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”Da Faruffini a Morbelli”, la pittura lombarda dell’800 in mostra a Milano

L’Italia si consegna alla fine dell’Ottocento assolata e rurale, rorida di acque e canali, con le spiagge del sud che disegnano nella fantasia (degli artisti del nord) piccoli paradisi popolati da donnine discinte e distese al sole...

“Come ti vidi m’innamorai, e tu sorridi perché lo sai”

(Arrigo Boito, dal Falstaff)

 
MILANO – L’Italia si consegna alla fine dell’Ottocento assolata e rurale, rorida di acque e canali, con le spiagge del sud che disegnano nella fantasia (degli artisti del nord) piccoli paradisi popolati da donnine discinte e distese al sole. Eccola l’Italia nelle tele di autori quali Federico Faruffini, Emilio Longoni, Mosè Bianchi, Daniele Ranzoni, Tranquillo Cremona, Gaetano Previati, Vittore Grubicy, Angelo Morbelli, Pompeo Mariani e Leonardo Bazzaro che ripercorrono una delle stagioni più interessanti della pittura del XIX secolo, tra Verismo, Naturalismo, Scapigliatura e Divisionismo.

 
LA MOSTRA – Dal 26 marzo al 16 maggio 2015, le Gallerie Maspes di Milano (via Manzoni 45) dedicano una mostra alla pittura lombarda dell’800, ai suoi protagonisti e alle loro opere. Curata da Francesco Luigi Maspes, l’esposizione propone una selezione di venti opere di autori, tra i quali Federico Faruffini, Emilio Longoni, Mosè Bianchi, Daniele Ranzoni, Tranquillo Cremona e Gaetano Previati, che, per nascita o per formazione, hanno illuminato il panorama artistico lombardo del XIX secolo.

 
LE OPERE – I lavori saranno in grado di definire i diversi momenti, tra Verismo, Naturalismo, Scapigliatura e Divisionismo, di una pittura sempre in evoluzione e alla ricerca di una nuova resa del colore e della forma. La rassegna permetterà di ammirare opere provenienti da collezioni private, rimaste per decenni all’interno della stessa raccolta, come “Barboncino bianco” di Daniele Ranzoni da oltre cinquant’anni nella stessa collezione, prima versione del quadro con medesimo soggetto e manifesto del soggiorno inglese del grande maestro scapigliato o come “Distendendo panni al sole” di Angelo Morbelli, acquistato direttamente dall’artista nel 1918 alla Permanente di Milano e da quel momento mai più visto in una galleria d’arte o ancora uno dei più magistrali esempi di pittura d’interni del Duomo di Milano di Mosè Bianchi con “Processione de profundis”, presentato per l’ultima volta al pubblico nel 1952.

 
A questi si aggiungono tre inediti come lo squisito paesaggio “Mattino” (Mandello Lago di Lecco) di Vittore Grubicy, primo mercante di Giovanni Segantini, “L’arrivo” di Federico Faruffini e “La carrozza d’oro” di Gaetano Previati.

 

 

25 marzo 2015

 
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