creatura in apparenza aliena, attraversata tuttavia da umanissime angosce sulla vita e sulla morte, la religione, la fama e il sesso: David Robert Jones, in arte Bowie, è ritenuto un genio (dagli estimatori) o uno scaltro manipolatore (dai detrattori), non sono ammesse mezze misure. In ogni caso il “camaleonte del rock”, come lo definiscono alcuni titolisti dotati di scarsa fantasia, non è mai banale ed è sempre pronto a spiazzare.

C’è riuscito per l’ennesima volta l’8 gennaio 2013 – giorno del suo 66esimo compleanno – quando, dopo un’assenza di dieci anni, mentre i giornali avevano già preparato i loro “coccodrilli”, è resuscitato sul Web postando il video di una nuova canzone, Where Are We Now?, e annunciando l’imminente uscita dell’album THE NEXT DAY, preparato in gran segreto. Bowie è uno dei “grandi padri” del pop-rock.

Sono ormai quarant’anni che calca le scene, ha attraversato (quasi) tutti i generi e alcuni ha contribuito a crearli: dal rhythm’n’blues degli inizi alla jungle-industrial degli anni Novanta, passando per il folk cantautorale, il glam rock en travesti, il plastic soul, la new wave in salsa kraut, l’elettronica sperimentale, l’heavy grunge alternativo e ancora molti altri. Se il sound e l’immagine non bastassero, ci sono le canzoni a fare la differenza: Space Oddity, Rebel Rebel, Young Americans, Let’s Dance… e la lista potrebbe andare avanti per ore. Musica potente, contrassegnata da liriche talora misteriose e di ardua decifrabilità.

Tuttavia, come lui stesso ha ammesso, “in fondo alla fine ricorrono sempre gli stessi temi, che poi sono i miei interessi”. Non può che essere questo, pertanto, il punto di partenza per “decodificare” le liriche di un artista che ha saputo dare una brillante forma estetica alle proprie ansie e ai propri travagli esistenziali. Questi, a sua volta, erano i medesimi conflitti vissuti dai suoi fan; e Bowie, in tutti questi anni, non ha mai smesso di offrir loro quel conforto riassumibile nel metaforico, melodrammatico abbraccio con cui concludeva i concerti degli anni Settanta: “you’re not alone!”.

David Bowie (La storia del Rock – I protagonisti Vol. 5) di Luca Garrò

Parlare oggi di David Bowie è come parlare di Pablo Picasso, Andy Warhol, Bob Dylan o di uno qualunque dei personaggi più importanti del ventesimo secolo, al di là dell’ambito in cui costoro si sono espressi.
Ma chi è stato davvero David Bowie? Un messaggero degli alieni, un essere proveniente da un’altra galassia, come ha cercato di farci credere con l’epopea di Ziggy Stardust o quando si è calato nei panni di Thomas Jerome Newton de L’uomo che cadde sulla Terra.

Un abile catalizzatore di idee altrui rimescolate e fatte furbescamente proprie o ancora l’artista più influente della seconda parte del ‘900, come invece in molti credono? Un individuo condizionato dalle proprie ossessioni o una figura messianica in grado di dare messaggi universali all’umanità? Forse tutto o, più probabilmente, niente di tutto ciò, dato che il soggetto Bowie resta quanto di più difficile da indagare anche per chi l’ha conosciuto personalmente.

“Ogni uomo e ogni donna è una stella”, diceva Aleister Crowley, di cui Bowie era un conoscitore: ecco, a cinquant’anni dal debutto, e considerando la drammatica conclusione del suo viaggio attraverso la pubblicazione di Blackstar, forse quella astrale resta la metafora che ancora più gli si addice. Una cosa è certa: esiste un David Bowie per ognuno di noi o, meglio, uno per ogni periodo della nostra vita.

Bowie: 1947-2016 la biografia di Wendy Leigh

L’11 gennaio Ziggy Stardust è tornato nello spazio da cui era venuto.
Prima di andarsene ha lasciato un segno indelebile sul nostro pianeta, diventando una delle leggende del rock più amate di sempre.

In questa biografia, l’unica aggiornata agli avvenimenti più recenti, l’autrice ha raccolto 75 interviste con amici e persone vicine a Bowie, per farne un ritratto non solo musicale ma anche privato.
Rivela quindi le caleidoscopiche avventure sessuali e sentimentali dell’artista, gli eccessi di droghe, le amicizie a volte vere, a volte controverse con gli altri musicisti, come Lennon e Jagger.
Tra aneddoti ed episodi poco noti, scopriamo tutto su David Bowie.

© Riproduzione Riservata