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Dal libro al grande schermo, la top ten dei più famosi film tratti da romanzi

Da “Vita di Pi” a “Il padrino”, ecco la lista dei dieci film che secondo l’Huffington Post hanno eguagliato, o in qualche caso addirittura superato, la grandezza dei libri da cui erano tratti
 
MILANO – Per gli irriducibili amanti della pagina scritta, quando un libro che si è letto ed è piaciuto diventa film, è quasi sempre una sofferenza. I lettori appassionati sono molto leali nei confronti dei loro autori e sentono ogni variazione come un tradimento. Ma la cosa più “disturbante” è che quasi mai l’immaginario evocato dal libro nella mente dei lettori corrisponde a quello che prende vita sullo schermo. Ci sono però film tratti da romanzi che hanno riscosso un enorme successo e sono diventati veri e propri cult. L’Huffington Post ha stilato una lista dei dieci casi più famosi. Con un avvertimento: se volete darvi una possibilità di apprezzare un film tratto da un libro che avete amato, prima di “entrare in sala” dovete lasciare alla porta la vostra personale interpretazione della storia e giudicare il film come un’opera a sé. Come disse infatti una volta il regista Jim Jarmush, “L’importante non è da dove si prendono le idee, ma cosa si fa di queste idee.
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Non poteva naturalmente mancare in questa top ten “Vita di Pi”, romanzo del 2001 di Yann Martel in cui si racconta l’avventurosa storia di un ragazzo che, dopo aver fatto naufragio, si ritrova su una scialuppa di salvataggio in oceano aperto “in compagnia” di una tigre, riadattato sul grande schermo da Ang Lee. Il film, del 2012, ha vinto quattro Premi Oscar: per la regia, per la fotografia, per gli effetti speciali e la colonna sonora. Al botteghino “Vita di PI” è stato campione di incassi, per merito certo della magistrale interpretazione che Lee ha saputo darne, ma anche dell’ottima sceneggiatura di David Magee.
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Segue naturalmente nella lista “Trainspotting”, film cult degli anni Novanta tratto dal famoso e omonimo libro di Irvin Welsh, in cui si racconta delle vicende di un gruppo di ragazzi eroinomani nella Edimburgo di fine anni Ottanta. Insieme divertente e brutale, il successo del film è dovuto in gran parte alla bravura del cast, che comprende Ewan McGregor (Renton), Robert Carlyle (Begbie), Johnny Lee Miller (Sick Boy) and Ewan Bremner (Spud), oltre ovviamente alla colonna sonora degli Underworld.
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Famosissimo anche “Il buio oltre la siepe” di Robert Mulligan, tratto dall’omonimo romanzo Premio Pultizer di Harpar Lee. Il protagonista della storia, Atticus Finch, un avvocato rispettato di una piccola città dell’Alabama degli anni Trenta che accetta di difendere un nero contro un’accusa di stupro, è magistralmente interpretato da Gregory Peck, che ottenne per questo film un Academy Award come miglior attore.
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Segue “Brighton Rock”, thriller di Richard Attenborough del 1947, adattato dall’omonimo romanzo di Graham Greene. Anche qui, ingrediente fondamentale del grande successo del film è l’interpretazione mozzafiato dell’attore Richard Attenborough nei panni di Pinkie, giovane psicopatico leader di una gang.
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Impossibile poi non citare “Apocalypse Now” (1979) diretto dal grande Francis Ford Coppola. La sceneggiatura di John Milius traspone temi e immagini del libro “Cuore di tenebra” di Joseph Conrad, riferiti alla colonizzazione dell’Africa da parte del Belgio, alla guerra del Vietnam. Il regista consacra l’opera mettendo in scena una visione allucinatoria, firmando quello che è considerato uno dei film più bui sulla guerra.
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Chi poi non ha tremato davanti a “Il silenzio degli innocenti”, il film del 1991 diretto da Jonathan Demme e tratto dal romanzo omonimo di Thomas Harris? Indimenticabili le interpretazioni di Anthony Hopkins nei panni di Hannibal Lecter, spietato serial killer cannibale, e di Jodie Foster nelle vesti dell’agente dell’FBI Clarice Starling, che hanno contribuito a consacrare il film come capolavoro del cinema.
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Tre sono stati gli adattamenti cinematografici de “I trentanove scalini” di John Buchan, ma sebbene sia il meno fedele al libro, il più acclamato è senz’altro quello di Alfred Hitchcock del 1935. Il regista aggiunge molte scene di sua invenzione e i due personaggi femminili principali. Ma a un maestro come lui, si sa, tutto è concesso, tanto più che questo è considerato uno dei suoi migliori lavori.
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Anche “Wuthering Heights” del 2011 diretto da Andrea Arnold si discosta significativamente dal romanzo omonimo di Emily Brontë (in italiano “Cime tempestose”) – tralascia infatti tutta la seconda parte del libro, come il precedente adattamento del 1939 –, ma ha convinto critica e spettatori. Il cast è composto per lo più da volti nuovi, ma l’interpretazione è potente e straordinaria la fotografia.
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Prima di approdare al grande schermo, era già stato adattato per Broadway “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, romanzo del 1962 di Ken Kesey che trattava del grave disagio vissuto dagli internati negli ospedali psichiatrici attraverso la vicenda di Randle, criminale trasferito in un istituto per malati di mente. La maggior parte di noi, probabilmente, associa a quel nome il volto di Jack Nicholson, che ne ha vestito i panni in una delle sue migliori interpretazioni di sempre. Il film del 1975, diretto da Milos Forman, vinse tutti e cinque i principali Academy Awards – incluso quello per migliore attore a Nicholson – ed è ormai divenuto un classico.
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Manca qualcosa? Ovvio! Dalla top ten non sarebbe potuto certo mancare “Il padrino”, adattato per il grande schermo dallo stesso Mario Puzo, autore dell’omonimo romanzo, con un aiuto da parte del regista Francis Ford Coppola. Il film, del 1972, vede un cast composto da Marlon Brando, James Caan e Al Pacino, ed è considerato niente meno che il più grande gangster movie della storia.
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14 settembre 2013
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