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A Capri arte e scienza dialogano nella ”Settimana del futuro”

Capri scopre un nuovo volto quest’estate. Non solo famosa e spettacolare meta turistica, ma città d’arte, di cultura, di speranza. Conferenze, dibattiti, occasioni di incontro, concerti e libri saranno i protagonisti della “Settimana del Futuro” voluta dal direttore artistico ...

Che cos’è la cultura? Perché ne abbiamo bisogno? Da queste domande è nato a Capri un Festival dedicato alla relazione tra scienza e arte intorno ai temi della vita. La “Settimana del Futuro” è iniziata il 20 luglio e terminerà lunedì prossimo.

 
MILANO – Capri scopre un nuovo volto quest’estate. Non solo famosa e spettacolare meta turistica, ma città d’arte, di cultura, di speranza. Conferenze, dibattiti, occasioni di incontro, concerti e libri saranno i protagonisti della “Settimana del Futuro” voluta dal direttore artistico Massimiliano Finazzer Flory e promossa dall’Assessorato alla Cultura ed Eventi della Città di Capri in collaborazione con il Polo Museale della Campania. Artisti e scienziati si confronteranno e saranno coinvolti nei luoghi più belli dell’isola per dare vita a una fitta agenda di appuntamenti in grado di “creare un palinsesto dell’animo”. Abbiamo bisogno di una nuova società che investa e creda nella cultura il cui assetto favorisca in ognuno di noi un potenziale mecenate. Perché questa è la verità: l’offerta per ora è migliore della domanda. Settimana del Futuro parte dunque da un’antica questione: che cosa non sappiamo?

 
TRASMETTERE LO STILE ITALIANO – «Con questo Festival siamo consapevoli – dichiara Finazzer Flory – che se l’Italia rinuncia alla conoscenza non avrà più uno stile riconoscibile e rappresentabile. Lo stile italiano non si interiorizza. Va trasmesso. E può essere perfino perduto. Mi piace citare un’affermazione di Pier Paolo Pasolini quando dice “non si tratta di conoscere la seconda legge della termodinamica … ma di fare nostro il rischio della scienza, che non proietta nessun idillio nel futuro, ma ipotesi dopo ipotesi mette continuamente a repentaglio tutto, e non vede nel futuro che una serie di nuove ipotesi…”

 

LEONARDO DA VINCI, MODELLO ASSOLUTO – Da questo punto di vista l’eroe del nostro tempo è e continuerà ad essere il nostro Leonardo da Vinci. Soprattutto se prendiamo sul serio quanto giustamente indica Fritjof Capra “abbiamo bisogno urgente di una scienza che ci riconnette alla Terra vivente. Questo è precisamente il tipo di pensiero e di scienza che Leonardo da Vinci precorse è delineò cinquecento anni fa, al culmine del Rinascimento all’alba della moderna età della scienza”.

 

RICERCA E ARTE DIALOGANO – L’arte di Leonardo gli serve nella sua ricerca insistente dei segreti nascosti della vita. La sintesi Leonardesca è una sintesi tra arte, scienza e design; e in ciascuna delle tre dimensioni riconosce la natura come guida e modello. Leonardo capiva benissimo che alla fine, la natura e l’origine della vita sarebbero rimaste un mistero.

 

UN UNICO SAPERE – Da qui si evince che cosa ci aspettiamo dalla Settimana di un Futuro che già c’è. Non solo di abbandonare l’idea che esistano due culture, quella umanistica e scientifica, ma anche e soprattutto come direbbe il mio Leonardo “nessuna cosa si può ne amare nè odiare se non sia ha una grande cognizione di quella”.

23 luglio 2015

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