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Attilio Licciardi (Sindaco di Ustica), ”Associare Ustica a questa strage è stato il primo tentativo di depistaggio”

SPECIALE USTICA – Una delle isole più belle che possiamo vantarci di avere, acque trasparenti che molti ci invidiano, meta di tanti vacanzieri. Ustica, però, non è solo questo. Dal 27 giugno del 1980, l’isola è associata alla terribile tragedia del volo...

Ustica, un’isola al largo del Tirreno, legata dal 1980 alla tragica vicenda del volo DC9 dell’Itavia precipitato nelle acque a causa di una battaglia, ancora poco chiara, che in quella sera del 27 giugno si stava svolgendo nei nostri cieli. Il Sindaco Attilio Licciardi  ci spiega cosa significa questa strage per l’isola di Ustica

SPECIALE USTICA – Una delle isole più belle che possiamo vantarci di avere, acque trasparenti che molti ci invidiano, meta di tanti vacanzieri. Ustica, però, non è solo questo. Dal 27 giugno del 1980, l’isola è associata alla terribile tragedia del volo IH870 che ha causato la morte di 81 vittime innocenti. Il DC9 dell’Itavia, però, secondo le ricostruzioni geografiche, è stato attaccato nei cieli italiani tra Ustica e Ponza e si è inabissato a sud del Tirreno ma in una zona molto più a nord rispetto a dove si trova Ustica. A spiegarlo, Attilio Licciardi , sindaco di Ustica.

Come vive Ustica, il ricordo di questa terribile tragedia?

Io ho fatto il Sindaco ad Ustica tra il 1994 e il 2003, e poi dal 2013 ad oggi. Questa tragedia l’ho vissuta fin dall’inizio sia come cittadino usticese e, per 11 anni, anche come primo cittadino. Devo dire che Ustica si è messa sempre in prima linea per mantenere vivo il ricordo di questa strage. Non solo nel giorno dell’anniversario, ma anche durante tutto l’anno, attraverso diverse attività culturale che vedono in particolar modo protagonisti i più giovani. Ovviamente noi siamo i primi a chiedere di fare luce sul caso, chiediamo, come tutti, che venga fuori la verità.

Il nome di Ustica ha girato il mondo interno, attraverso notiziare e giornali. Ha avuto un effetto negativo sull’isola?

Si è vero, il nome di Ustica ha girato il mondo, purtroppo legata a questo evento luttuoso. Noi siamo sempre partiti dal concetto che il nome dell’isola attribuito a questa terribile tragedia è stato il primo atto di depistaggio. L’areo dell’Itavia quella notte sorvolava sui cieli italiani tra Ponza e Ustica. Quando è precipitato si è inabissato nelle acque del Tirreno a chilometri di distanza da Ustica. Geograficamente molto più a nord rispetto a dove ci troviamo noi. Definirla strage di Ustica è stato come scrivere una pagina di storia sbagliata, perché la posizione dell’aereo era un’altra.

Lei ha detto che oltre al 27 giugno, giorno del ricordo, anche durante l’anno proponete diverse attività culturali soprattutto con i ragazzi. La cultura quindi è importante?

Certo, è molto importante. Qualche tempo fa, per farle un esempio, abbiamo lavorato con i ragazzi dell’Arci e di Legambiente che hanno riprodotto il DC9 dell’Itavia con la cartapesta, un modellino che ora si trova esposto all’interno della Biblioteca comunale. Questo aereo, questa sera, sarà trasportato al nostro Cineteatro dove si svolgerà una serata dedicata proprio al ricordo di Ustica. Nel tempo, comunque, di eventi ne sono stati fatti molti: una volta abbiamo coinvolto i giovani durante la presentazione del libro ‘’Zone d’Ombra’’ e un’altra abbiamo proiettato il film “Muro di gomma”.

Il più significativo?

L’evento culturale, e in questo specifico caso emotivo, più significativo che abbiamo organizzato per sensibilizzare i ragazzi delle scuole a questa tragedia è stato quando abbiamo inviato due dei partenti delle vittime a parlare con loro. Hanno spiegato innanzitutto cosa è significato per loro questa terribile tragedia ma soprattutto, hanno raccontato come hanno affrontato questa cosa, cosa hanno fatto per tenere viva la memoria dei loro cari continuando a lottare per cercare la verità. E’ stato molto bello. Ricordo che i ragazzi, che nel 1980 non erano nemmeno nati, hanno inondato le nostre due ospiti di domande e curiosità.

Dopo 34 anni, perché è ancora così importante ricordare la tragedia di Ustica?

E’ importantissimo. Il ricordo e la cultura ci aiutano a non dimentica quello che ci circonda, ci aiuta a ricordare dove viviamo, contro chi ci dobbiamo battere. Ustica come la strage di Capaci, l’attentato div via d’Amelio. Il ricordo e la cultura sono il vero antidoto.

27 giugno 2014

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